Andrea Consigli è una buona preghiera, scriveva su Il Foglio Giovanni Battistuzzi nell'aprile del 2024 perché - anche in una stagione disgraziata e con 75 gol incassati da lui e da Alessio Cragno che lo ha rimpiazzato in tre occasioni soltanto subendo 7 di quei 75 gol - l'estremo difensore milanese era riuscito a mettersi in mostra con grandi parate. Anche qualche errore e qualche grande papera, per carità, ma chi è che non sbaglia? Andrea Consigli di gol ne ha salvati a bizzeffe, molto più di quelli che non è riuscito a salvare e il bilancio - soprattutto per una squadra che in questi anni ha sempre pensato più attaccare che a difendere e che anzi ha avuto spesso grossi problemi in fase difensiva - è più che positivo. Ieri è arrivato l'addio ufficiale con l'ultimo giorno di contratto con il Sassuolo che ha chiuso il cerchio. Consigli è arrivato al Sassuolo dall'Atalanta nell'estate del 2014, quando aveva 27 anni. E vi è rimasto, come detto, per la bellezza di 11 stagioni. 10 di queste in Serie A, con tanto di storica qualificazione all'Europa League, e l'ultima in Serie B.

La chiusura però è arrivata nel peggiore dei modi perché una delle ultime bandiere neroverdi è stata ammainata in malo modo. La società, dopo una deludente retrocessione, si è trovata a ricostruire con i cocci e ha dovuto fare i conti (in tutti i sensi) con i problemi derivanti dall'anno precedente, e aveva deciso di puntare su un portiere più giovane (Turati) che poi voleva fare altre esperienze e aveva anche trovato una soluzione a Consigli (il Monza), poi qualcosa è andato storto e l'ex Atalanta è rimasto in neroverde, ma senza far parte della rosa di Grosso. Consigli è stato per un anno intero fuori rosa, questi problemi nei club ci sono sempre stati e ci saranno ancora, ma fa specie se si considera che questo giocatore non è uno 'qualsiasi' ma è anche uno di quelli ad aver contribuito in maniera importante a fare la storia del club in Serie A negli ultimi 11 anni.

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Consigli ha collezionato 372 presenze con il Sassuolo, è il giocatore neroverde con più presenze in Serie A (357), il terzo di sempre nei campionati dietro a Domenico Berardi (399) e dietro al Gran Capitan Magnanelli (483), forse inarrivabile. Ha legato la sua carriera indissolubilmente a questi colori e ora è fuori rosa. Si allena in orari diversi rispetto alla squadra, non fa parte della squadra, non può vivere lo spogliatoio e soprattutto non può fare quello per cui è pagato, cioè giocare.

Dopo una difficile stagione vissuta in disparte, da fuori rosa, l'estremo difensore 38enne sta valutando seriamente la decisione di ritirarsi e nel frattempo per tenersi in forma ha iniziato a giocare a padel, partecipando al campionato di Serie D. Consigli ha 38 anni e in Serie A ha giocato ben 16 stagioni, considerando anche quelle con la Dea collezionando oltre 500 presenze e diventando uno dei migliori para-rigori della storia del campionato italiano, uno dei migliori ad adattarsi al nuovo calcio (uno dei migliori considerata anche l'età in queste annate di 'transizione') e scrivendo anche un record particolare non proprio positivo, perché è il giocatore con più presenze in A a non esser mai stato convocato in Nazionale. Un vero peccato perché almeno una chiamata nel suo prime l'avrebbe meritata. Un finale che non cancella una lunga storia d'amore tra Andrea e il Sassuolo che si sono amati alla follia per lunghissimo tempo e nonostante le vicissitudini continueranno a farlo ancora.

Così come avrebbe meritato una fine diversa di questa lunga storia d'amore ma, come ha detto Palmieri, le parti si sono lasciate in amicizia. "Vorrei ringraziare Consigli per quello che ha fatto in questi anni, ha fatto 10 anni ad altissimo livello nel Sassuolo, ci ha deliziato con tante partite di altissima qualità ed è un portiere di grandissime qualità. È un ragazzo delizioso, con noi ha avuto un comportamento splendido fino alla fine poi nel calcio le cose possono finire ma la stima è immutata. Le scelte tecniche sono diverse ma ci siamo lasciati da ottimi amici". Lasciarsi da ottimi amici è probabilmente la cosa più intelligente. E Andrea, mai banale nelle interviste, uno con un cervello pensante e non solo con le mani volanti, ha sempre dimostrato di essere intelligente. Dal 1° luglio non ha più un contratto con i neroverdi e con ogni probabilità lascerà il calcio giocato. La fine di un'era! Grazie di tutto Sant'Andrea da Milano!

Sezione: News / Data: Mar 01 luglio 2025 alle 18:26
Autore: Antonio Parrotto
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