Il 17 luglio 2020, nel primo pomeriggio, si consuma un episodio che avrebbe poi attirato l’attenzione delle autorità giudiziarie e degli inquirenti e che ancora oggi fa discutere: mentre il campionato italiano si protrae ancora, a causa dello slittamento dovuto alla pandemia di Covid-19, due figure di rilievo del Napoli sono impegnate nello scambio di messaggi riguardanti un contratto da 70 milioni di euro. La conversazione, riportata dal quotidiano La Repubblica e ricostruita dagli accertamenti della Guardia di Finanza, rivela un clima di tensione e preoccupazione tra i dirigenti del club partenopeo.

Nelle chat tra l’amministratore delegato Andrea Chiavelli e l’allora direttore sportivo Cristiano Giuntoli, si leggono commenti che, tra battute e sarcasmo, segnano i primi segnali di allarme circa l’operazione di trasferimento di Victor Osimhen dal Lille. "Speriamo rifiutino… sennò dovremo darci alle rapine", scrive Chiavelli, accompagnando il messaggio con emoticon che ne sottolineano il tono ironico e preoccupato. Le conversazioni suggeriscono che i protagonisti siano consapevoli dei rischi di quella trattativa, che avrebbe subito diverse modifiche nelle successive fasi negoziali.

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Pochi minuti dopo, Giuntoli si confronta con il suo vice Giuseppe Pompilio, in uno scambio di messaggi che evidenzia un coinvolgimento diretto nella gestione delle operazioni. Entrambi, pur non risultando indagati, sono figure chiave nel club che, nel 2023, con Luciano Spalletti in panchina, conquisterà lo storico scudetto dopo oltre tre decenni. Nel corso dello stesso anno, Giuntoli lascerà il Napoli per approdare alla Juventus, mentre Pompilio seguirà il suo percorso un anno più tardi.

Le indagini della Guardia di Finanza hanno ricostruito nel dettaglio le chat di quei giorni, evidenziando come i dirigenti abbiano esercitato un controllo diretto sulle trattative, anche in relazione alla cessione di tre giovani calciatori della Primavera del Napoli — Manzi, Palmieri e Liguori — operazione al centro di contestazioni circa le plusvalenze con i 3 valutati sui 20 milioni di euro. In una chat del 20 luglio, Giuntoli indica a Pompilio le modalità con cui comunicare con il procuratore dei giovani: "Questo lo manda il procuratore del giocatore al Lille" e "Il Lille lo chiama e, dopo averlo chiamato, gli dice che le condizioni del contratto vanno bene". La conversazione prosegue con istruzioni precise su come gestire ulteriori contatti e aggiornamenti sulle trattative.

Le intercettazioni rivelano anche come i dirigenti abbiano lavorato per definire le valutazioni dei giovani calciatori, con Giuntoli che si apprestava a inviare una bozza di offerta agli uffici della Filmauro di De Laurentiis, probabilmente a Roma, con stime indicative sui valori di mercato. Pompilio, nel frattempo, giustificava i tempi necessari per le analisi, sottolineando la complessità dell’operazione e la necessità di elaborare dati precisi, mentre Giuntoli manifestava una certa impazienza di procedere rapidamente.

L’indagine della Procura evidenzia come i procuratori dei tre calciatori abbiano confermato che ogni fase dell’operazione fosse gestita direttamente dai dirigenti del Napoli, in particolare da Pompilio. Ulteriori elementi di inquietudine emergono da una email interna del Lille, in cui Julien Mordacq, direttore amministrativo e legale del club francese, mette in guardia i propri superiori sui rischi connessi alla trattativa, sottolineando come ogni dettaglio “strano” potrebbe sollevare domande e richiedere giustificazioni.

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Sezione: Non solo Sasol / Data: Mer 08 ottobre 2025 alle 12:24
Autore: Sarah G. Comotto
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