Martina Brustia, calciatrice del Sassuolo Femminile, è stata intervistata da Radio Tv Serie A e ha parlato della sua avventura in neroverde. Ecco quanto trascritto per voi da SassuoloNews.net: "La stagione è ricominciata bene. Abbiamo vinto la prima partita stagionale 2-0 contro il Milan e siamo partite con il piede giusto. La prima gara non è mai facile, non sai mai qual è il punto di partenza dopo le fatiche estive, invece abbiamo avuto una bella risposta dal campo ma siamo contente e ragioniamo partita per partita perché la strada è lunga".

È vero che ti ispiri a Nainggolan?
"Io nasco come mezzala, poi piano piano varie vicissitudini mi hanno portato a giocare sull'esterno e io oggi faccio l'esterno a 5. Mi sono adattata a questo nuovo ruolo e mi trovo bene. Il riferimento a Nainggolan sì, mi ci ritrovavo prima, ora sceglierei qualcun altro, ad esempio Dimarco che gioca a sinistra".

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Come ti sei avvicinata al calcio?
"È una passione innata. Mi sono avvicinata al calcio ma il calcio era già vicina a me. Io sono cresciuta andando a vedere le partite di mio papà. Ho iniziato a giocare con i maschi a 8 anni, ho giocato con loro fino ai 12 anni, poi sono stata selezionata dall'Inter Femminile che all'epoca non era affiliata al club, poi ho fatto tutta la trafila e sono arrivata fino alla prima squadra".

Inter che all'inizio non era la tua squadra del cuore...
"All'inizio non era la mia squadra, poi giocandoci ti ci avvicini ma all'inizio è stata traumatico".

Hai iniziato a giocare con i maschi. Quanto era una barriera? Abbiamo superato questa questione secondo te?
"Le bambine che iniziano adesso hanno una grande fortuna, possono iniziare a giocare nei settori giovanili femminili di società professionistiche. Io comunque ho avuto un'esperienza bellissima con i maschi perché mi sentivo coccolata, tutti mi proteggevano, guai a chi mi toccava per loro, poi è stata anche un'esperienza importante dal punto di vista calcistico perché ti forma, sia caratterialmente che dal punto di vista tecnico-tattico. Oggi le ragazze giocano contro i maschi ed è molto utile secondo me per loro".

Tu giochi a calcio ma studi anche, sei perfetta da questo punto di vista...
"Studiare mi è sempre piaciuto. Mi sono laureata in marketing e non è mai stato un peso. So che per i miei genitori era importante ma non mi hanno mai forzato perché era una passione anche mia. Sicuramente richiede dei sacrifici perché quando siamo diventate professioniste l'impegno calcistico è diventato importante, bisognava studiare di notte, ma se una cosa ti piace non ti pesa più di tanto".

Hai le idee chiare per il futuro?
"Non ho le idee chiare ma abbastanza indirizzate. Io sono consapevole che il calcio debba per sempre fare parte della mia vita. Io ho fatto un master in management dello sport per cercare di combinare la parte manageriale con quella sportiva. Fra 20 anni mi vedrei come un direttore sportivo di un club di calcio femminile".

So che sei molto scaramantica, quali sono i tuoi riti?
"Forse troppi. Nella mia squadra ci sono tante altre mie compagne scaramantiche e ci appoggiamo a vicenda. Ad esempio i posti a tavola o i posti nella riunione tecnica devono essere gli stessi. Prima della partita mi allaccio la scarpa destra per prima, entro sempre in campo con il piede destro e passo la mano sul petto perché ho un tatuaggio che ho fatto per mia nonna che non c'è più".

Che esperienza è stata quella con Javier Zanetti?
"Ho la fortuna di poter dire di conoscerlo perché è venuto spesso a vedere le nostre partite, abbiamo fatto delle cene insieme, è una persona fantastica, è molto genuino e non è costruito per niente. La prima volta che è venuto ad allenarsi con noi, stavamo facendo una partitella e lui era in campo in mezzo a noi. Io non l'ho visto, gli sono andato addosso e sono caduta per terra come se mi avesse travolto un camion e lui è venuto a rialzarmi e a chiedermi scusa".

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Sezione: Sassuolo Femminile / Data: Lun 08 settembre 2025 alle 18:35
Autore: Manuel Rizzo
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