C'è stato un altro tempo, non troppo lontano, che ha visto Davide Frattesi e Gianluca Scamacca indossare la stessa maglia. Della Lazio. Poi il futuro li ha portati a Roma e dopo un lungo girovagare, di nuovo insieme al Sassuolo CalcioEmiliano Leva, direttore generale dell’Atletico Morena, primo allenatore di Frattesi alla Lazio insieme a Scamacca, ha parlato del loro passato alla Gazzetta dello Sport: “Ce li ho avuti tre anni. Davide un piccolo guerriero, anche se a volte metteva il muso. Non amava i rimproveri. Dovevo prenderlo da parte per fargli capire che non ce l’avevo con lui”. Di sicuro lo fa anche mister Dionisi, che ogni tanto lo striglia perché si scorda l’equilibrio. “Da ragazzino era uguale. Partiva a testa bassa e si infilava in mezzo ai centrali”.

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Prosegue Leva: "Il gol alla Juve? Gliene ho visti segnare a decine così. Uno in mezzo e l’altro davanti. Gianluca era alto e buono, Frattesi piccolino e tignoso. Lo chiamavo il guerriero perché non si risparmiava mai”. Li chiamavano i “Leoni del Gentili”, il campetto alla Giustiniana dove si allenavano le giovanili. Emiliano ricorda. “Davide faceva l’esterno, ma gli feci capire che da metronomo avrebbe avuto più chance. E infatti così è stato”. Anche grazie al gruppetto dei ’99. “Andavamo sempre a cena o al cinema, curavo molto questo aspetto. Ogni tanto mi vedo ancora con alcuni di quei ragazzi. E con Davide siamo rimasti amici. Mi piace pensare di avergli lasciato un segno”. Di sicuro qualche gol. “Ricordo un torneo in Svezia, tutte vittorie. Davide segnò un paio di volte dopo essersi mangiato tre fette di pane e Nutella. Le avevo preparate per tutta la squadra. Scamacca era stato attento, lui si era abbuffato”.

Poi su Scamacca: "Prima di prendere in mano la squadra parlai con Fabio Ripert, storico preparatore atletico di Simone Inzaghi. Scamacca aveva problemi di coordinazione e studiammo per lui un programma ad hoc. A fine seduta facevamo un lavoro individuale. A dieci anni era già un ‘pennellone’. Se gli mettevi il pallone sulla testa, 8 volte su 10 la buttava dentro. Durante la finale del torneo in Svezia i tifosi locali erano impazziti per lui. Dalla tribuna gli cantavano ‘Gianluca, Gianluca!’, e lui ripagò facendo gol".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Mar 02 novembre 2021 alle 18:53
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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