Maurizio Marasti, uno dei protagonisti della prima storica promozione del Sassuolo in C2 1983/1984, ha parlato a Nero&Verde: "Lo stadio Ricci è la storia di quando ho iniziato a giocare a calcio. Ho fatto le giovanili e ho esordito con il Sassuolo. Ritornare qui è veramente una cosa incredibile, una soddisfazione enorme. Ho fatto 9 campionati in neroverde, a livello dilettantistico, tranne i 3 anni di C2, una parte erano professionisti e altri invece erano ragazzi che lavoravano, era faticoso, lavorare, fare le trasferte a Martina, Potenza, Matera, trasferte lunghe e impegnative, partivi al sabato e la domenica notte tornavi a casa, poi lunedì andavi a lavorare. Marastinho? Così dicono, io ero istintivo, facevo quello che mi sentivo di fare. La tecnica c'era, se facevo bene o male lo decidevano gli altri da fuori. Eravamo un bel tridente con il bomber Maini che faceva gol, d'altronde è importante far gol, se non li fai diventa complicato. Abbiamo fatto delle stagioni importanti, piene di soddisfazioni, e tornare qui a ricordare quei momenti dà ancora più soddisfazioni. Il primo ricordo è l'ultima partita, quella decisiva per la promozione".

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Prosegue nel suo racconto Maurizio Marasti: "Soddisfazione, gioia immensa nel raggiungere il traguardo insperato ma meritato, lo stavamo per buttare via alla fine ma portare il Sassuolo per la prima volta nei professionisti è un grande vanto per noi. A Contarina, all'ultima giornata, prima avevamo compromesso un po' la situazione perdendo a Viadana, poi vincemmo col Fidenza e con il Contarina ci bastava il pareggio ma potete capire la tensione di non riuscire a portare a termine la stagione. È stata una liberazione quando il bomber Maini fece il gol, poi il portiere parò il rigore e al fischio finale fu una gioia unica. Il tridente? Eravamo io, Paganelli e Maini, abbiamo fatto una stagione stupenda con l'aiuto di tutta la squadra: penso che la prima promozione nei professionisti rimarrà nella storia di una società che sta facendo cose strepitose".

Sezione: News / Data: Lun 03 aprile 2023 alle 12:17
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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