Renzo Ulivieri sta facendo il giro dei ritiri di Serie A e B incontrando i tecnici e nei giorni scorsi è stato anche a Ronzone dove ha potuto incontrare l'allenatore del Sassuolo Fabio Grosso. Il presidente dell’Aiac, 84 anni e alla guida del sindacato degli allenatori italiani dal 2006, ha parlato a Il Messaggero, facendo il punto della situazione sullo stato dell'arte delle panchine e degli allenatori.

Ulivieri, che clima sta trovando?
"Molto bello, anche perché sono ancora lontane le sfide agonistiche e questo facilita tanto. Questa è una fase di studio e preparazione. Ho trovato tanta umanità e sembra una cosa strana in questo mondo".

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Cosa le dicono e chiedono soprattutto?
"Noi siamo un sindacato, ci occupiamo delle questioni che riguardano i contratti di lavoro». Il mercato sempre più complicato condiziona i tecnici? «Può condizionare, ma sono tutti preparati a lavorare sul materiale a disposizione".

Tante partite, anzi troppe?
"Sì, stanno diventando un’esagerazione. Ci vuole un freno. È vero che i giocatori si sono praticamente abituati, però c’è una stanchezza fisica e anche mentale che si recupera con maggiore difficoltà. C’è una stanchezza dei sentimenti".

Il ritorno di Allegri, Sarri e Pioli, le novità Chivu all’Inter e Cuesta al Parma, accenderanno ancora di più la prossima Serie A?
"Dipende, sicuramente è un campionato dove tornano figure importanti. Ciò è positivo per tutto il movimento. Non bisogna avere paura degli stranieri che possono arrivare, è un confronto, si prende e si dà per cercare di migliorarsi".

Gli italiani all’estero sono sempre in prima linea pensando ad Ancelotti padre e figlio in Brasile, Maresca sul tetto del mondo col Chelsea, Farioli in Portogallo, Pirlo negli Emirati Arabi e la conferma di De Zerbi a Marsiglia.
"Sono bravi questi ragazzi, fatemeli chiamare così perché non faccio distinguo anagrafici. Sanno farsi apprezzare molto anche fuori. C’è uno scambio, prima non si pensava di uscire dai confini. Così si può portare il nostro sapere e al contempo ricevere, facendo esperienza".

Cosa hanno in più gli allenatori italiani?
"Parlerei solo dei toscani, che conosco meglio. Sanno gestire nel modo giusto le cose poco pulite e le situazioni di scarso livello".

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Sezione: News / Data: Sab 02 agosto 2025 alle 19:49
Autore: Sarah G. Comotto
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