Marco Nosotti ha seguito da vicino in questi giorni (e lo fa ormai da diversi anni) le vicende della Nazionale italiana, reduce dal fallimento con la mancata qualificazione al Mondiale e la sconfitta con la Macedonia del Nord. SassuoloNews.net ha intervistato il giornalista di Sky Sport per parlare dell'ItalSassuolo ma non solo. Il Noso ha parlato anche di Domenico Berardi, del calciomercato Sassuolo, dell'annata dei neroverdi e di tanto altro. Ecco le sue dichiarazioni in esclusiva.
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L’avventura per la nostra Nazionale non è andata come previsto. Perché una Nazionale come l’Italia non riesce a vincere e non riesce a fare nemmeno un gol alla Macedonia del Nord?
"La Nazionale nel post-Europeo è una Nazionale in cui sono cambiate alcune situazioni psicologico-ambientali, nel senso che prima c'era grande spensieratezza, conoscenze al servizio del divertimento e vediamo cosa succede in un contesto bello e sereno come quello di Coverciano. Nessuno ti aspettava, nessuno diceva era la Nazionale da battere. Forse doveva cambiare qualcosina nella costruzione del gioco e ha trovato dei problemi nella fase di finalizzazione anche per l'appannamento di alcuni suoi giocatori. Noi abbiamo giustamente puntato sul capocannoniere del campionato, sono 6 stagioni che va in doppia cifra con almeno 15 gol, non puoi ignorare questo. Forse puoi trovare delle soluzioni che creino lo spazio per fargli attaccare lo spazio e lì abbiamo perso qualcosina, abbiamo perso qualcosina sulla proposta degli esterni. Tante situazioni: tattiche, di forma e anche di atteggiamento. In mollte partite hai costruito tanto, hai avuto parate dei portieri avversari, rigori parati. Siamo stati un po' imprecisi in zona gol. Berardi ha sbagliato i gol che per lui sono più facili ma ci sta perché le squadre sono fatte di uomini e possono sbagliare. È insieme a Salah e Mbappé uno di quelli con più gol e più assist. In quella partita è stato anche uno dei più propositivi. Pellegrini stesso si è mangiato un gol che era fatto. Non siamo riusciti a fare gol alla Macedonia e loro ce l'hanno fatto perché non siamo andati sotto a Trajkosvski che ci aveva già punito nel 2017, una gara in cui c'erano state le avvisaglie del fallimento. Anche questo è un fallimento. Quella fu una situazione diversa, la scollatura era profonda, tanto che la Federazione propose alla BBC, insieme a Buffon, di prendere in mano la Nazionale, una cosa vergognosa. Nello stesso periodo la Croazia cambiò allenatore e fece un grande Mondiale. Peccato perché ci voleva poco. Poi un conto è parlare di una partita o di una situazione di vertice della nostra Nazionale, un altro dei mali del nostro calcio che sono altri. La nostra Nazionale non è riuscita fare gol alla Macedonia ed è giusto che stia a casa".
Berardi è stato tra i più criticati per l’errore a porta vuota. Hai avuto modo di vederlo o sentirlo dopo la gara? Come ha reagito? È giusto questo “accanimento” nei suoi confronti?
"L'accanimento contro Berardi, il Sassuolo, contro situazioni a cui la gente ha messo etichette che non si informa, che non vede. Andiamo a vedere chi gioca titolare nelle prime 7 squadre della Serie A. C'è Insigne, Immobile, Chiesa che è infortunato e basta. Lo stesso Zaniolo che al momento è approssimativo perché gli manca la gamba, gioca nella Roma che non è nelle prime 5. C'è Pessina nell'Atalanta. Milan, Napoli e Inter non hanno un italiano che faccia gol. Insigne non segnava da un anno su azione. Berardi fa il 45% dei gol del Sassuolo, ha una percentuale realizzativa al 18%, Zaniolo è al 4%. Berardi ha sbagliato un gol facile per i colpi che ha ma è il quarto marcatore italiano. So che è molto abbattuto, che è rimasto molto male, ma non è colpa di Berardi. Lui deve essere la base del 4-3-3 o del 4-2-3-1 come evoluzione, deve giocare lì a destra con Immobile o Chiesa, o Scamacca. C'è Raspadori per il tridente italiano. Con il 4-2-3-1 Raspadori sottopunta. Mi dispiace perché poteva essere la sua consacrazione. Forse non c'è l'attitudine a giocare le partite di alto livello ma mi sembra che abbia le spalle grosse perché da lui, anche se gioca in provincia, ci si aspetta il massimo. Quali sono gli italiani che non sono nelle prime 4 squadre che fanno esperienze di vertice in Europa? Sono quelli che giocano la Confederation, oppure giocano nelle rappresentative nazionali, l'unico modo di fare esperienze ad alto livello con il talento al centro. Berardi è ancora l'uomo del futuro in un tridente azzurro".
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Siamo passati da un eccesso all’altro. Berardi criticato e definito mediocre perché gioca nel Sassuolo, ora prima Scamacca e dopo la doppietta Raspadori sono diventati salvatori della patria. Non si sta esagerando? Sia in un caso che nell’altro...
"Ben vengano squadre come il Sassuolo che lavorano sui giovani, vincono il Viareggio con tanti giocatori italiani, che costruiscono in casa, a cui danno i migliori formatori per costruire questi ragazzi. In azzurro giocano giovani che vengono fatti giocare con più frequenza in Sassuolo, Empoli, Genoa, ma nelle altre squadre non li trovi. Bisogna ribattere a certe affermazioni anche di titolati colleghi che non hanno frequenza se non divanesca e che non sanno di cosa parlano ma a volte l'opinione si fa su quello. Io trovo esagerato e ingiusto quello che è stato detto sui ragazzi del Sassuolo. Poi vai a vedere chi fa gol e sono i ragazzi del Sassuolo. Non ci sono più i blocchi, non ci sono italiani di qualità Under 23 che hanno fatto un certo cammino in Serie A, ce ne sono 20-25. C'è il blocco Sassuolo che ti dà qualità, idee, ti dà giocatori che hanno avuto fame e che hanno avuto modo di giocare e sbagliare. Ma se non sbaglia senza essere messo in croce a Sassuolo a Empoli, dove lo puoi fare?".
Chiudendo il tema nazionale. Per noi i 99, che hanno 23 anni, sono considerati giovani. I 2002-2003 in altri Paesi già giocano in prima squadra. Cambierà mai questo modo di pensare? E ti chiedo: secondo te manca il ricambio generazionale o il talento c’è e siamo noi miopi e privi di coraggio?
"Tutto questo è vero, c'è tutto. C'è una cosa che mi fa rabbrividire della Primavera: le retrocessioni. Se non devo retrocedere e garantirmi un investimento che mi produca specialmente se l'ho tenuto con il Decreto Crescita e mi costa un terzo o due terzi di un italiano, io faccio di tutto per non retrocedere, tengo quello più grosso, quell'altro non lo aspetto. In Nazionale Under 15, 16, 17, 18, ecc preparano giocatori per la Nazionale maggiore, per la formazione in toto del giocatore. Non so se, al di là di una facilitazione fiscale, come potremo fare, non so se ci possa essere un modello da rivedere come fecero i tedeschi nel 2004: 21 centri federali, ogni land ha il suo centro federale dove vai ogni volta la settimana, dove se non vai bene a scuola non vieni convocato, dove allenano gli allenatori federali. Anche i francesi con Clairefontaine, tu vivi lì, ti alleni lì. Tutte queste sono situazioni che non so se vanno bene per noi ma da noi deve cambiare questo. Da noi crei dei mostri a metà: se hai il posto assicurato quando cresci? Anche la pallavolo lo faceva. Dai degli incentivi per far crescere giocatori italiani. Non puoi fermare la libera circolazione dei lavoratori ovviamente. Bisogna formare i formatori e mettere strutture, idee, a servizio del calcio di base e per il calcio giovanile di vertice. Poi se diamo 175 milioni di commissioni ai procuratori in Serie A, forse qualcosa non quadra".
Parlando di Sassuolo invece. Come giudichi il cammino dei neroverdi e il lavoro di Dionisi?
"Dopo 3 anni di De Zerbi, c'è un allenatore che esordisce in A e porta un modo diverso di giocare e trasmette le sue idee, tutto questo sta funzionando, sta dando frutti. Il Sassuolo è uno di quelle che ha più possesso, che tira più in porta, ottiene più gol da palloni recuperati in zona offensiva, verticalizza come pochi, è cresciuta nella differenza reti e vuol dire che c'è equilibrio. Secondo me ha fatto bene, ha valorizzato altri giocatori e penso a Frattesi che sembrava non potesse giocare in un centrocampo a due e stava andando via, invece è cresciuto. Lo stesso Raspadori ha avuto continuità. Ora bisogna gestire anche Scamacca. I ragazzi devono capire che sono all'inizio, hanno qualità. Il Sassuolo ha fatto anche fronte a una situazione di emergenza: Obiang non lo hai mai avuto. Maxime Lopez sta giocando benissimo. Djuricic è sempre mancato, sarebbe stato preziosissimo non solo nei cambi ma anche nelle idee e nel gioco da fare. Una stagione che si avvia a essere molto positiva".
Neroverdi a -6 dalla Lazio e sabato c’è lo scontro diretto. L’Europa è ancora possibile?
"Non lo so ma il Sassuolo si presenta a Roma con 11 punti nelle ultime 5, una media di oltre 2 punti. Affronterà una squadra che ha un grande attaccante, ha grandi mezz'ali, Milinkovic-Savic anche in Europa è uno dei più forti. Non so se l'Europa sia possibile come assoluto traguardo non sarebbe corretto e giusto ma credo che possa guardarsi intorno e possa provarci, non sono lontane queste squadre. Ha trovato un allenatore che ha trasmesso subito le sue idee. Il Sassuolo ha i punti, le prestazioni, valorizza i giocatori, se venisse l'Europa tanto meglio ma bisogna fare benissimo da qui alla fine che significa anche non giocare bene e fare tutti i punti che è possibile fare. Non è l'Europa o non l'Europa, è il fatto di giocare con questa continuità, c'è stato un momento in cui i neroverdi avevano 13 giocatori a disposizione e questo va messo sul piatto della bilancia".
Berardi ha rimediato un infortunio e ha lavorato a parte in questi giorni: riuscirà a recuperare? Eventualmente immagini il 4-2-3-1 con Defrel o 4-3-3 con Henrique in mediana?
"Bisognerebbe chiederlo a Dionisi. Con il 4-2-3-1 il Sassuolo quando attacca fa bene. Con Defrel a destra cambieresti meno cose ma non hai la possibilità di cambiare sulla partita. Penso che il 4-3-3 possa essere più utile, il centrocampo laziale è molto forte per la qualità e la fisicità che si sommano nelle due mezz'ali. Poi Lucas Leiva porta tanta esperienza, recupera palloni che fanno male e bisogna stare attenti, ci sono i colpi di testa. Secondo me il 4-3-3 potrebbe andare e ti rimane un Defrel da usare però il 4-2-3-1 mi piace di più per come riesci a lavorare con Raspadori dentro, sotto la punta, per come si possono alternare Scamacca e Raspadori nei movimenti. Scamacca non ha fatto gol in Nazionale ma ha fatto tanto spazio per andare dentro. Nel 4-2-3-1 ti perdi un cambio in avanti, vediamo cosa farà Dionisi".
Sirene di mercato per Maxime Lopez, Frattesi, Berardi, Raspadori, Traore e Scamacca: partiranno tutti? Quanti resteranno in neroverde?
"Al di là dell'egoismo, tenerli in neroverde, hanno bisogno di continuare a lavorare con la qualità delle idee e la possibilità di avere la continuità di giocare. Frattesi ha fatto solo un anno in Serie A, Maxime Lopez è la prima volta che gli dai in mano il centrocampo, bisogna anche pensare a chi metti al loro posto. Credo che bisogna mettere in conto una partenza per il bilancio. I bilanci sono importantissimi, sono come un centravanti, sono importanti a questi livelli e bisogna capire le aspirazioni dei ragazzi. Frattesi è al primo anno, Scamacca è al primo anno con continuità. Se arrivano offerte importanti per gente come Berardi: puoi dire di no? Io una/due partenze importanti le metto in conto. I bilanci vanno messi in ordine e devi continuare a costruire una squadra futuribile ma due-tre punti fermi li devi avere, che sono il bilancio e qualche giocatore che ha qualità. Io farei così ma sin qui non possiamo dire che il Sassuolo che abbia sbagliato in questi 10 anni".
Il Sassuolo ha vinto il Viareggio per la seconda volta nella storia. Altro segnale della programmazione neroverde che non lascia nulla al caso, partendo proprio dal settore giovanile…
"Stanno lavorando bene, stanno mettendo allenatori che vogliono formare i giovani e vogliono lavorare bene. Se prendi un allenatore che vuole vincere il campionato Primavera, pararsi il deretano e poi spiccare il volo, avrai dei risultati a medio-termine ma avrai un allenatore che poi va da un'altra parte. Bigica ha fatto bene a Firenze e anche qui, Cascione ha fatto bene a Napoli e anche qui. Ha battuto al Torneo di Viareggio l'Atalanta, la Fiorentina, ha battuto squadre che hanno tradizione, esperienza, e secondo me questo è stato un grandissimo lavoro. Si vede che ci sono anche molti italiani e questo è significativo anche per il territorio. Io credo che non snatureranno il loro lavorare con gli italiani bravi e giovani".
Ti faccio un’ultima domanda su un ex Sassuolo, mister De Zerbi: dove lo immagini l’anno prossimo? Ancora estero o rientrerà in Serie A?
"Devo dire la verità, è un po' che non parlo con lui. Ho apprezzato moltissimo la gestione delle parole, delle scelte coraggiose e vere, sincere, di questa vicenda dolorosissima. E non solo parole perché ha dovuto dare conseguenza con i fatti, pagando in prima persona. Con i suoi uomini ha deciso di stare vicino alla squadra, di sottostare alle esigenze fino all'ultimo momento. Il fatto di non partire finché non erano partiti i brasiliani, il fatto di sentire ancora quali sono le esigenze dei suoi a distanza. Il suo nome per la Nazionale non aveva senso: non può uno come De Zerbi lavorare due giorni, ogni due-tre mesi. Io credo che abbia ancora da dare tanto, non so cosa succederà anche se immagino che qualcuno si sia fatto vivo. Mi auguro che trovi un club che gli permetta di mettere in pratica le sue idee. Poi con lo Shakhtar è tutto in divenire e non so cosa accadrà".
Si ringrazia Marco Nosotti per la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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