Ciccio Caputo ha detto basta! L'ex centravanti del Sassuolo ha appeso le scarpe al chiodo ed è diventato un nuovo direttore sportivo ma al momento non ha ancora deciso cosa farà da grande. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex attaccante ha parlato dei motivi che lo hanno spinto a dire basta con il calcio giocato e non solo: "È stata una scelta maturata in questi mesi, da quando ero svincolato (agosto 2024, ndr). Ho ricevuto alcune offerte ma nessuna mi dava gli stimoli che cercavo. Dopo un confronto con la mia famiglia ho capito quale fosse la cosa giusta da fare".

Si è subito iscritto all’albo dei Direttori Sportivi.
"Non è una scelta definitiva. Ho fatto il corso perché c’era l’opportunità di farlo ed è stato molto interessante. L’esame è andato bene ma non ho ancora deciso se indirizzarmi verso questo campo o verso altro".

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Nell’estate del 2019 De Zerbi chiama e le dice "Vieni a Sassuolo, fai 20 gol con me".
"Ha creato la squadra perfetta per la sua idea di calcio, cosa non scontata per un allenatore. Io sono sempre stato un suo pallino, infatti aveva provato a portarmi anche a Palermo. Quelle parole mi hanno fatto scattare qualcosa che mi ha portato anche in Nazionale".

Ha qualche aneddoto particolare sul suo modo di allenare?
"Molte volte la mattina arrivava con la faccia assonnata, e noi lo prendevamo in giro, ma lui diceva: 'Voi scherzate, ma io non dormo davvero, devo leggere tutti gli avversari che affrontiamo, vedere le partite...'.

Nel 2020 arriva la prima convocazione in Nazionale. Dov’era quando l’ha saputo?
"Ero a casa. Sapevo che questa possibilità poteva concretizzarsi e c’era un po' di ansia positiva in famiglia. Quando è arrivata la notizia, sono scoppiato in urla di gioia. Mia moglie e i miei figli erano in lacrime per la felicità, fu un traguardo impensabile".

Era nel giro di convocati per l’Europeo 2021, poi quell’infortunio…
"Non voglio cercare scuse, ma quella maledetta frattura all’osso sacro mi ha tenuto fuori dalle ultime due convocazioni. Ero anche nella lista dei preconvocati. Andammo a fare il vaccino con tutti i giocatori, ma non recuperai in tempo e, giustamente, furono fatte altre scelte".

Quali sono i tre difensori più forti che ha affrontato?
"Chiellini, Skriniar e Romero. Ce ne sarebbero tanti altri tosti delle serie inferiori, ma non ricordo i nomi (ride, ndr)".

E i tre giocatori più forti con cui ha giocato o ha sfidato?
Ibrahimovic, Boga e Higuain.

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Sezione: News / Data: Mar 18 febbraio 2025 alle 20:00
Autore: Manuel Rizzo
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