Il problema dei gol assenti alla Roma non può essere semplicemente attribuito a una carenza nella fase offensiva, come spesso succede in sede di analisi tecnica. Molti allenatori tendono a imputare le difficoltà realizzative a una mancanza di incisività di tutti i reparti nella costruzione del gioco, ma questa spiegazione non si adatta completamente alla situazione giallorossa. Come ha avuto modo di osservare anche Gasperini nelle ultime sconfitte contro Inter e Viktoria Plzen, la Roma costruisce, crea occasioni e arriva negli ultimi venti metri, ma poi si blocca davanti alla porta avversaria, spesso con i suoi attaccanti principali.

Come riporta il Corriere dello Sport, il bilancio dei primi dieci incontri stagionali è impietoso: un solo gol segnato da Dovbyk e Ferguson, e numerosi errori sotto porta che evidenziano un problema concreto di finalizzazione. La mancanza di feeling tra i centravanti e la squadra, oltre a un avvio di stagione da incubo, sta diventando un vero e proprio dramma per Gasperini, che si trova a dover cercare soluzioni per rafforzare l’attacco, troppo fragile per competere ai più alti livelli.

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Finora, i gol degli attaccanti sono stati pochi e distribuiti tra diverse fonti: tre da Soulé, uno di Dovbyk contro il Verona e uno di Dybala su rigore contro la Viktoria. E il resto? Nulla. La sensazione è che il problema principale coinvolga direttamente i due centravanti, con Ferguson e Dovbyk sotto pressione.

Ferguson, in particolare, sembra attraversare un momento di difficoltà. Quando entra in campo, raramente si mostra nel vivo del gioco, e alcuni addetti ai lavori ipotizzano che possa essere in condizione fisica non ottimale. Non sono rari i commenti, anche pubblici, sulla sua forma dopo gli impegni con la nazionale irlandese. Gasperini, molto attento alla condizione atletica dei suoi giocatori, ha più volte sottolineato come il peso e la forma siano elementi fondamentali per integrarsi nel modello di gioco rapido e resistente di questa Roma. La mancanza di feeling con il gruppo e le difficoltà nel contribuire alla fase di costruzione sono aspetti che ancora devono essere superati dal ventunenne irlandese.

In Irlanda, in effetti, si ricorda il detto: “Anche Dzeko ha avuto le sue difficoltà nei primi anni”. Tuttavia, se Ferguson riuscisse almeno a dar un contributo più efficace alla manovra, come faceva il bosniaco in passato, le critiche sarebbero sicuramente più contenute.

Per quanto riguarda Dovbyk, la sua situazione è altrettanto complessa. All’Olimpico, ieri, è stato accolto dai fischi di circa 56 mila tifosi, e la sua presenza come titolare appare più come una soluzione di emergenza, considerato che il suo vice sta attraversando un momento ancora peggiore. La crisi del centravanti ucraino è evidente, e ciò obbliga la dirigenza a riflettere sul futuro a medio termine. La soluzione potrebbe essere un mercato di gennaio, con l’obiettivo di trovare un sostituto di livello: tra le ipotesi, prestiti come Kalimuendo o Zirkzee, e una possibile cessione a titolo definitivo.

L’ucraino potrebbe ancora attrarre interesse, soprattutto in Spagna, dove ha vissuto la miglior stagione della sua carriera, o in Germania, dove la sua fisicità e le sue caratteristiche tecniche potrebbero valorizzarsi in club non di prima fascia come il Bayern o il Borussia Dortmund, ma magari in squadre che mirano a un posto nelle competizioni europee. Non si esclude, inoltre, un’ipotesi in Arabia, come scommessa a basso costo (circa 30 milioni), che potrebbe rappresentare un investimento interessante per il fondo di investimento proprietario. Ma intanto domenica c'è il Sassuolo e Gasperini potrebbe puntare ancora su Dybala come falso nueve.

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Sezione: News / Data: Ven 24 ottobre 2025 alle 17:59
Autore: Sarah G. Comotto
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