Intervistato da Nicoloschira.com, l'ex allenatore delle giovanili del Sassuolo, Simone Barone, ha parlato della sua esperienza in neroverde e anche del suo futuro. Il tecnico era stato ingaggiato dalla Correggese ma la squadra ha perso il titolo sportivo e Barone dunque attende una nuova panchina. Ecco le sue parole: "Una volta che ho intrapreso il percorso fa tecnico ho scelto di iniziare dai giovani e i tanti anni di settore giovanile sono stati una palestra davvero preziosa, in cui ogni anno ho cercato di alzare l'asticella per avvicinarmi al calcio dei grandi. Sono partito dal Modena per poi passare al Parma e successivamente alla Juventus Under 16 prima degli ultimi 3 anni col Sassuolo Under 17. A Torino e Sassuolo tra l'altro ho avuto la possibilità di confrontarmi nella gestione con i tecnici della Prima Squadra che erano Allegri alla Juve e De Zerbi a Sassuolo. Un notevole arricchimento. E così accumulata una esperienza significativa a livello giovanile ho scelto di provare a confrontarmi con il calcio dei grandi quest’estate con il passaggio alla Correggese: lì poi c'è stata confusione e un cambio societario che ha provocato un passo indietro dopo un mese di lavoro...”.

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Però non ha allenato in gare ufficiali, ergo può tranquillamente sedersi su in panchina in questa stagione...
“Proprio così, precisazione giusta perché spesso mi accostano ancora alla Correggese o addirittura all’Athelic Carpi, ma non sono l’allenatore di nessuna di queste due compagini. Sto andando in giro a 360 gradi per studiare e aggiornarmi e posso allenare, anche domattina, una nuova squadra se arriva l'opportunità giusta. Anzi non vedo l’ora di rimettermi in gioco in una nuova avventura

Ci racconta com’è il Simone Barone allenatore nello spogliatoio? 
“Ho un rapporto schietto e diretto: si può ridere e scherzare in settimana, non disdegno un sorriso ma quando c'è da lavorare chiedo e pretendo dai ragazzi che si lavori con intensità e massima concentrazione”.

Proprio a Padova ha giocato con De Zerbi che poi ha ritrovato a Sassuolo: diventerà un grande allenatore? 
“Abbiamo lavorato insieme e a stretto contatto per 3 anni a Sassuolo, dove io guidavo l'Under 18 e lui la Prima Squadra. Robi è un rivoluzionario, innamorato della costruzione dal basso idee e con principi di gioco importanti. Negli anni ha saputo anche essere meno integralista, verticalizzando di più. L'esperienza allo Shakthar lo può rendere un top allenatore a livello europeo”. 

In chiusura torniamo a lei: dove le piacerebbe allenare? 
“Mi sento pronto per una panchina tra i grandi. Sono convinto che l’importante sia trovare persone serie per poter lavorare bene. Non ne faccio una questione di categoria o geografica. Lega Pro o Serie D va bene uguale, così come allenare al Nord o al Sud, purché ci sia la possibilità di potersi esprimere. Da parte mia c'è una grande voglia di mettermi in gioco, insieme a motivazioni importanti per poter trasmettere le mie idee e la mia esperienza a un gruppo di giocatori. Spero possa arrivare nelle prossime settimane l’opportunità giusta e qualcosa di interessante. Nel frattempo resto sul pezzo divorando partite su partite, così da avere una visione a 360 gradi delle varie categorie. Tutte conoscenze utili per la nuova avventura. Sono pronto e non vedo l’ora di rincominciare”. 

Sezione: Non solo Sasol / Data: Mer 29 settembre 2021 alle 20:17
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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