In assenza di calcio giocato non ci resta che abbandonarci ai ricordi, per rivivere le emozioni che il Sassuolo ci ha regalato in passato e la Gazzetta di Modena, nel pezzo a firma di Stefano Aravecchia, ha rievocato un ricordo dolceamaro in salsa neroverde. Il 10 maggio è ricorso il 22° anniversario di una giornata storica per il mondo neroverde, forse non nota ai più giovani, ma certamente ben scolpita nella mente dei tifosi più “navigati”: l’ultima partita del Sassuolo fra i dilettanti. La compagine emiliana guidata da Antonio Fontanesi (subentrato a Loris Boni dopo 11 giornate), aveva terminato il campionato di Serie D al primo posto, a pari punti con il Trento. Lo spareggio fu l’unica soluzione e così, all’Ossola di Varese, di fronte ad un migliaio di trentini e a 600 sassolesi (un pullman in panne nel piacentino non arrivò a destinazione), il Sasòl si trovò a disputare la gara decisiva per raggiungere il dichiarato obiettivo stagionale: la promozione. Era il 10 maggio 1998.

Nonostante il gioco propositivo della formazione di Antonio Fontanesi (subentrato a Loris boni), le incursioni di Paradiso, Lucano e Spezia furono neutralizzate dalla solidissima difesa avversaria, che mantenne il risultato sullo 0-0 fino al 120’. Ai calci di rigore, con la tensione alle stelle, Di Santini calciò lento e centrale, decretando il 5-4 in favore del Trento. Le foto di allora, pubblicate dal quotidiano, ci mostrano il presidente Rudy Baldelli intento a consolare i giocatori, con Remo Morini seduto a centrocampo, e il direttore sportivo Mariani abbracciato ad un affranto Didoné. In quel clima di sconforto, fra i delusi Galli e Bedogni, nessuno avrebbe detto che quelle lacrime di tristezza e fatica si sarebbero tramutare in gioia nel giro di pochi mesi.

Infatti, quando ad agosto, dopo la “dura mazzata” di Varese (per dirla con le parole del presidente), la squadra stava già guardando ad un nuovo campionato in Serie D, arrivò l’insperata ed inimmaginabile notizia del ripescaggio. Sassuolo in Serie C2. Quella contro il Trento fu l’ultima partita fra i non professionisti. Nella stagione 2002/03, quando dopo la sconfitta ai playout di C2 contro l'Imolese i neroverdi sarebbero dovuti scivolare nuovamente nel baratro, un altro ripescaggio evitò il peggio. Con la salvezza all’ultimo respiro della stagione successiva cominciò l’era Squinzi, e quella cavalcata che ha portato una cittadina di 40.000 abitanti a giocare l’Europa League.

Sezione: News / Data: Gio 14 maggio 2020 alle 19:25
Autore: Giovanni Fiori
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