Magari la Salernitana avrebbe vinto per 4-2 o addirittura 5-2 in 11 contro 11, con i neroverdi che si sarebbero poi sfaldati dopo i gol dei campani o magari sarebbero rimasti in 10 all'80' e avrebbero perso o pareggiato, o magari vinto. Non abbiamo la controprova di quello che stiamo per dire ma è chiaro ed evidente che l'espulsione di Raspadori abbia cambiato la storia della partita tra Salernitana e Sassuolo. Tu quoque, Jack! Sarebbe potuta finire in modo diverso ma all'Arechi è apparso sul terreno di gioco un insolito Giacomo Raspadori. Ha 'perso la testa' in quei 100 secondi. Non è da lui. E ovviamente non siamo qui a colpevolizzarlo dannatamente per quanto fatto. Sono episodi di gioco che purtroppo possono capitare nell'arco di una carriera, di una stagione, di una gara. Fa strano però stare a parlare di un rosso, arrivato per doppio giallo, nei confronti di Giacomo Raspadori. Il ragazzo dalla faccia pulita a cui i padri vorrebbero affidare le proprie figlie.

Jack in campo è generoso. Oltre ai 9 gol e ai 6 assist ha rimediato anche 6 cartellini gialli in questa stagione. E ieri in quei 100 secondi di ordinaria follia, Giacomo ha rischiato di essere espulso immediatamente dopo il primo giallo per un duro fallo su Perotti, perché ha buttato via il pallone davanti all'arbitro, che lo ha ripreso, 'graziandolo' dal secondo giallo. Che è poi arrivato poco dopo per un fallo su Radovanovic, meno netto del primo ma, il giallo ci poteva stare. Il Sassuolo, fino all'espulsione, sembrava in controllo della gara. Aveva iniziato la ripresa trovando per due volte l'esterno della rete, una con Raspadori e l'altra con Scamacca. E aveva chiuso il primo tempo con il gol annullato a Traore, ma anche dimostrando di meritare la rimonta realizzata con le reti di Scamacca e di Junior.

L'approccio è stato brutto, bisogna ammetterlo. E forse la fotografia 'perfetta' è nell'errore di Consigli sul gol dell'1-0: una palla apparentemente innocua, che era destinata a finire alta sopra la traversa. Forse è mancata la concentrazione ad Andrea, che era in stato di grazia (poi al 94' si è fatto trovare pronto su Bonazzoli). E forse è mancata la piena concentrazione anche alla squadra che, a differenza di Venezia una settimana fa, si è trovata a inseguire dopo pochi minuti. Ma la reazione c'è stata, veemente ed incoraggiante. Dopo 20-25 di appannamento, i neroverdi erano usciti fuori alla grande. Poi c'è stata l'espulsione a Raspadori che ha inevitabilmente costretto il Sassuolo a cambiare assetto e a rivedere alcune cose (nonostante tutto però le occasioni non sono mancate, la traversa di Frattesi al 77', 4 minuti prima del pari di Djuric, grida vendetta). Ma l'Arechi evidentemente non porta fortuna alle emiliane in A. La Salernitana ha perso solo una delle sette gare interne disputate contro squadre provenienti dall’Emilia Romagna in Serie A (3V, 3N): l’ultima sconfitta casalinga dei campani è arrivata contro il Parma il 21 febbraio 1999 (1-2 con reti dei gialloblù Fabio Cannavaro e Mario Stanic e di Marco Di Vaio per i granata).

Forse con la vittoria di Salerno, in attesa dei risultati delle altre, si poteva davvero iniziare a guardare a quelle sopra con maggiore ottimismo. Rimane l'amaro in bocca perché, nonostante la squadra di Nicola, ultima in classifica, abbia dimostrato di avere un'anima, come ha dichiarato mister Dionisi, la vittoria era alla portata della formazione neroverde. Ma se questo trittico Venezia-Salernitana-Spezia dovesse chiudersi  con 7 punti in cascina, il pari di Salerno verrebbe, forse, guardato con ulteriore rimpianto. Non bisogna far altro che attendere venerdì sera, attorno alle 22.30, per capirlo...

Sezione: Editoriali / Data: Dom 13 marzo 2022 alle 14:15
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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