“È sempre Primavera”, rubrica di Radio TV Serie A, racconta il mondo dei settori giovanili che formano i campioni del domani. Puntata dedicata al Sassuolo Primavera di mister Emiliano Bigica. Ecco le dichiarazioni di Giacomo Seminari, centrocampista e capitano della Primavera neroverde riprese per voi da SassuoloNews.net:

Vogliamo conoscerti un po' meglio quindi vorrei partire anche da come è nata la tua passione per il calcio. Tu che sei nato a Piacenza, quindi non lontano da qua, come hai cominciato? Come è nato il tuo sogno calcistico?
"Inizio in una squadra calcio diretta antistica di San Giuseppe Calcio, faccio i primi anni, dopodiché mi trasferisco al Pro Piacenza, una squadra professionistica all'epoca in Serie C, faccio due anni lì e poi arriva il momento della scelta importante che mi porta fino a qua, cioè quella di venire a Sassuolo Calcio. Ho scelto Sassuolo perché fin da subito mi sono trovato a mio agio con i miei compagni, la squadra, la società, il direttore Palmieri, il direttore Piazza e quindi non ho avuto esitazione nella scelta. Anche i miei genitori, guardando il convinto, parlando con i direttori, mi assecondavano a questa scelta, quindi sono stato subito felice di arrivare qua a Sassuolo Calcio. Faccio i primi due anni dall'Under 12 all'Under 14 e avanti e indietro".

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Che è un sacrificio secondo te? Anche quello di lasciare un po' la famiglia e venire a vivere all'interno della famiglia Sassuolo?
"Sicuramente è un sacrificio perché comunque all'età di 14 anni non è da tutti allontanarsi dalla famiglia, però penso che è un sacrificio bello, tra virgolette, perché comunque insegui la tua passione, il tuo sogno e quindi vuoi o non vuoi va fatto. Non so se ti ricordi, se ti viene in mente il momento in cui ti contatta, ti cerca il Sassuolo".

Che emozioni hai provato? Una squadra di Serie A che ti viene a cercare così piccolo.
"Mi ricordo che con la mia ex squadra a Pro Piacenza abbiamo fatto un amichevole a Villa Lunga, al campo di Villa Lunga, Sassuolo-Pro Piacenza, dove finì 4-2 per il Sassuolo e avevo fatto gol. Mi ricordo che a fine partita il mister Costi, il mister del Sassuolo, mi disse insieme al direttore Piazza, molto bravo, mi fece i complimenti e mi disse ci vediamo presto. E lì per lì non l'avevo capito, poi andando a casa magari ne avevo parlato con i miei genitori e allora avevano fatto 2-2 i miei genitori. Infatti dopo due settimane arrivò la mail appunto del Sassuolo per fare il provino e poi da lì fu tutto in salita diciamo".

Tu fra l'altro studi anche, hai mantenuto sempre anche questo secondo interesse, scienze motorie, come si coniuga ecco lo studio alla passione calcistica?
"Io faccio l'università online scienze motorie e alla mattina seguo le videoreazioni registrate che appunto l'università dispone e mi sveglio verso le otto e mezza e inizio con le videoreazioni, faccio quello che devo fare, poi pranzo e dopo una mezz'oretta vengo da allenamento e poi magari siccome finiamo l'allenamento verso le cinque e mezza, le sei di sera magari sfrutto quell'oretta, l'oretta e mezza in più per riguardarmi le cose che ho fatto la mattina e altre videoreazioni e poi si mangiano dopo".

Sei uno dei punti di forza di questo sassuolo, sei il capitano della squadra, che giocatore sei Giacomo?
"Cerco sempre di aiutare il compagno, se devo fare una corsa in più per il compagno la faccio senza problemi perché comunque penso che all'interno di una squadra ci deve essere questo spirito e non deve mai venire a mancare e sicuramente se tutti lo fanno questo spirito rende più difficile anche agli avversari batterci".

Giacomo come tutti i calciatori ovviamente ci sono le gioie, ci sono i dolori, ci sono le conquiste dei trofei e per te c'è stato anche il momento di un brutto infortunio, che momento è stato quello?
"Allora io mi faccio male il 7 dicembre 2023 dove ero in un momento in cui stava andando tutto bene perché comunque avevo iniziato la preparazione con la primavera con quelli di due anni più grandi, con il mister Bigica e quindi è stato un momento negativo al 100%, anche venire al campo e vedere la mia squadra che si allenava e comunque lottava per il campionato mi faceva male. C'è stato un momento in cui mi sono fermato e mi sono detto che non posso, devo reagire a questa situazione qua per tutte le persone appunto che mi vogliono bene, che mi accompagnano fin da piccolo e quindi ho reagito e ho iniziato a lavorare il doppio per quello che potevo fare in quel momento lì e quindi andando avanti vedevo che comunque mi sentivo meglio anche col ginocchio, mi riprendevo sempre di più fino a che arrivavo a un punto in cui devo fare le ultime visite, gli ultimi test per iniziare a correre in cui non sono andati molto bene perché mancava ancora un po' di forza nel ginocchio e nella gamba in cui sono stato operato e quindi è stato un altro brutto momento perché ero alla massima felicità perché pensavo mi dicessero subito di sì invece non è stato così, mi sono dovuto rimboccare le maniche e ho lavorato il doppio di quello che facevo rispetto a prima e niente passa l'estate, riesco ad ottenere il risultato di andare in preparazione con la squadra, con mister Bigica che ringrazio perché ho dato appunto la possibilità di allenarmi anche con la squadra in preparazione che era il mio obiettivo di quella stagione nel posto di infortunio".

E poi hai giocato la Youth League, quindi c'è stato anche questo bel passaggio di calcare i campi europei con il Sassuolo...
"Una soddisfazione incredibile perché è stata la prima volta che il Sassuolo Calcio l'ha fatta penso sia un grande orgoglio, una soddisfazione incredibile perché testare campi europei a questa età non è da tutti, tanta roba".

C'è un giocatore magari anche del Sassuolo, della prima squadra, a cui ti ispiri?
"Mi ispiro tanto a un giocatore ex del Sassuolo, Frattesi, Davide Frattesi. Anche a me piace molto inserirmi e prendo spunto da lui. Anche quando era qua in prima squadra cercavo sempre di sbirciare qualche allenamento e le sue movenze sul campo appunto per imparare sempre di più e poi quando adesso capita magari di andare a allenarmi in prima squadra cerco sempre di apprendere qualcosa da tutti i giocatori non c'è uno in particolare ma da tutti, sia difensore, attaccante, centrocampista, il mio ruolo da tutti perché penso che qualsiasi giocatore comunque con molta più esperienza e di quei livelli lì possa dare qualsiasi insegnamento a ragazzi giovani come noi".

Qual è la caratteristica che ti senti dover migliorare di più in campo?
"La parte un po' tecnica che a volte pecco un po' appunto per questa frenesia di sacrificio però non è una parte che mi manca completamente, a volte pecco un po' per questa cosa qua, mi piacerebbe diciamo riprendere un po' la spontaneità e la felicità di arrivare sotto porta e fare un po' la giocata personale. Mi reputo anche un centrocampista molto generoso a volte fin troppo perché mi piace fare assist, preferisco fare assist che gol quasi e quindi è una cosa che magari devo riprendere sicuramente".

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Sezione: Sassuolo Primavera / Data: Ven 21 novembre 2025 alle 09:44
Autore: Manuel Rizzo
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