Sabato prossimo Sassuolo-Fiorentina. Il centrocampista dei viola, ex neroverde, Alfred Duncan, è stato intervistato dai colleghi di calciomercato.com e ha parlato proprio della sfida contro i neroverdi: "No, non posso proprio dire che sarà una partita come le altre. Io sono stato tanti anni a Sassuolo e ci sono stato davvero bene, abbiamo raggiunto risultati importanti, mi hanno fatto sempre sentire a casa, in famiglia. Li ringrazierò sempre per quello che hanno fatto per me".

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Contro il Torino, nello scorso campionato, hai fatto il vertice basso, a Sassuolo hai giocato anche alle spalle della punta: qual è la tua evoluzione futura?
"Onestamente non posso saperlo, io ho le mie caratteristiche e cerco sempre di metterle a disposizione della squadra, poi è il Mister che,  di volta in volta, decide dove impiegarmi e dove pensa che io possa dare il meglio". 

Tu purtroppo oggetto di offese lo sei stato, ma non perché hai lasciato una squadra per un'altra. Oggi il razzismo è fortemente condannato a livello sociale e in certi casi severamente punito a livello penale, ma mi sembra che ci sia ancora molto da fare. Tu che ne pensi? 
"Io penso che sia davvero tanta ignoranza. Le persone che ci offendono per il colore della pelle o che fanno ululati, non sanno nemmeno perché lo fanno, l’unico obiettivo è quello di innervosirci, provocarci. Bisognerebbe lavorare a fondo sulla cultura, sulla storia e sul rispetto, sin da quando i bambini sono piccoli, sia a casa che a scuola. Bisogna insegnare ai bambini a ragionare con la propria testa e non imporgli il proprio pensiero". 

Torniamo al campo, se per te va bene. Recentemente hai dichiarato che l'esperienza al Cagliari, che inizialmente ti lasciava perplesso, è stata positiva. Cosa ti sei portato dall'Isola?
"Tutte le esperienze insegnano qualcosa, mi sono calato in una realtà non facile perché eravamo in piena lotta per non retrocedere ma ne siamo venuti fuori ed è stata una bella soddisfazione. Abbiamo lottato in ogni  partita con il coltello fra i denti ed anche questo aiuta a crescere". 

Ma Joao Pedro può veramente essere la soluzione ai problemi di sterilità offensiva della Nazionale italiana? 
"Io scindo le due cose. Io penso che l’Italia non abbia problemi di sterilità offensiva, sono congiunture del momento, l’Italia ha grandi attaccanti come Immobile, Belotti e ce ne sono altri in rampa di lancio come Scamacca, Raspadori, per non parlare dei tanti centrocampisti offensivi, quindi credo che gli azzurri abbiano davvero tante soluzioni. Poi Joao Pedro è un ottimo calciatore, di grande talento ed affidabilità e può dare il suo contributo, ma questo a prescindere da presunti problemi offensivi dell’Italia che, ripeto, secondo me, non ha". 

Sezione: Non solo Sasol / Data: Sab 19 febbraio 2022 alle 15:07
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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