Il successo dei film tratti dai videogiochi: dal flop al franchise

Per decenni, i videogiochi sono stati guardati con sospetto da Hollywood. Considerati un medium “inferiore” rispetto a romanzi o fumetti, i tentativi di portarli sul grande schermo si sono spesso trasformati in clamorosi fallimenti. Oggi, però, qualcosa è cambiato: i film tratti dai videogiochi non solo conquistano il botteghino, ma riescono anche a dare vita a franchise miliardari capaci di attirare un pubblico trasversale.

I primi esperimenti: i flop degli anni ’90

Il primo film tratto da un videogioco risale al 1993: Super Mario Bros. Nonostante la popolarità del brand Nintendo, la pellicola fu un disastro critico e commerciale, diventando un esempio di come non adattare un videogioco.

Negli anni ’90 seguirono altri tentativi, come Street Fighter con Jean-Claude Van Damme e Mortal Kombat, che ebbero un certo successo ma furono stroncati dalla critica. I motivi erano evidenti:

- Sceneggiature deboli e incoerenti.

- Pochi mezzi tecnici per ricreare l’universo dei videogiochi.

- Una visione ancora limitata del videogioco come prodotto narrativo.

Il risultato? I film tratti dai videogiochi erano etichettati come “film brutti a prescindere”.

Gli anni 2000: Uwe Boll e la reputazione rovinata

Il regista tedesco Uwe Boll è diventato una figura quasi leggendaria in questo settore, ma per motivi negativi. I suoi adattamenti di titoli come Alone in the Dark, BloodRayne e Far Cry sono considerati tra i peggiori film mai realizzati.

Questi flop consolidarono l’idea che i videogiochi non fossero adattabili. Nel frattempo, però, l’industria videoludica cresceva a dismisura, superando perfino quella cinematografica in termini di fatturato.

Il punto di svolta: gli anni 2010

Il cambio di paradigma avviene negli anni 2010, con un approccio più rispettoso verso il materiale originale. Due fattori hanno contribuito a questa svolta:

1. Crescita narrativa dei videogiochi: titoli come The Last of Us, Bioshock o Red Dead Redemption hanno mostrato come i videogiochi possano raccontare storie complesse e coinvolgenti.

2. Coinvolgimento dei fan: i social hanno reso evidente il peso delle community, obbligando Hollywood a rispettare di più le opere originali.

Alcuni esempi positivi sono Detective Pikachu (2019), che ha incassato oltre 430 milioni di dollari, e Sonic – Il Film (2020), che dopo le critiche al design del protagonista ha corretto il tiro, diventando un successo globale.

L’era dei franchise miliardari

Oggi, i film tratti dai videogiochi non sono più esperimenti rischiosi ma colonne portanti delle strategie hollywoodiane.

- Uncharted (2022) con Tom Holland ha dimostrato di saper attrarre un vasto pubblico.

- La serie Netflix The Witcher, sebbene tratta da romanzi e non da giochi direttamente, deve gran parte del suo appeal al successo dei videogiochi.

- The Super Mario Bros. Movie (2023) ha incassato oltre 1 miliardo di dollari, dimostrando che il brand è più vivo che mai.

Hollywood ha capito che i videogiochi sono il nuovo “giacimento” di storie da adattare, così come lo furono i fumetti vent’anni fa.

Perché oggi funzionano?

I motivi del successo sono molteplici. Innanzitutto, andiamo incontro alla fidelizzazione del pubblico, perché i gamer sono fan appassionati, disposti a seguire il loro brand preferito anche al cinema. Elemento non da poco.

A livello di caratteristiche integrate, poi, c’è stato un miglioramento tecnico non indifferente: CGI e motion capture permettono di ricreare fedelmente i mondi virtuali. Inoltre, c’è grande rispetto del materiale originale e i produttori collaborano sempre più con gli sviluppatori per garantire coerenza narrativa, andando così a colpire il cuore del pubblico, piuttosto esigente in materia.

Infine, non bisogna sottovalutare la sfera strategica transmediale: film, serie TV, merchandise e videogiochi convivono in un ecosistema integrato.

L’impatto culturale

I film tratti dai videogiochi non sono solo intrattenimento, ma segnano un riconoscimento culturale del medium videoludico. Oggi i videogiochi non sono più considerati “giocattoli per bambini”, ma esperienze narrative degne di essere esplorate in altri linguaggi.

Il legame con i casinò online e l’intrattenimento digitale

L’industria dei videogiochi e quella del cinema non sono le uniche ad aver conosciuto una rivoluzione. Anche i casinò online hanno seguito un percorso simile, passando dall’essere una nicchia a diventare un fenomeno globale.

Oggi i giocatori cercano esperienze sempre più immersive e personalizzate, che uniscono gioco, grafica accattivante e bonus promozionali. In questo contesto, termini come Winnita bonus diventano centrali, perché rappresentano uno dei principali incentivi per attrarre e fidelizzare gli utenti. Proprio come i franchise cinematografici basati sui videogiochi, i casinò online puntano a creare un ecosistema di intrattenimento capace di trattenere il pubblico a lungo.

Il caso di The Last of Us

Un esempio perfetto è la serie HBO The Last of Us (2023), tratta dal videogioco omonimo. Ambientata in un mondo post-apocalittico sconvolto da una pandemia causata da un fungo, il Cordyceps, che infetta gli esseri umani trasformandoli in creature aggressive e mostruose, la trama segue due protagonisti.

Tra città in rovina, bande di sopravvissuti violenti e orde di infetti, non c’è solo l’azione: uno dei punti di forza della serie è proprio la dimensione umana ed emotiva. Grazie alla fedeltà al materiale originale e alla profondità emotiva, la serie ha ottenuto consensi unanimi e premi prestigiosi.

Questo dimostra che un videogioco può essere adattato con la stessa dignità di un romanzo o di un fumetto.

Uno sguardo al futuro

Non esistono film o serie ufficialmente tratte da giochi da casinò o slot machine, ma ci sono slot ispirate al cinema e giochi che mischiano linguaggio ludico e narrativo. È un campo che Hollywood non ha ancora esplorato, ma con la crescita dei casinò online, non è escluso che un giorno possa nascere una serie ambientata proprio nel mondo delle slot digitali.

Il futuro, però, sembra radioso per gli adattamenti videoludici. Tra i progetti più attesi ci sono:

- Assassin’s Creed (nuova serie Netflix).

- God of War (in sviluppo per Prime Video).

- Horizon Zero Dawn (serie live-action).

- Minecraft – Il Film, con uscita prevista nel 2025.

Questi titoli hanno tutte le carte in regola per consolidare il legame tra cinema e videogiochi, aprendo la strada a nuovi universi narrativi.

Insomma, dai flop imbarazzanti degli anni ’90 agli odierni franchise miliardari, i film tratti dai videogiochi hanno percorso una strada lunga e accidentata. Oggi, però, rappresentano uno dei settori più promettenti di Hollywood, capaci di unire fan storici e nuovi spettatori. In Italia, infatti, il rapporto tra cinema e videogiochi è molto diverso rispetto a quello di Hollywood: il nostro Paese non ha ancora una tradizione solida di adattamenti ufficiali da videogiochi a film o serie TV.

Se il passato è stato segnato da insuccessi e diffidenza, il futuro appare come una nuova “golden age” dell’intrattenimento, in cui cinema, videogiochi e piattaforme digitali collaborano per creare esperienze sempre più avvincenti. Così come i casinò online hanno saputo intercettare il desiderio di esperienze coinvolgenti e gratificanti, anche l’industria cinematografica ha imparato a rispettare e valorizzare il linguaggio videoludico.

Sezione: Non solo Sasol / Data: Lun 08 settembre 2025 alle 18:54
Autore: Redazione SN
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