Luca Moro, attaccante di proprietà del Sassuolo ora in prestito al Frosinone, ha parlato ai microfoni di TuttoMercatoWeb, raccontando la sua stagione: "L'anno che sta per volgere al termine è stato un anno che mi ha sicuramente aiutato e segnato. Ho avuto l'opportunità di giocare per la prima volta in una prima squadra, per di più in una città storica come Catania che dà veramente tanto, ma la stagione non è andata come speravamo perché la situazione societaria e l'estromissione dal campionato hanno cancellato un'annata, però l'estate al Sassuolo, dopo che il club mi aveva rilevato dal Padova a gennaio, mi ha aperto un nuovo capitolo che mi ha portato in una prestigiosa piazza e nel campionato di B: posso esser felice, anche se questi devono essere punti di partenza per poter poi arrivare più in alto possibile".

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Accennavi al crac Catania: quando è formativa per un giovane un'anomala esperienza come quella vissuta in Sicilia?
"Sicuramente è molto formativa a livello umano e caratteriale, perché ti fortifica, ti mette subito di fronte a lati brutti del calcio ma ti permette di farti le ossa anche nelle negatività. Alcuni miei ex compagni molto più esperti non avevano mai vissuto situazioni simili, figurarsi noi più giovani, ma siamo tutti cresciuti da quei due mesi di mille peripezie".

Avresti potuto divenire il miglior marcatore della storia del club e della Serie C: c'è un po' di rammarico per questo?
"Dispiace non aver concluso l'anno, ma le statistiche poi la gente se le ricorda. Dispiace molto di più non averlo concluso per il gruppo e l'ambiente che si era creato: può sembrare una frase fatta, ma siamo stati davvero tutti molto uniti. Avremmo potuto prendere altre strade alle prime avvisaglie di crisi, ma ci siamo invece compattati decidendo di affrontare tutti insieme quella burrasca. Questo fa la differenza".

L'approccio con la B, invece, come l'hai vissuto?
"Il livello di questa categoria è diverso da quello della Serie C, ci sono altre criticità, e il passaggio e il salto di qualità si avvertono, ma essermi allenato con il Sassuolo è stato un buono step per il nuovo inizio. L'impatto con la serie cadetta è stato comunque buono, la B dà altri tipi di stimoli e ti forma in modo diverso".

A proposito di Nazionale, pensi mai a una chiamata del CT Mancini?
"La Nazionale maggiore è ovviamente il sogno di tutti, ma io devo prima pensare a fare bene con il Frosinone, poi vedremo. Al resto non ci penso molto".

Con quale obiettivo in mente?
"Credo che per il momento sia ancora presto per fare calcoli, siamo a poco più di metà del girone di andata, e come dicevo non è scontato che tutto si decida con anticipo. Il precedente campionato insegna".

A livello personale, invece, che obiettivi si è dato Moro? La base da cui parti è molto buona...
"È chiaro che l'attaccante vuole fare gol, e ne vorrei fare il più possibile, ma alla fine neppure l'anno scorso mi ero prefissato numeri precisi, quelli vengono piano piano. Sono però fiducioso. Al momento ho fatto tre gol, lo scorso anno li avevo segnati tutti nel girone di andata magari stavolta mi impongo in quello di ritorno (ride, ndr). A parte gli scherzi, l'obiettivo è fare il meglio possibile, e credo che, vedendo anche la qualità dei miei compagni, gli stimoli ci siano. A fine anno, poi, vedremo".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Mar 08 novembre 2022 alle 09:30
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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