1° maggio, su coraggio! Con Verdi è...musica maestro! Il Sassuolo B non è diverso dal Sassuolo A. Vince e si diverte e prosegue la sua marcia trionfale, ben orchestrata dal direttore d'orchestra Fabio Grosso. D'altronde, come da motto sacchiano, una squadra di calcio è come un'orchestra dove deve regnare l'armonia (questa frase leggetela alla Arrighe, dà più senso) e nel Sassuolo di Grosso c'è l'armonia, tutti si muovono all'unisono e tutti lottano per lo stesso obiettivo: chiudere al primo posto (stra-meritato) e battere ogni record (due, quello dei gol segnati, 77, e quello della differenza reti, sono stati al momento eguagliati).

E mentre c'è chi lancia la mano e poi nasconde il sasso come diceva il mio prof di educazione fisica del liceo, e chi è estasiato dalle uova alla Jova (che fanno cagare come alcune canzoni del buon vecchio Lorenzo si può dire?) e dalle giocate di Lamine Yamal, dalla gravidanza di Giulia De Lellis, critica il messaggio lanciato dai Patagarri dal palco del 1° maggio, attende con ansia la fumata bianca per il nuovo Papa e mentre l'Italia scende come non mai nella classifica mondiale sulla libertà di stampa (dal 2013, quando il rapporto annuale di Reporters Sans Frontières usa un indice per calcolare la libertà di stampa in 180 Paesi, l’Italia non aveva mai avuto un punteggio così basso come quest’anno) e avrei tante e tante cose da dire ma oggi scelgo la via del silenzio, il Sassuolo continua a salire nelle classifiche. Eh, vi è piaciuto l'aggancio? No? Pazienza.

Un Sassuolo B, si diceva, che ha mandato in campo un tridente alle spalle della punta di tutto rispetto, formato da Cristian Volpato, Simone Verdi e Nicholas Pierini. I tre, che probabilmente sarebbero titolari nelle altre 19 squadre del campionato cadetto, hanno sciorinato un gran calcio, sbloccando il match con il mancino vellutato dell'ex Como, e poi nel secondo tempo con le parate di Satalino e gli ingressi di Domenico Berardi e Armand Laurienté hanno completato lo spartito, trovando il 2-0 con Daniel Boloca. Tutti contenti e tutti felici. E grandi applausi, come quelli del pasillo de honor della Carrarese, e che i neroverdi rivolgono agli avversari (e anche ai tifosi che hanno camminato per oltre 30km partendo da Sassuolo per raggiungere il Mapei Stadium, chapeau!) per il gentile omaggio.

Tanto è già stato detto in questa annata fantastica e si rischia anche di essere ripetitivi. Si rischia anche di essere ripetitivi perché tanto è già stato detto in questa annata fantastica. Che questa annata è stata fantastica e che si rischia di essere ripetitivi l'ho già scritto? 

Sezione: Editoriali / Data: Ven 02 maggio 2025 alle 16:18
Autore: Antonio Parrotto
vedi letture
Print