Dopo 6 risultati utili consecutivi, è arrivata la sconfitta. Il Sassuolo ha perso per 3-0, in casa, contro il Bologna, reduce da 3 ko consecutivi. Neroverdi con la testa alla vacanze? Può darsi. Neroverdi con meno fame dei rossoblù? Sì. E lo si è visto in campo. Il Bologna, seppur con un atteggiamento meno aggressivo e propositivo del solito, ha dimostrato di essere più cattivo. Il Sassuolo, dopo un buon inizio, si è spento sull'iniziale palo di Scamacca. Skorupski ha compiuto un paio di parate importante (straordinaria quella su Berardi) ma nel finale ha dilagato e avrebbe potuto vincere con un passivo maggiore. Diciamoci la verità: la sconfitta è stata meritata. La speranza è che possa servire da lezione (un detto veneto però recita: "Chi vive sperando, more cagando" o per rimanere in tema Litfiba "chi visse sperando morì non si può dire"). Ma non è la prima volta che accade, dunque bisogna stare in campana. Specie perché si è arrivati al giro di Boa...o di Boga se preferite.

"Un giro di boa simboleggia quel cambio di prospettiva che permette di trovare il bandolo di un traffico nefando, ma anche l'amara rivolta della realtà contro illusioni e ideali" scriveva Camilleri. E ieri c'è stata un po' l'amara rivolta della realtà con il Bologna, che ha dimostrato di soffrire di complesso di inferiorità nei confronti del Sassuolo (vedi le parole di Mihajlovic e non solo). E' vero, come dice mister Dionisi, probabilmente non c'è tutto questo gap tra Bologna e Sassuolo ma i neroverdi dovrebbero far tesoro della lezione appresa: senza la giusta cattiveria non si va da nessuna parte e si rischiano figure barbine, come quella di ieri. La fotografia della sfida sta tutta nella prova di Jeremie Boga, criticato duramente prima e dopo la gara dal tecnico neroverde.

"Non sa dove si trova con la testa" ha detto Dionisi. E quello di ieri è stato un brutto saluto da parte di Jeremie al Sassuolo. Sì perché, conti alla mano, Sassuolo-Bologna potrebbe diventare la sua ultima partita. In questi tre anni abbiamo visto all'opera un giocatore con capacità straordinarie. Uno dei pochi rimasti in Italia a puntare e a saltare l'uomo. O almeno così lo ricordavamo perché da oltre un anno Boga fa fatica. Vuoi per gli infortuni, vuoi per il Covid che lo ha tenuto fermo per oltre 40 giorni, vuoi per le distrazioni di mercato. Boga è sul mercato e a gennaio con l'offerta giusta andrà via ma visti i suoi 3 anni e mezzo al Sassuolo la domanda sorge spontanea: Boga è quello di quest'ultimo anno e mezzo o quello della seconda stagione, con 11 gol all'attivo (prima del Sassuolo non era mai andato oltre i 3 gol in un anno), giocate pazzesche, dribbling ubriacanti e il 'tiro alla Boga' con la palla all'incrocio? Lo scopriremo però guardandolo con un'altra maglia. Presto capiremo se Boga era svogliato o o se è stato schiacciato dal peso delle aspettative che lui stesso ha creato sul suo conto dopo quella stagione.

Intanto è tempo di giudizi, non ancora definitivi, sul Sassuolo di Dionisi. Siamo a metà stagione (record di punti, De Zerbi più Dionisi, nell'anno solare). Si è visto un Sassuolo diverso rispetto a quello di marca DeZerbiana. L'apice, in termini di risultati, è stato raggiunto con la vittoria in casa della Juventus. Con il Bologna forse uno dei punti più bassi, non tanto per la prestazione, quanto per la mancanza di fame, specie se paragonata a quella dell'avversario. In totale fanno 24 punti: al primo anno De Zerbi ne aveva conquistati 25, con diffrenza reti simile (-2 il bresciano, -1 il toscano). Al secondo anno però De Zerbi fece peggio, con 19 punti alla fine del girone d'andata. Lo scorso anno invece ne conquistò 30. Un Sassuolo, quello di Dionisi, che probabilmente avrebbe meritato qualche punto in più ma che deve togliersi quella spocchia di dosso quando affronta le 'non big', altrimenti si corre il rischio di rimanere una squadra bella ma incompiuta.

Sezione: Editoriali / Data: Gio 23 dicembre 2021 alle 19:00
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
vedi letture
Print