Empoli, Genoa, Spezia, Udinese, Cremonese, Sudtirol. Persino l’Inter, tanto che "sono venuti a vederlo per una settimana intera", racconta il ds del Sasso Marconi Roberto Zagnoni era venuta a vedere Gabriel Kulla, giovane talento italo-albanese classe 2008 che ora sta facendo bene nel Sassuolo Primavera. Alla fine si fa avanti il Sassuolo e, tra vari tira e molla, finirà per vestire neroverde. Era l’estate del 2024. Ora il ruolo. Roberto Zagnoni alla Gazzetta dello Sport lo racconta così: "Lo dico tranquillamente, lì davanti può giocare dove vuole. Punta centrale, seconda punta, esterno su entrambe le fasce". Insomma, che indossi il sette, il nove e l’undici cambia il giusto. "Mi ha sempre stupito la sua intelligenza tattica, si fa trovare ogni volta nella posizione giusta e questo è un dono, perché si ritrova a fare gol anche un po’ ‘causali’ che gli altri non riuscirebbero a fare". 

Ma il suo arrivo al Sasso Marconi, società dilettantistica a Sud di Bologna e due passi da Marzabotto, il paesino dove vive la sua famiglia, come è stato? È lì che incontra Roberto Zagnoni, il direttore sportivo che l’ha preso e valorizzato: "Pur non giocando partite ufficiali col Bologna, il suo nome era iniziato a circolare nell’ambiente. Quando c’è stata la possibilità di farlo venire da noi, non abbiamo esitato un secondo". Il provino, se così si può definire, durante un torneo estivo: "Lo abbiamo provato coi ragazzi della sua età ma niente, non c’era proprio partita. Difatti fin da subito ha iniziato ad allenarsi con la nostra prima squadra". Al Sasso MArconi è diventato il più giovane di sempre a far gol: aveva 15 anni e 264 giorni, giocava in Eccellenza.

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Classe 2008 come Camarda e Ahanor, chissà che non sia lui il prossimo a esordire in A: "Se continuerà di questo passo, sono sicuro che sarà protagonista nel calcio che conta". Okay il giocatore, ma il ragazzo? Chi ci ha a che fare tutti i giorni lo descrive come un testone, il classico che vuole farcela a tutti i costi. Zagnoni lo racconta invece come "un ragazzo eccezionale, molto educato. Uno proprio predisposto per fare il calciatore". Al Sassuolo la parola d’ordine è lavoro, proprio come lo era al Sasso Marconi: "Era quello che arrivava per primo e se ne andava per ultimo. Si metteva a parlare coi preparatori, chiedeva consigli, tra cui anche piani di lavoro aggiuntivi". 

"Chi mi ricorda? Bella domanda, non è semplice - racconta l’ex ds -. Se devo fare un nome, dico Carlos Tevez. Anche se una volta gli ho visto segnare un gol alla CR7, una rovesciata pazzesca: giocava con la Juniores e ci ha fatti vincere. Pur essendo già un attaccante completo, può ancora migliorare il colpo di testa. Ecco, qualora ci riuscisse, diventerebbe a tutti gli effetti un giocatore pronto".

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Sezione: Sassuolo Primavera / Data: Gio 11 dicembre 2025 alle 14:40
Autore: Manuel Rizzo
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