Dopo lo scippo di Luca Reggiani, passato dal Sassuolo al Borussia Dortmund al compimento di 16 anni, anche Tito Maria Fabbri. Guarda caso, o forse no, entrambi gestiti dallo stesso procuratore. Sapete che non mi nascondo mai dietro a un dito e che se lancio il sasso non nascondo la mano e farò nomi e cognomi anche in questo caso: Manuel Montipò della TMP SOCCER, una società di consulenza sportiva con sede a Brescia, costituita da tre procuratori di calcio compreso, appunto, Montipò. Il vizietto del procuratore che ha portato via da Sassuolo due giovani calciatori, Reggiani e Fabbri (quest'ultimo compirà 16 anni a settembre) è sempre lo stesso e le strane manovre, che farebbero rabbrividire anche il più scarso dei piloti, sembrano essere sempre le stesse. “Soldi e interessi di procuratori sono più grandi nemici di sport!” diceva Vujadin Boskov. E mi sa che ci aveva visto lungo già tantissimi anni fa...

Il Sassuolo (o più in generale un club di calcio) li cresce, ci investe denaro, e poi i procuratori, facendo molte volte i propri interessi e non quelli dei ragazzi, li portano via, trattando i calciatori come merce di scambio, come semplice oggetti di compravendita tra loro stessi e le società. Il fine è sempre lo stesso, non serve nemmeno parlarne. Potremmo prendere in prestito un pezzo di una strofa di una pietra miliare del rap italiano di Frenkie Hi-Nrg ("Quelli che benpensano"): "Il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile. La posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere. E non far partecipare nessun altro, nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro".

Infine, permettetemi un piccolo sfottò a livello campanilistico e che non riguarda (lo dico a scanso di equivoci) le persone che ho conosciuto e che stimo. Il Sassuolo a gennaio non ha voluto forzare la mano per strappare ai gialli Antonio Palumbo, il giocatore più importante della formazione modenese (pensate davvero che sarebbe stato un problema per un club come quello neroverde sborsare 3 milioni di euro a gennaio?) e il Modena cosa fa? Mandelli, Catellani, Defrel, ora il ragazzino (si è trasferito in gialloblù anche il 2007 Goulart che è andato via dopo non aver ricevuto la proposta dai neroverdi): è vero che siamo nell'era del riuso e del riciclo ma a Modena forse hanno preso questa storia troppo sul serio.

Sezione: Editoriali / Data: Mar 05 agosto 2025 alle 09:00
Autore: Antonio Parrotto
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