Il passaggio del turno con un passaggio geniale. Si potrebbe riassumere così Sassuolo-Catanzaro. Nel giorno delle 400 presenze con un'unica maglia, Domenico Berardi ha scelto un modo speciale per celebrare il traguardo, travestendosi nuovamente da genio e tirando fuori dal cilindro una giocata delle sue. Una giocata spaccante (si può usare senza aggiungere accanto i bulbi oculari, caro Raul?). Movimento di Doig, scucchiaiata millimetrica e gran gol col mancino dello scozzese. Uno a zero. Primo gol ufficiale della stagione con il solito timbro di Mimmo che avrebbe poi meritato anche il gol a suggello di un'ottima prestazione ma, in questo senso, la festa è stata solo rimandata di qualche giorno, magari al 23 quando ci sarà il Napoli al debutto in campionato.

Il Sassuolo ha iniziato a prendere le misure alla stagione. Si sono viste buone cose, altre meno. Tutto nella norma però perché il caldo inevitabilmente ha inciso, la condizione fisica è ancora precaria e i nuovi innesti si devono integrare. La squadra è incompleta nonostante i 6 rinforzi stranieri e ci sono ancora alcune situazioni da valutare (Laurienté e Pinamonti su tutte ma anche il duello in porta tra Muric e Turati). Nelle utime amichevoli e nella prima gara ufficiale della stagione un fattore in comune: la scarsa incisività in zona gol. Un gol al Bologna, uno al Sudtirol, zero all'Empoli, uno al Brest e uno al Catanzaro. Le occasioni non sono mancate e naturalmente non è tempo di facili e inutili allarmismi. Se Laurienté, Fadera, Pinamonti, Volpato, Berardi fossero stati più precisi si sarebbe evitata l'apprensione finale e in Serie A, si sa, basta un niente per mandare tutto all'aria, dunque su questo bisognerà lavorare.

Bene la tenuta difensiva, al netto delle due disattenzioni (una su palla inattiva ma merito anche al Catanzaro che ha preparato lo schema e ci è riuscito, liberando il centro dell'area) e alla fine Turati ha portato a casa un clean sheet che non fa mai male, considerando anche che la difesa per tre quarti era quella dell'anno scorso e che i nuovi Idzes e Candé sedevano in panchina. Menzione d'onore per Ismael Koné. Aveva già destato buone impressioni nel quarto d'ora finale con l'Empoli, ribadendo la sua forza e le sue qualità anche con il Brest e poi ieri con il Catanzaro. Se continuerà a lavorare con la testa giusta sarà un grande colpo. I presupposti ci sono tutti.

"Quattrocento (400) è il numero naturale dopo il 399 e prima del 401" racconta Wikipedia. E ci hanno fatto anche una pagina sull’enciclopedia per scrivere questa minchiata. Ed è anche un numero semiperfetto in quanto pari alla somma di alcuni (o tutti) i suoi divisori. Diciamo pure che Berardi lo ha reso perfetto. Il capitano neroverde è ormai da anni diventato una vera e propria bandiera del club emiliano e neanche la retrocessione ha interrotto la storia d'amore tra il calciatore e il numero 10. Una storia incredibile, per usare le parole del gran capitan Magnanelli, del giocatore più importante del Sassuolo!

Infine, permettetemi una critica al sistema. Non si può giocare una partita alle 18.30 di Ferragosto! È vero che ormai è saltato ogni schema, si gioca di continuo, non ci sono soste a Natale, si gioca a Pasqua, ma ci vorrebbe rispetto per i giocatori e per i tifosi. Altro che il calcio è della gente. Il calcio è delle televisioni. Il calcio è degli interessi di poche persone! Era proprio necessario farmi interrompere il Ferragosto in piscina per andare a casa a lavorare alle 18.30 del 15 agosto?

Sezione: Editoriali / Data: Sab 16 agosto 2025 alle 13:11
Autore: Antonio Parrotto
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