Spesso noi giornalisti siamo tacciati di dare i giudizi in base ai risultati. Il risultato, inutile negarlo, influenza il giudizio però bisogna cercare sempre di andare oltre ed essere lucidi. Ovviamente poi, si può sbagliare, siamo umani. Dopo il ko di Verona su queste pagine ho elogiato la prestazione dei neroverdi mentre oggi, dopo il 2-1 in rimonta contro l'Empoli, con i neroverdi in 10 uomini, non mi sento di farlo (e, per fare un esempio, non ho alzato di mezzo voto i giudizi ai giocatori del Sassuolo dopo il 2-1 di Berardi nelle pagelle, lasciando parecchie insufficienze tra cui anche due 4,5). Per certi versi, soprattutto per dinamica, la sfida del Bentegodi mi ha ricordato quella di ieri contro la squadra di Zanetti: a scanso di equivoci, i toscani non hanno sfoderato la stessa prova del Sassuolo contro l’Hellas, ma si sono ritrovati a condurre e ad avere anche un paio di situazioni per il raddoppio (il palo di Caputo ad esempio), poi su due episodi la squadra in svantaggio l’ha ribaltata, forse anche in maniera 'casuale'.

La partita con la Salernitana di una settimana fa è stata giocata male, quella con l’Empoli sottotono. È sembrato, lo dico con un'iperbole, come se la vittoria fosse stata voluta e cercata da un solo giocatore, da quel 10 lì che non sa ancora perché una big non abbia mai messo sul piatto l’offerta giusta (ma ovviamente meglio così per noi che possiamo spalancare gli occhi davanti alle sue giocate ogni settimana e naturalmente per il Sassuolo) più che dalla squadra. Una squadra compassata, che era chiamata a reagire dopo le 3 sberle prese a Salerno ma che non ha avuto quella “cazzimma” che era d’obbligo dopo una prova non all’altezza come quella dell’Arechi. La fortuna, forse, è stata quella di trovare l’Empoli, questo Empoli. Una squadra, quella toscana, reduce da un momento di flessione e sfiduciata: la Salernitana è sembrata una squadra convinta di raggiungere l’obiettivo salvezza, una squadra pronta a sbranare l'avversario, questo Empoli no.

E paradossalmente è stata proprio l’espulsione di Pinamonti (ingiusta) che ha lasciato i neroverdi in 10, a dare la scintilla. Qualcuno ironicamente ha scritto sui social che il rosso per il vaffa a Dionisi (arbitro) è stata sin qui la miglior giocata di Pinamonti con la maglia del Sassuolo. Cattivi! L’Empoli, che non ha nemmeno pigiato più di tanto sull'acceleratore, pensava che con il minimo l’avrebbe portata a casa e si è rilassato, il Sassuolo, che sin lì aveva fatto meno del minimo, ha trovato le giocate del suo miglior giocatore e ha vinto. La formazione di Zanetti non aveva fatto i conti con Domenico Berardi che con una magia l’ha ripresa, ha fatto sostituire Parisi, ha mandato al bar anche il nuovo entrato Cacace e ha poi freddato per la seconda volta Vicario, sotto gli occhi del c.t. Mancini. Si salva il risultato. Si salva Berardi. Poi si salva poco e niente.

Capitolo a parte merita ancora una volta quel numero 10 che probabilmente viene da un altro pianeta. Il primo gol, solo per averci pensato, è di un'altra categoria. Ma lo sapevamo già. Eppure Berardi ha il merito di sorprenderci ogni volta. Forse ogni tanto ci dimentichiamo di quanto cazzo sia forte e di quanto possa essere decisivo. Stupendi gli ultimi 10 minuti con lo stadio ad acclamare a gran voce il suo nome. "Mimmo, Mimmo, Mimmo". È vero che un singolo da solo non fa la differenza ma non fate vedere i 30 minuti di Mimmo contro l'Empoli ai sostenitori di questa teoria, perché potrebbe smontarla, disintegrarla, farla a brandelli. Berardi (e il resto scompare)!

Sezione: Editoriali / Data: Lun 01 maggio 2023 alle 09:10
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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