Lo sapevamo: questo Napoli era, quasi, ingiocabile. Lo è stato per il Liverpool, lo è stato per l'Ajax, lo è stato anche per le big del nostro calcio. E lo è stato, almeno a tratti, anche per il Sassuolo. Sì, perché è vero che i neroverdi escono con le ossa rotte dal Maradona, ma è altrettanto vero che il Sassuolo avrebbe meritato una sconfitta, almeno nel risultato, più 'dignitosa'. Forse non sarebbe cambiato nulla se pensiamo al risultato finale, 4-0 o 4-1 o 'addirittura' 4-2. Ma forse, sarebbe cambiata la partita, sarebbe stata ancor più combattuta. È chiaro che, come diciamo spesso, la storia non si fa con i se e nemmeno con i ma, contano i fatti. E il Sassuolo, almeno in parte, li ha fatti, anche al cospetto di una delle squadri più forti d'Europa (attualmente).
Un Napoli spaziale, alieno, chi più ne ha più ne metta, che ha rischiato però in 3-4 occasioni di capitolare contro il Sassuolo. È stato salvato da Meret, che ha fatto il suo dovere, ed è stato salvato anche dall'imprecisione e dalla scarsa freddezza dei neroverdi. Non è da tutti infatti riuscire a mettere per tre volte un proprio giocatore davanti al portiere azzurro. Ci hanno provato Thorstvedt e Frattesi ma non hanno avuto la giusta lucidità per far gol. Ci ha provato anche il redivivo Pinamonti che ha giocato non solo spalle alla porta, ma quella porta tanto agognata è riuscito in più di un'occasione a guardarla dritta negli occhi. Ha avuto 3 occasioni chiare per far gol, mai ne aveva avute così tante da quando indossa la maglia del Sassuolo: poteva far meglio nella prima circostanza, quando si era sull'1-0 e Laurientè lo ha liberato al centro dell'area di rigore. Sul secondo tiro da fuori è stato bravo a impegnare il portiere, la terza occasione se l'è creata da solo andando a saltare netto Mario Rui.
Una brutta sconfitta nel punteggio e una gara per certi versi difficile da decifrare e da raccontare. Il Sassuolo, come mai prima d'ora, ha lasciato il pallino del gioco al Napoli, non ha lottato per avere percentuali importanti, ma ha chiuso sul 34%, costruendo però la sua partita sulla sofferenza e poi sul gioco. E le azioni da gol dei neroverdi, con i tiri in porta che sono stati gli stessi effettuati dal Napoli (la caratura dei calciatori ma anche il loro stato di grazia e la loro consapevolezza raggiunta hanno fatto la differenza), sono arrivate tutte attraverso il gioco, attraverso una manovra pensata. Ecco, questi sono gli appigli ai quali aggrapparsi per ripartire nel migliore dei modi in vista della trasferta di Empoli, una gara difficile ma, non prendiamoci in giro, da vincere.
Poi, bisogna continuare a lavorare sulla difesa. Ovviamente non si poteva pensare di andare ad affrontare questo Napoli, che ha già segnato 50 gol quest'anno, senza subire gol o senza soffrire. Forse alla squadra è mancata la capacità di soffrire insieme. Le disattenzioni sono state ancora tante, già dopo un minuto il Napoli ha trovato l'imbucata con la difesa messa non male, malissimo, presagio di sventura che si è poi concretizzata al 4', con Erlic e Ferrari che sono andati a chiudere sullo stesso uomo. Sul secondo gol è stata sbagliata la pressione iniziale in attacco da parte di Ceide, sul terzo la squadra era schierata male e ha tentato un improbabile fuorigioco con una linea sgangherata. Il quarto è stato ancora una volta un regalo, stavolta di Traore, che ha fornito l'assist a Osimhen per la sua personale tripletta. Vittoria stra-meritata del Napoli, non deve passare il messaggio sbagliato, ma a tratti, specie in fase difensiva, si è rivisto il Sassuolo insicuro dello scorso anno. E non è una buona notizia.
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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