Uscire con 2 punti dalle sfide contro Udinese e Salernitana è troppo poco per una squadra che lotta per la salvezza e soprattutto vuole salvarsi e testimoniano le difficoltà del Sassuolo in questa stagione, non abituato a lottare per la salvezza, e forse segnano anche il destino dei neroverdi (difficile essere ottimisti in questo momento, beato chi ci riesce). Con quello di ieri fanno 26 punti persi da situazioni di vantaggio (Il Sassuolo ha vinto solo sei delle 16 partite in cui si è trovato in vantaggio nel risultato), un'enormità, un altro numero che racconta la drammatica annata del Sassuolo con il baratro sempre più vicino. I conti si faranno alla fine della giornata, la 31esima, con le squadre della parte destra della classifica, eccezion fatta per il Verona, impegnate contro avversari sulla carta difficili ma, come visto ieri all'Arechi di Salerno, nessuna gara è scontata.

Il Sassuolo, con qualche giorno di ritardo dalla Pasqua, è stato capace di far resuscitare anche la Salernitana, un avversario che conosce già la sua fine e attende solo la data del mesto ritorno in B. Un ambiente, quello di Salerno, demotivato e demoralizzato ma ci ha pensato il brutto Sassuolo del secondo tempo a ravvivarlo. Insieme all'arbitro Sozza, sì, è vero, e non si può non tener conto degli errori dell'arbitro di Seregno che, sommati a quello di Fabbri contro l'Udinese (il mancato rosso a Bijol al 40' del primo tempo che ovviamente non avrebbe dato la certezza della vittoria neroverde ma avrebbe reso sicuramente più complicata la vita ai friulani) diventano dei macigni difficili da digerire, nemmeno il Maalox o il Gaviscon potrebbero togliere quel peso dagli stomaci depressi dei tifosi neroverdi.

E ieri per la seconda volta negli ultimi 6 anni (evento da ricordare purtroppo) è stato Giovanni Carnevali a prendere parola davanti ai microfoni. Era successo anche a Genova nel 2020 dopo Genoa-Sassuolo 2-1 con una prestazione pessima (eufemismo) dell'arbitro Irrati ed è successo anche ieri dopo gli errori di Sozza soprattutto sul fallo di Pirola su Defrel che si disinteressa del pallone e va sull'uomo. Un brutto errore che incide, lo abbiamo detto, ma sono chiamato anche ad andare oltre e non posso non sottolineare il pessimo approccio nella ripresa dei neroverdi che forse non si aspettavano la reazione della Salernitana ma, al tempo stesso, dopo il rigore del 2-1 segnato da Candreva (anche in questo caso l'intervento di Ferrari su Tchaouna qualche dubbio lo lascia, forse era più da rigore Doig su Pierozzi ma Sozza aveva fatto proseguire), la squadra si è impaurita, ha smesso di giocare, pur creando alcune situazioni pericolose ma affidandosi troppo spesso ai lanci lunghi e poco al palleggio che avrebbe potuto forse addormentare la partita perché, questa squadra, non va dimenticato, a pallone ci sa giocare. E ieri per la prima volta da quando siede sulla panchina neroverde qualcosa ha sbagliato pure Ballardini che ci aveva provato con gli inserimenti centrali di Doig e Laurienté largo a sinistra a creare ampiezza ma forse poteva leggere meglio alcune situazioni. E poi quel cambio al 93' (che non avrebbe spostato le sorti della gara) Defrel-Viti con il 2-2 appena segnato dai campani è un'intuizione difficile da comprendere. Ma non sono un allenatore, forse non lo capisco per questo.

È vero, il pallone scotta e pesa più del doppio ora, serve personalità in questi momenti, ma anche lo stesso Colantuono ieri dopo la sfida ha detto: "Pensavo potesse finire in tragedia per come si era messa". Ecco, è finita in simil-tragedia per il Sassuolo che aveva fatto i conti (male) sperando di uscire dalla sfida con i campani con i 3 punti come avevano fatto tutte le squadre che l'avevano affrontata nel 2024 e invece così non è stato. E questo complica dannatamente le cose perché se è vero che l'aritmetica non condanna ancora i neroverdi ma resta forse l'unica speranza del Sassuolo, se non arriva la sterzata che sarebbe dovuta già arrivare molto tempo fa allora, un po' come la Salernitana, non resta solo che attendere la data che segnerà la fine delle speranze neroverdi.

Sezione: Editoriali / Data: Sab 06 aprile 2024 alle 13:46
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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