Il monte stipendi complessivo della Serie A è pari a 1,3 miliardi di euro. Una quota che i presidenti intendono abbattere e su cui si è concentrato anche il lavoro dell’ultima assemblea di Lega di ieri: oggi a mezzogiorno si riparte. Tra le tante ipotesi che il calcio ha studiato per riuscire ad autosostenersi anche in futuro, il taglio dei compensi dei giocatori è oggi la prima della lista: il presupposto da cui si parte è semplice, se i calciatori non si allenano e non giocano non devono essere pagati. Partite e allenamenti sono le prestazioni lavorative che vengono richieste e se il presupposto è disatteso allora non può valere nemmeno il resto.

Secondo La Gazzetta dello Sport, ci sono due ipotesi: non pagare gli stipendi per il periodo di tempo non lavorato o richiedere uno sconto proporzionale (per chi guadagna fino a 100mila euro ci sarà un taglio differente da chi ne guadagna fino a 500mila, e differente ancora da chi riceve più di un milione all’anno e così via, fino ad arrivare a una decurtazione percentuale del 30%). Nel primo caso un intervento dei consigli dei ministri sarebbe definitivo e richiamerebbe il sistema francese, dove è possibile la disoccupazione parziale per tutti i dipendenti, calciatori compresi. Altrimenti si cercherà un accordo tra le parti.

Sezione: News / Data: Mer 25 marzo 2020 alle 14:32
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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