Ospite di Radio Tv Serie A, Cristian Volpato, calciatore del Sassuolo, ha parlato del ritorno in Serie A dei neroverdi e non solo. Ecco il suo intervento trascritto per voi da SassuoloNews.net: "Io sto bene, stiamo tutti bene, siamo tutti contenti del ritorno in Serie A però vogliamo rimanere in A e lavoriamo per questo".

Qual è il tuo obiettivo quest'anno?
"Ovviamente voglio fare più di quello che ho fatto prima, spero che quest'anno posso far vedere il mio talento di più e fare tanti gol e fare tanti assist per aiutare la squadra".

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Qual è il tuo rapporto con Berardi? Cosa gli ruberesti?
"Tutti conoscono Berardi per quello che è, io sono fortunato perché sono accanto a lui nello spogliatoio e lui mi aiuta sempre. Se devo rubare qualcosa penso che la sua idea quando gioca, come legge le partite, sa cosa deve fare e quando, penso sia una cosa molto importante e che mi piacerebbe rubare da lui".

Quel tiro a giro che ha anche Berardi, vi mettete a provarli insieme anche in allenamento?
"Sì, da lui, da Dybala, io guardo questi campioni e provo a farlo io ma ho tanta strada da fare".

Qual è il tuo ruolo preferito?
"Io sin da quando ero piccolo ho giocato trequartista, numero 10, dietro la punta ma da quando sono entrato nelle prime squadre dove non si gioca tanto con le prime punte ho provato a destra, anche a sinistra, ma il mio ruolo naturale è il trequartista".

Questo calcio è meno dei numeri 10, dei Totti. C'è ancora spazio per questo tipo di giocatore o devi abituarti a fare altre cose?
"Penso e spero che c'è ancora spazio per questi giocatori perché per me quelli sono i giocatori per cui la gente paga i biglietti. Il calcio è cambiato un po', non bisogna pensare solo a quello, anche giocare in altri ruoli ti aiuta sempre ma spero che ci siano ancora tanti numeri 10".

Com'è stato il trasferimento dall'Australia all'Italia? Cosa ti manca della vita che facevi in Australia?
"Una persona come me o quelli che vengono dall'Australia e vanno a lavorare in Europa è molto diverso. Siamo diversi, non vengo dal Belgio o dalla Francia, che sono a due ore di casa, io non sono tornato a casa per 3 anni perché c'è la Nazionale, non ho molto tempo per tornare, ma mi mancano tanto gli amici e la famiglia, i nonni, ma penso che sia un sacrificio da fare per questo lavoro".

Com'è per un ragazzo con origini italiane che nascono e crescono in Australia, sentire il racconto del calcio e della vita in Italia? Speravi un giorno di arrivare in A?
"No, ma speravo di sì. Sono cresciuto con mio nonno e mio papà che guardavo le partite alle 5 del mattino, mi mettevo davanti a una tazza di cioccolata calda, loro andavano a lavorare e io guardavo la Serie A. Speravo un giorno di arrivarci, non è stato facile, ma sono arrivato".

Chi guardavi con maggiore attenzione?
"Io guardavo tanto il Milan perché il Milan in quei tempi aveva gente come Ronaldinho ma ero innamorato anche di Dybala alla Juventus".

Hai affrontato grandi campioni, c'è qualcuno che ti ha lasciato qualcosa?
"È successo ma non in serie A, in nazionale contro la Francia. Ryan Cherki, non ho mai visto uno che tocca la palla così, sono rimasto scioccato".

Quali margini pensi di avere e quanto pensi di essere cresciuto?
"Sono totalmente diverso da quando ho fatto il mio esordio con la Roma ma anche da quando sono arrivato qui a Sassuolo, sono passati due anni, mi sento un giocatore e un uomo diverso".

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Sezione: News / Data: Gio 04 settembre 2025 alle 18:03
Autore: Manuel Rizzo
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