Con la vittoria contro il Pisa nella penultima giornata di campionato, l’Under 17 del Sassuolo ha conquistato un posto nei playoff di categoria, dove i neroverdi sfideranno il Genoa in casa dei rossoblù: fischio d’inizio alle ore 15:00 di domenica 4 maggio.

Christian Papalato, allenatore della formazione classe 2008, ha commentato a SassuoloChannel questo traguardo ripercorrendo alcuni momenti chiave del campionato, sottolineando le differenze tra calcio degli adulti e settore giovanile e delineando gli obiettivi per questo finale di stagione: "È un traguardo importante perché per tutti noi arrivare in fondo addirittura in anticipo è un vanto d'orgoglio, siamo contentissimi di esserci arrivati, soprattutto per come l'abbiamo ottenuto. Il Sassuolo da anni ottiene risultati di questo tipo, secondo me quest'anno ha una valenza maggiore perché qualcuno - come spesso accade nel nostro ambiente - poteva pensare che con la Serie B potesse calare il livello e invece la società ha dimostrato di credere e investire ancora nel settore giovanile".

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Come si lavora a Sassuolo?
"A Sassuolo si lavora bene perché abbiamo di tutto per fare bene. Ringrazio la società, il direttore Palmieri che mi ha voluto di nuovo qua, il direttore Carbone che era alla prima esperienza a Sassuolo e ci ha fatto sentire la sua esperienza, e gli altri dirigenti come Umberto Piazza e Maurizio Neri che ci hanno dato il loro supporto".

Com'è fare l'allenatore del settore giovanile?
"Faccio questo mestiere da 20 anni e quando sento dire 'voglio fare l'allenatore' è un termine sbagliato, voglio fare l'allenatore di settore giovanile che è un allenatore completamente diversa, vuol dire mettere al primo posto la loro crescita, vuol dire essere amato ma anche a volte odiato, fare delle scelte consapevole che tutti devono avere la possibilità di mettersi in mostra, quindi è un lavoro nel lavoro, due mondi e due responsabilità diversi rispetto al mondo dei grandi".

Quanto è importante il risultato nei giovani?
"Il progetto Settore Giovanile non parte mai dal risultato. È chiaro che quando hai una partenza in questo modo, non avendo pressioni perché nessuno mi ha mai chiesto il risultato, devi essere bravo a non farlo mai pesare ai ragazzi e in ogni allenamento devi sviluppare a prescindere dal risultato e da quello che succede, guardando in positiva. È stata una partenza non positiva ma rispetto al gruppo che avevo in mano sapevo che potevamo cambiare il prosieguo del campionato. Chiaro che devi avere anche un pizzico di fortuna ma a prescindere dai playoff e dal punteggio sarebbe stata una stagione positiva perché la crescita non è stata un saliscendi ma è stata costante, chiaro che se riesci a concludere con i playoff siamo tutti più contenti e felici di quello che abbiamo ottenuto ma non è mai quello l'obiettivo scatenante che fa ottenere qualcosa in più ai ragazzi, anzi a volte parlare di risultati è controproducente".

Con il Pisa la conquista dei playoff con un turno d'anticipo...
"La partita con il Pisa è stata vissuta verso il calcio da adulti forse. Non siamo partiti benissimo ma siamo stati bravi a rimanere in partita. Noi cerchiamo sempre di non fargli sentire il peso del risultato ma è una cosa che hanno dentro loro e probabilmente questo se lo son portati dietro. All'inizio della gara abbiamo preso gol, poi abbiamo trovato il pari, nel 2° tempo ci siamo aperti perché come ho detto all'intervallo dovevamo giocare in modo spensierato e divertirsi come avevamo fatto durante l'anno e poi la partita si è aperta e siamo riusciti a portarla a casa".

Con il Genoa all'andata la svolta?
"La partita con il Genoa è stata la partita di svolta. Venivamo da un percorso iniziale dove dopo 6 giornate eravamo ultimi e la classifica non ci rappresentava perché il livello del gruppo è stato sempre alto. Abbiamo vinto in casa del Genoa contro una società importante come noi ed essere a fine primo tempo 3-0 con un palo e una traversa, è stato prendere consapevolezza nei propri mezzi, perché poi il risultato è questo, non deve essere mai al primo posto ma deve essere una conseguenza di quello che tu proponi. E quando ti arriva con i tuoi principi, cercando di sviluppare calcio, ti dà forza. Quella partita è stato un crocevia e lo è anche ora perché ci ritroviamo contro di loro ai playoff. Non so se è facile o difficile perché dipende da come svilupperemo calcio noi ma cercheremo di farlo nel miglior modo possibile".

Qual è l'obiettivo adesso?
"Quello che ci interessa è il nostro gruppo. Spesso abbiamo cambiato sistema di gioco perché è anche una crescita per loro, senza cambiare principi. Mi aspetto una partita combattuta. Ci saranno i supplementari e i rigori, non c'è l'assillo dei due risultati su tre. Per noi è un piacere affrontare il Genoa e speriamo di andare avanti perché il pensiero è quello di arrivare fino in fondo. Anche all'inizio, quando le cose non andavano bene, noi avevamo quel pensiero. Per noi è importante affrontare avversari diversi per dare margini di crescita in più ai giocatori, trovare nuovi soluzioni. Sarebbe importante arrivare fino in fondo per avere altrr 4-5-6 partite di crescita, magari anche fuori dal nostro girone, perché penso che quella oggi sia la cosa più importante per i ragazzi".

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Sezione: Settore Giovanile / Data: Sab 03 maggio 2025 alle 18:42
Autore: Manuel Rizzo
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