Il risultato con l'Inter non deve ingannare: se non fosse stato per Muric i nerazzurri avrebbero chiuso molto prima la partita e staremmo qui a parlare di una probabile disfatta. Poi, come dico sempre, il portiere viene pagato per parare e il kosovaro con diversi interventi importanti ha evitato il peggio in più di un'occasione, tenendo a galla il Sassuolo e impedendo all'Inter di chiudere in fretta la pratica. E si sa, quando non la chiudi, può succedere di tutto. Grosso, un po' come accaduto con la Lazio, ha provato a giocarsela con il 4-2-3-1 nella ripresa ma stavolta non ha ottenuto il risultato sperato. La scelta di togliere Koné, a mio avviso uno dei migliori, non ha pagato. Il canadese, con i suoi strappi ha messo in difficoltà la mediana dell'Inter e avrebbe meritato qualche minuto più in campo.

Il Sassuolo è arrivato a San Siro per difendersi e ripartire ma il giro palla lento dell'Inter, le marcature preventive dei nerazzurri, hanno di fatto limitato le ripartenze dei neroverdi. Lo spauracchio Berardi (il pubblico di San Siro lo temeva, mugugnava o fischiava a ogni giocata del numero 10 neroverde, i ricordi del recente passato sono ancora vividi) da solo non è bastato a scardinare l'imperfetta retroguardia nerazzurra che spesso e volentieri era costretta a concedere l'uno contro uno dietro ma ha vinto tantissimi duelli. Il Sassuolo non è riuscito a orchestrare la manovra come avrebbe voluto. Il pressing interista ha dato i suoi frutti e ha costretto la formazione di Grosso a diversi e infruttuosi lanci lunghi. L'Inter ha avuto il demerito di non chiuderla ma per quanto ha creato avrebbe meritato di vincere con uno scarto maggiore.

Ko a testa alta perché alla fine è arrivato 'solo' un 2-1 e nel finale per come si era messa ci poteva scappare anche un pareggio che - a mio giudizio - non sarebbe stato veritiero. Il Sassuolo non esce con le ossa rotte e questo risultato può comunque dare una carica positiva alla squadra perché il 2-1 contro l'Inter a San Siro ci può anche stare. Il problema però è che il primo parzialissimo bilancio racconta di un Sassuolo con 3 punti in classifica e che in 4 gare non ha mai convinto del tutto. Ha detto bene ieri Grosso: "forse meritavamo 2 punti, 1 con la Cremonese e 1 con la Lazio, ne sono arrivati 3 e quindi va bene così". Perché, al netto di un calendario molto complicato, la squadra ancora non ha espresso la sua miglior versione. Tanti nuovi vanno integrati, alcune scelte non sempre hanno convinto, il gioco a tratti latita. Tre punti nelle prime 4 giornate contro Napoli, Cremonese, Lazio e Inter è un bottino che forse, guardando il calendario prima dell'inizio della Serie A, si poteva mettere in preventivo stilando le famose tabelle. Giudicando però le prestazioni resta qualche dubbio in più. Spero solo che Grosso non la prenda come Enzo Iacchetti. "Cosa hai scritto stronzo?". Mister, suvvia...

Ora però viene il bello. Prima della sosta, oltre alla gara di mercoledì prossimo in Coppa Italia contro l'arrembante Como di Cesc Fabregas, ci saranno Udinese (casa) e Verona (trasferta). Poi alla ripresa il Lecce (trasferta), la Roma (casa) e il Cagliari (trasferta). Tre scontri diretti su quattro da giocare fuori casa. Quattro gare su cinque contro avversari che con ogni probabilità finiranno nella parte destra della classifica e che giocheranno lo stesso campionato del Sassuolo. E a cominciare dalla prossima sfida con l'Udinese, il Sassuolo non può sbagliare. 

Sezione: Editoriali / Data: Lun 22 settembre 2025 alle 16:42
Autore: Antonio Parrotto
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