Giovanni Carnevali ha raccontato la sua storia e anche il suo arrivo a Sassuolo. Inizialmente l'attuale amministratore delegato disse di no alla proposta di Adriana Spazzoli, moglie di Giorgio Squinzi, ma come racconta lo stesso dirigente a Radio Tv Serie A con RDS, era impossibile dire di no al dottore e alla dottoressa: "Sono io il figlio del Sassuolo. Master Group gestiva la parte in Mapei, Mapei è la mia proprietà. Gestivamo la parte dello sponsor. Mapei era la squadra di ciclismo più forte al mondo, è stata sponsor della Nazionale ai Mondiali del 2006. Io mi sento parte della famiglia Squinzi ed è qualcosa di speciale perché è una famiglia straordinaria".

Come sono stati i primi incontri con la famiglia Squinzi?
"Noi ci siamo conosciuti nel mondo del lavoro. Quando il Sassuolo vinse la Serie B, la dottoressa Spazzoli moglie del dottor Squinzi, due persone fondamentali, era come se fossero una persona unica. La dottoressa ci chiese un progetto marketing di quello che poteva essere il Sassuolo. Il primo anno di A nasce forse più da un progetto marketing che da un progetto tecnico. Noi gli presentammo un progetto e loro erano entuasiati. C'era quello che poteva essere il Sassuolo nel corso degli anni, una visione più ampia. Dopo aver accettato il progetto, la dottoressa mi chiese se me la sentivo di prendere in mano il Sassuolo Calcio. La mia prima risposta fu 'no grazie'. Avevo un'attività in crescita, problemi famigliari che mi era già costato un matrimonio, ma dire di no a lei e al dottore era impossibile. Mi sentivo molto legato a loro. Dopo un po' di insistenza decisi di andare a Sassuolo. Non ci ero mai stato, misi il navigatore. Sapevo che aveva vinto un campionato di Serie B e i miei collaboratori di Master Group Sport mi dissero 'attenzione perché abbiamo organizzato il cerimoniale della B', il Sassuolo giocava in B a Modena e mi dissero che ci sono poche persone al seguito. Io andai a vedere come erano organizzati. Brave persone all'interno, semplici ma con tanta voglia di lavorare. Vedendo l'organizzazione e conoscendo la proprietà, dopo aver detto più volte no alla dottoressa, la chiamai e dissi 'dica a suo marito, parto adesso, vengo in ufficio, accetto la proposta di venire a Sassuolo'. Perché? Perché era una grande sfida ma conoscevo la famiglia Squinzi, ti fanno lavorare, che è una cosa anomala nel nostro mondo, loro mi hanno permesso di fare tutto, di prendere delle decisioni, di lavorare. All'inizio avevo delle difficoltà perché quando si tratta di prendere un giocatore, spendere del denaro, non è roba mia, volevo avere il consenso, e il dottore mi diceva 'Giovanni decida lei' e questo mi ha permesso di lavorare in modo autonomo infatti la società, quando loro sono mancati e ora sono già 5 anni, è andata avanti allo stesso modo".

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Cosa ti manca del dottore?
"La telefonata. Tantissime volte mi chiamava la mattina. Io mi rendevo conto di quello che stavo facendo. Nella parte finale della telefonata mi diceva: 'Giovanni, ma quando mi compra Messi'?". Lui era un grande appassionato di calcio, tifoso del Milan. In quegli anni vincemmo contro il Milan, fu esonerato Allegri, Berardi fece 4 gol. Il dottore entrò negli spogliatoi e disse: 'Ma tutti oggi li dovevi fare?'. Col passare del tempo però divenne sempre più tifoso del Sassuolo".

L'INTERVISTA INTEGRALE A GIOVANNI CARNEVALI A RADIO TV SERIE A

Sezione: News / Data: Gio 14 marzo 2024 alle 13:40
Autore: Sarah G. Comotto
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