“È sempre Primavera”, rubrica di Radio TV Serie A, racconta il mondo dei settori giovanili che formano i campioni del domani. Puntata dedicata al Sassuolo Primavera di mister Emiliano Bigica. Ecco le dichiarazioni di Angelo Carbone, responsabile del Settore Giovanile neroverde, riprese per voi da SassuoloNews.net:

Angelo Carbone, una grande carriera da calciatore poi quella da dirigente per tantissimi anni da tantissimi anni nei settori giovanili prima con il Milan adesso con il Sassuolo cos'è che ti lega così tanto al mondo dei giovani?
"Quando ho smesso di giocare ho iniziato come dirigente ho iniziato subito ad avere la possibilità di stare vicino ai giovani e da quel momento lì mi sono innamorato da difficilmente staccarmi da loro quindi la passione mi porta giornalmente verso di loro perché con i ragazzini non si finisce mai di imparare perché sono in continua evoluzione a differenza degli adulti e quindi è un mondo che ti appassiona e quindi questo mi ha portato a vivere a contatto con loro e spero di rimanerci a lungo ovviamente grazie al direttore Palmieri sono venuto qui al Sassuolo che era da tantissimi anni che ci parlavamo e ci dicevamo prima o poi lavoreremo insieme anche perché da bambini abbiamo giocato insieme quindi c'era da parte di entrambi la volontà di un giorno iniziare a lavorare quindi mi è stata data la possibilità grazie a lui e quindi sono contento sono qui a Sassuolo in una realtà ovviamente molto importante, molto bella e quindi grazie ovviamente al Sassuolo Calcio di avermi data questa possibilità".

Sappiamo nei settori giovanili l'obiettivo non è solo vincere i trofei...
"No, per i settori giovanili ovviamente non è quello ovviamente la vittoria fa parte della formazione perché credo che in una formazione totale c'è bisogno anche della vittoria e quindi però se si riesce a vincere aumenta l'autostima, aumenta la fiducia e ovviamente c'è un trasporto diverso".

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Qui c'è un settore giovanile molto florido voluto dalla società che ha costruito anche questo bellissimo centro sportivo. Allora ti chiedo qual è, anche quanto senti la vicinanza della società dell'amministratore Carnevali nel lavoro che poi svolgi quotidianamente?
"Bisogna vivere qui all'interno per capire quanto amore c'è per questa società da parte ovviamente della proprietà che è sempre presente ma ovviamente anche dal nostro amministratore delegato quindi è la dimostrazione come dicevo vivere quotidianamente qui vicino ai nostri dirigenti vicino ai calciatori dove c'è un filo conduttore, la prima squadra è sempre attaccata al settore giovanile quindi sembra una famiglia e questo credo che sia un surplus per questa società. La filosofia della società è di creare e formare giocatori quindi formarli in tutto tondo giocatori dal punto di vista ovviamente tecnico ma ovviamente anche quello caratteriale ed educativo perché credo che la missione del settore giovanile non solo sotto l'aspetto tecnico far crescere i giocatori ma ovviamente quello personale".

Come sono cambiati i giovani?
"A livello generazionale è cambiato il modo di pensare da parte di giovani. Oggi ci sono molte più distrazioni quindi ovviamente tanti ragazzi giocano a calcio a volte perché gli viene imposto dai genitori di giocare mentre io credo che parlando del passato ovviamente per quella che è stata la mia infanzia, giocavo a calcio anche trovandomi per strada dove gli spazi per strada erano ovviamente più grandi e quindi ti permettevi di mettere giù due borse in terra e fare la partita così, bastava un pallone, oggi è difficile che accada questo anche perché ovviamente gli spazi non sono tali da poter fare questo e c'è anche un po' sconforto e nello stesso tempo c'è un'alternativa: i social di oggi portano ovviamente a stare meglio magari davanti a un computer piuttosto a un telefonino piuttosto che prendere una palla e socializzare. Poi ci sono altre situazioni che chiaramente sono importanti tanto quanto quello che dicevo perché l'allenamento oggi medio di un ragazzo è molto molto molto inferiore rispetto a prima, oggi i ragazzi si allenano forse per due ore al giorno, una volta se non ci prendevano per i capelli e ci portavano in casa difficilmente smettevano di giocare. Questo può essere uno dei tanti motivi non è ovviamente l'unico ma penso che sia una delle cose più importanti".

Direttore siamo sul campo principale del Mapei Football Center allora ho una curiosità per te nella tua settimana tipo quante partite riesci a vedere quanti allenamenti e quante volte sei proprio sul campo?
"Allora durante la settimana vedo tutti gli allenamenti perché dal martedì al venerdì che sono i giorni di allenamento sono presente ovviamente i campionati si giocano nazionali si giocano la domenica riesco a coprire diciamo quelle partite che non si accavallano quindi c'è la possibilità di vederne 2-3 durante il weekend il sabato ovviamente essendoci campionati dei più piccoli attività di base insomma riesco a vedere anche quelle lì, quando riesco come tempistica, però di media posso vedere dalle 3 alle 4 partite alla settimana, ovviamente gli allenamenti quelli del pomeriggio nelle due fasce perché noi abbiamo la possibilità di fare le due fasce di allenamento quindi dalle 3 alle 5 e l'altra dalle 5 alle 19".

Quanti ragazzi gestite qua?
"Qua siamo intorno ai 230 di maschi 200 circa 230 di maschi in più abbiamo anche la femminile anche qui si allena anche la squadra la prima squadra femminile e anche giocano spesso le partite anche quelle del campionato femminile del il settore giovanile".

Ecco quindi hai a che fare con la gestione di tanti ragazzi e avrai sicuramente notato nel corso degli anni in cui hai fatto questo lavoro Angelo ma anche poi tornando un po' nel passato quando giocavi delle differenze enormi rispetto al comportamento dei giocatori e dei giovani calciatori anche a come gestirli...
"Certamente si, è cambiata l'educazione anche dal punto di vista proprio delle gestioni oggi ovviamente i ragazzi emulano in maniera forte i professionisti perché oggi ci sono talmente tante partite in tv come dicevamo prima che attraverso internet riesci a vedere tutte le partite e a conoscere tutti i giocatori quindi i giocatori ragazzini cercano di emulare tantissimo i professionisti e quindi diventa più facile da quel punto di vista per quanto riguarda proprio l'educazione ovviamente cercando di aiutarli in quello che dicevamo prima che sul fattore crescita anche dal punto di vista tecnico".

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Sezione: Settore Giovanile / Data: Gio 20 novembre 2025 alle 16:53
Autore: Manuel Rizzo
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