DAZN prosegue la lotta alla pirateria e ha avviato un’azione di recupero nei confronti di circa duemila utenti che, attraverso siti e piattaforme non autorizzate, avevano trasmesso illegalmente partite di Serie A, Serie B e competizioni europee senza averne i diritti. La richiesta, inviata tramite lettera, prevede un pagamento di 500 euro a titolo di “riparazione” dell’illecito, in alternativa a una possibile azione legale più articolata.

Le identità e i recapiti di queste persone sono stati forniti dalla Procura di Lecce e dalla Guardia di Finanza, che nelle scorse settimane avevano individuato circa duemila soggetti coinvolti nell’uso del cosiddetto “pezzotto”: il sistema illecito più diffuso per la visione di eventi sportivi senza pagamento dei diritti di trasmissione. Gli utenti finiti nel mirino avevano già pagato sanzioni amministrative variabili tra 154 e 5.000 euro, previste dalla legge approvata nel 2023, nota come “legge anti-pezzotto”.

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Con questa iniziativa, DAZN mira a chiudere rapidamente le controversie con una soluzione extragiudiziale, evitando così lunghe e costose cause civili. Il pagamento di 500 euro dovrà essere effettuato entro sette giorni, e rappresenta anche un deterrente, inviata come segnale a tutti gli altri utenti che utilizzano sistemi illegali per accedere alle partite.

La nuova normativa, grazie alla “legge anti-pezzotto”, ha conferito all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) poteri più incisivi in materia di contrasto alla pirateria digitale. L’Autorità può ora intervenire immediatamente per bloccare i siti pirata, coinvolgendo anche motori di ricerca come Google e fornitori di servizi internet. In particolare, i provider sono obbligati a reindirizzare gli utenti verso una pagina di avviso dell’AGCOM, in caso di rilevamento di contenuti illegali. Lo stesso possono fare anche altre emittenti, come Sky.

Il sistema di gestione di questi blocchi si chiama Piracy Shield, e si attiva sulla base di segnalazioni provenienti da piattaforme come DAZN. Tuttavia, questa procedura non è esente da criticità: nel corso dell’ultimo anno, sono stati riscontrati problemi di blocco di numerosi siti legittimi, causando danni collaterali importanti.

Le prime persone identificate e sanzionate sono state scoperte grazie a un’indagine della Procura di Lecce, che ha analizzato dati anagrafici, bancari e geografici. Attualmente, le autorità stanno lavorando all’identificazione di ulteriori 3.000 soggetti coinvolti nell’illecito.

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Sezione: News / Data: Gio 09 ottobre 2025 alle 16:58
Autore: Manuel Rizzo
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