"Ho scelto Sassuolo perché è un grande club in Italia, penso che molti conoscano il club. Anche prima di venire qui conoscevo un po' di questo club. Ho avuto amici che hanno giocato qui, non in Sassuolo ma in Serie A, mi hanno parlato bene del club e penso che sia un buon posto per svilupparmi e per giocare. Penso che sia stata la buona decisione per venire qui. È un club ambizioso che vuole arrivare in alto ed è quello che voglio fare anch'io, cercare di spingere sempre al massimo e andare in alto": così Alieu Fadera, calciatore del Sassuolo, che si è presentato ai microfoni del club neroverde.

Che ambiente si respira a Sassuolo?
"Quando sono venuto al centro di allenamento che è anche di nuova costruzione, penso anche da questo si possa capire che il Sassuolo sia un club ambizioso. È tutto pronto per far allenare sempre meglio i giocatori, c'è sempre la mentalità giusta. Nello spogliatoio c'è un'ottima atmosfera, i giocatori sono sempre insieme. Anche se il mio italiano non è buono, i ragazzi sono sempre gentili, cerchiamo di aiutarci l'un l'altro cercando e questa è una cosa buona. Se vuoi fare qualcosa, devi avere questo feeling, per spingere l'altro e spronarci a vicenda, far sentire tutti a proprio agio. C'è una bella atmosfera nello spogliatoio e questo è molto buono".

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Sei fortunato ad essere allenato da due campioni del mondo come Fabregas e Grosso...
"Sono fortunato ad essere allenato da due giocatori campioni del mondo. Sono due persone fantastiche. Ho imparato molto quando ero al Como con Fabrigas. Ora ho imparato molto da Grosso. Ci sono due diversi stili ma la mentalità è sempre la stessa: vogliono vincere le partite. Questo ha reso più facile il mio inserimento qui, è stata una transizione graduale perché vuoi sempre migliorare".

Com'è stato il primo contatto con Grosso?
"Ho parlato con lui al telefono una volta prima di arrivare ma non è stato così semplice perché io non parlo benissimo l'italiano, non riuscivamo a capirci. Ho parlato con lui al telefono, con un traduttore, perché non conosco l'italiano. Direi che è stato un buon primo approccio. Dopo la telefonata ho capito che se fossi dovuto venire qui  sarebbe stato un buon posto per me. È stata un'ottima conversazione con lui, anche se non è stata lunga, ma è stata positiva".

Come viene visto il calcio in Gambia?
"Il calcio in Gambia è ormai enorme. Ogni ragazzo vuole giocare a livello professionistico. Il Real de Banjo è uno dei club in cui puoi avere un'opportunità migliore per svilupparti o per essere visto da fuori. È un grande club in Gambia, conosciuto anche in Africa. Hanno prodotto tanti giocatori che sono diventati professionisti".

Nazionale?
"Penso che sia sempre un momento orgoglioso per me se devo andare in nazionale o parlare di questo. Per ogni giocatore è un privilegio giocare per la propria nazionale. Poterlo fare ora, o quando ho iniziato, è stato un sogno per me. Un sogno che è diventato realtà. Quando ero giovane in Gambia, guardavo sempre i giocatori che giocavano in nazionale. Andavo sempre allo stadio, cercando di imitare questo o quell'altro giocatore, quindi, avere l'opportunità di rappresentare il mio Paese, è enorme, è davvero stupendo. Finora le qualificazioni ai Mondiali stanno andando bene, abbiamo giocato bene e vinto le ultime due partite. È stata un'esperienza davvero buona".

Com'è stato il tuo arrivo in Europa?
"Quando sono arrivato in Europa ho provato dei sentimenti contrastanti perché ero felice di avere finalmente la mia possibilità sul palcoscenico internazionale ma è stata anche la prima volta che ho lasciato casa e poi sono andato in un luogo che non conoscevo. La cultura è diversa, il cibo, il clima, tutto. Penso di essermi trasferito lì in inverno, puoi immaginare, in Gambia ci sono sempre 30-35°C e quando sono arrivato in Slovacchia c'erano quasi 5°C. È stato pazzesco, è stato qualcosa di diverso, ma ho dovuto farlo e sono felice che sia andata bene. Abbiamo avuto una buona stagione lì, siamo riusciti a centrare la salvezza che era il nostro obiettivo".

Poi sei andato in Belgio...
Poi mi sono trasferito in Belgio allo a Zulte Wareggen che è stato davvero buono per me perché era un livello diverso rispetto a quello in Slovacchia.La Liga belga è anche una buona Liga per sviluppare i giocatori giovani. Ero felice di aver fatto questo passaggio e di continuare lì la mia carriera".

Il mio gol contro l'Atalanta?
"Penso che sia stato il mio primo gol in Serie A, puoi immaginare che fu davvero speciale per me. Mi è piaciuto davvero, è stato un punto di partenza per me e per la mia carriera. La Serie A è una delle top 5 leghe al mondo, puoi immaginare le emozioni che provi in quel momento. I miei amici e la mia famiglia erano tutti felici per me. Ma poi capisci anche che da quel momento devi fare sempre di più perché le persone si aspettano di più da te dopo che l'hai fatto la prima volta. Il momento in sé è stato davvero fantastico, lo puoi vedere dall'esultanza con Fabregas, è stato davvero bello. Penso che sarà un momento che ricorderò per sempre".

Cosa consiglieresti di fare a chi viene per la prima volta in Gambia?
"Penso che la prima cosa che dovresti fare in Gambia è provare il cibo. È fantastico. Penso inoltre che abbiamo belle spiagge, che è una cosa buona per i turisti perché le persone amano sempre le spiagge, il sole e tutto. In generale però una delle cose migliori sono le persone. Abbiamo davvero delle persone bellissime. Le persone che sono andate lì mi parlano sempre bene dell'ospitalità in Gambia".

Qual è la tua pietanza gambiana preferita?
"Il mio cibo preferito in Gambia si chiama Chew Dew Tirr, è uno stufato di pesce. Me ne piacciono anche altri come il Cheb, il Domoda, il Jollof rice. Abbiamo un sacco di varietà di cibo in Gambia ed è molto buono".

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Sezione: News / Data: Gio 16 ottobre 2025 alle 19:05
Autore: Manuel Rizzo
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