Nereo Bonato, ex direttore sportivo del Sassuolo oggi dirigente della Cremonese, è intervenuto ai microfoni di Sportiva per ricordare Giorgio Squinzi.

Il ricordo di Squinzi?
"Il Dottore, come lo chiamavamo noi, ha dato tantissimo al mondo dello sport. Ha sempre creduto nella scalata del Sassuolo, ci ha sempre accompagnato con la sua capacità di sintesi e con la sua visione futura. Aveva la capacità di trasmettere valori etici di primaria importanza, la famiglia era il suo punto di riferimento".

Quando è stata alzata l'asticella?
"Nell'anno in cui abbiamo vinto la C2 ci ha detto che saremmo partiti salendo uno scalino alla volta verso la Serie A. C'è stata una programmazione seria negli anni, senza spese folli, e alla fine siamo addirittura arrivati anche in Europa League. La sua visione globale anche a livello sportivo fa di Squinzi un personaggio di spessore".

La passione per il Milan?
"Non l'ha mai nascosta, nei primi anni da presidente aveva sempre la cover del cellulare con lo stemma del club rossonero. Contro il Milan, però, ha sempre voluto vincere. Il suo 'derby' era quello contro l'Inter".

A chi era più legato?
"Magnanelli, ma anche Berardi, che è sempre stato l'uomo di riferimento. E' rimasto legato anche ai tecnici delle promozioni: Allegri e Di Francesco. Con queste persone ha mantenuto un legame che andava oltre l'aspetto sportivo".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Gio 03 ottobre 2019 alle 13:20
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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