Quando avvengono grossi cambiamenti è normale che siano avvertite variazioni un po’ ovunque, anche dove certe situazioni, buone o meno buone, sembravano lontane e distanti da quello che era lo stato attuale delle cose. Il mondo di oggi è sinonimo di globalizzazione, e inevitabilmente anche il calcio ne risente, in parte in modo positivo, in parte in modo negativo. Così che anche il Sassuolo, club che da sempre punta molto sugli italiani, spesso e volentieri anche giovani e promettenti, vede oggi nella rosa a disposizione del mister ex Benevento 13 giocatori stranieri.

Con il tempo hanno lasciato la maglia neroverde bandiere come Missiroli e Adjapong, o ragazzi giovani e forti del calibro di Sensi e Politano, mentre la società, anche a seguito dell’arrivo di un tecnico per certi versi “innovatore” come De Zerbi, ha operato un mercato più internazionale, trattando tra gli altri, anche con Borussia Dortmund, Chelsea e Barcellona. Sul mercato, dalle parole di Carnevali, non è sembrato che le piste che portano a Giovinco e Pablo siano particolarmente calde, ma quello che ci si aspetta ora dai neroverdi è altro. Non serve infatti una memoria di ferro per ricordare che l’anno scorso, la compagine trainata da Magnanelli e Berardi (squalificati in questo primo match di Torino) aveva cominciato il campionato con una partenza sprint capace di accendere subito gli entusiasmi dei tifosi e della dirigenza.

La gara di Coppa Italia contro la Ternana era stata caratterizzata dai 5 gol segnati dal Sassuolo, e la vittoria casalinga contro l’Inter aveva dato la spinta giusta per arrivare al meglio alla gare con Empoli e Genoa. In questa stagione, il passaggio del turno con lo Spezia non è stato certo così esaltante, ma la speranza di vedere i ragazzi di De Zerbi ripartire a razzo resta, con la voglia di migliorare la posizione ed il rendimento dello scorso campionato.

Sezione: News / Data: Sab 24 agosto 2019 alle 17:08
Autore: Giovanni Fiori
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