In attesa di conoscere i nuovi risvolti del calciomercato Sassuolo con la vicenda Laurienté ad appassionare giornalisti e tifosi e probabilmente un po' meno i dirigenti del Sassuolo che avrebbero fatto volentieri a meno di questo 'teatrino', i neroverdi hanno ufficializzato il loro primo acquisto. A parametro zero dopo il fallimento del Brescia è arrivato Patrick Nuamah. Toccata e fuga per il classe 2005 che non è nemmeno passato da Ronzone ma è volato direttamente a Pinzolo dopo la firma con i neroverdi, andando a giocare in prestito per un anno con il Catanzaro di Alberto Aquilani. Per conoscere meglio il nuovo volto dei neroverdi, abbiamo intervistato in esclusiva il giornalista Luca Chiarini de Il Giornale di Brescia che ci ha raccontato vizi, pregi e difetti del nuovo calciatore di proprietà del Sassuolo, presentandolo ai tifosi neroverdi.

Nuamah ha firmato con il Sassuolo. I tifosi neroverdi hanno imparato a conoscerlo l’anno scorso da avversario ma tu che lo conosci bene che tipo di giocatore è? Quali sono i suoi pregi e difetti?
"È un giocatore esplosivo, dinamico, 'elettrico' se vogliamo, ha un bel cambio di passo, è un giocatore che dava tanta energia al Brescia quando giocava, in una squadra che era povera di strappi e di giocatori in grado di cambiare passo con quella presenza. I difetti non mancano. Tecnicamente è ancora molto grezzo, indisciplinato, ma è comprensibile vista l'età, poi secondo me è anche molto ingenuo in alcune scelte. In sintesi è un giocatore molto interessante, ha mezzi atletici assolutamente non irrilevanti ma è un giocatore che non dico sia da costruire da zero ma poco ci manca, però sicuramente è un investimento giusto quello che fa il Sassuolo".

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⁠Nuamah può fare diversi ruoli, nel 4-3-3 o 4-2-3-1 di Grosso dove lo vedresti meglio?
"La posizione ideale per Nuamah è esterno a sinistra, da lì può far male meglio che in altre posizioni. A Brescia è stato utilizzato - con qualche perplessità iniziale - anche da seconda punta o trequartista e in quella zona di campo ha fatto vedere qualcosa di interessante e questo lascia una traccia di un giocatore che anche in posizione centrale può farsi vedere. Per me resta un esterno che parte da sinistra, ma ci si può lavorare anche per una posizione più centrale".

⁠Il Sassuolo lo ha ceduto in prestito al Catanzaro per poi rivalutarlo tra un anno. È un passaggio giusto secondo te o era già pronto per la Serie A?
"Il prestito al Catanzaro è sacrosanto, non è pronto ancora per la A. Lo può essere per la B, ricordiamo che l'ultima è stata la sua prima vera stagione con una parvenza di continuità in Serie B, quindi sicuramente serve almeno e sottolineo almeno una stagione di consolidamento in Serie B".

⁠A Brescia nella seconda parte di stagione ha giocato anche D’Andrea. Che impressioni e che ricordi ha lasciato?
"D'Andrea lo abbiamo visto poco. È un giocatore che poteva dare una mano al Brescia perché mancavano giocatori in grado di puntare e saltare l'uomo, ma lui quelle caratteristiche le ha. È stato impiegato per 2-3 partite da Maran e poi è finito nel dimenticatoio ma credo avrebbe meritato un pelino di spazio in più. È un giocatore interessante ma a Brescia abbiamo avuto poche opportunità per vederlo all'opera".

⁠Infine ti chiedo un commento sul Brescia. Annata incredibile, in maniera negativa. Ora un nuovo inizio. Che clima si respira in città e quali sono le sensazioni?
"Le ultime settimane se non gli ultimi mesi sono stati folli tra la vicenda per i crediti d'imposta, la mancata iscrizione dopo non aver pagato le scadenze di giugno, sono state settimane di attesa angosciosa e poi la giornata del 17 luglio ha chiuso il cerchio perché il grande paradosso è che tu adesso riparti dalla Serie C ma con un entusiasmo che non avresti avuto ripartendo dalla B. Riparti con un progetto sulla carta ambizioso e di primissimo livello perché Pasini ha una presenza economica significativa ed è supportato da altri imprenditori che non sono da meno. La volontà dichiarata è tornare in B entro tre anni, possibilmente prima dei 3 anni, poi chissà. Io definirei la situazione come paradossale ma con un'accezione assolutamente positiva: tu riparti da una categoria inferiore, conoscendo le difficoltà della C perché si sprecano gli esempi di realtà che con un budget nettamente superiore agli avversari hanno fatto una gran fatica a tornare in B o addirittura non ci sono tornate ma al netto di tutto questo lo fai con un entusiasmo di ripartire da zero per ricominciare a parlare di calcio e non di vicende giudiziarie che offusca qualsiasi altro tipo di preoccupazione".

Si ringrazia Luca Chiarini per la cortesia e la disponibilità dimostrate durante questa intervista.

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Sezione: Esclusive / Data: Lun 21 luglio 2025 alle 12:00
Autore: Antonio Parrotto
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