Sassuolo penultimo a quota 20 e siccome la legge di Murphy non mente, i neroverdi hanno dovuto fare i conti anche con il brutto infortunio a Domenico Berardi. La prima di Ballardini, visto anche l'errore di Matheus Henrique, non è stata del tutto fortunata, un po' come questa annata dei neroverdi, che però hanno ancora speranze di salvezza. Ce la faranno? Di questo e molto altro abbiamo parlato con Marco Nosotti, giornalista di Sky Sport, uno che non ha bisogno di presentazioni e che conosce molto bene la realtà neroverde (e non solo). Quindi mettetevi comodi e prendete appunti perché sta cominciando il 'Noso' show.
Cominciamo dalla prima di Ballardini. Ti chiedo se secondo te il Balla è la scelta giusta per il Sassuolo e poi che Sassuolo hai visto? Hai notato già delle differenze rispetto alle precedenti versioni?
"Fermo restando che io sono tra quelli che dice che Dionisi ha meno colpe di tutti, perché tante situazioni lo hanno poco facilitato e ho sempre detto che questo è l'anno zero, ed è l'anno più difficile di tutti quelli fatti in Serie A, per me, vista da fuori, anche perché in prospettiva questa è una squadra che non è stata amalgamata bene, che non ha sostituito uomini pronti e di livello. Ci sono dei giovani che forse diventeranno di livello, ma sulle spalle dei quali non puoi mettere la responsabilità di una rifondazione, di uno scatto in avanti. Il Sassuolo ha sempre avuto uno zoccolo duro, spesso di italiani, di qualità, ma anche di conoscenze alte di quello che è il gioco e la storia della vita di chi gioca in Serie A. Non ci sono più i Magnanelli, i Peluso, i Cannavaro. In questi due anni hai perso senza rimpinguare adeguatamente uomini gol, uomini che creano occasioni pericolose, e ho visto la difficoltà nel riuscire a mettere insieme un 11 coerente con gli infortuni. La questione del terzino sinistro, ne hai due, ne vendi due e ne prendi uno che non è tuo, è indicativo secondo me. Detto questo, già negli ultimi tempi con Dionisi avevo visto che la squadra che ha un PPDA (il rapporto tra il numero di passaggi effettuati dalla squadra che imposta e il numero di azioni difensive, ndr) più alto, cioè è la squadra che sporca meno i palloni della costruzione avversaria, che ti viene a prendere sistematicamente alto, no, non ha mai fatto questo il Sassuolo, e invece ultimamente lo vedevo. Coscienza di dover trovare altri modi per entrare in possesso della palla o per ostacolare il gioco dell'avversario e per fare il proprio gioco. Ho rivisto qualcosa a Verona, un'attenzione, perché questa è una truppa che non era abituata a pensare all'emergenza e quindi quello che già era entrato con Dionisi, ovvero una consapevolezza differente, nuova per certi versi, che non dava spazio ad alibi o a rimandare al giorno dopo, quindi l'urgenza, il cambiamento, qualche cosina l'ho visto nell'atteggiamento. Poi obiettivamente il rientro di Berardi era importante, perché come mi diceva ieri pomeriggio il c.t. Spalletti, Berardi fa cose che non vengono insegnate, sono sue nel DNA per scelte, tempi e modi, per qualità altissima, ha un'elasticità tattica e mentale, calcisticamente parlando, che pochi hanno, e per quello è un valore aggiunto. Ho intravisto qualcosa nell'atteggiamento, nell'utilizzo anche nel lavoro di Thorstvedt, che mi sembra quello che è stato più pronto a capire come vanno le cose. Poi se non riesci a allenarsi bene perché c'ha gli acciacchi e non lo puoi cambiare, come è stato per Erlic, allora perdi in qualcosa. La Serie A è veloce, la Serie A è fisica. Diciamo che ho visto crescere una propensione, la consapevolezza che ci vuole nelle partite sporche e per fare le partite sporche non le devono sporcare gli altri, le devi sporcare tu. Sporcandoti un po', cercando dei compromessi e quindi credo che in questo senso si andrà anche nel cambiamento di sistema, probabile. Ho visto un Thorstvedt che si alternava con Laurienté, che è la grande delusione di quest'anno, insieme ad alcuni acquisti che non sono coerenti con obiettivi. Ora mi sembra che ci sia classifica, obiettivi e dichiarazioni sulla stessa linea e quindi anche questa è importante per dare messaggi interni e messaggi fuori. Poi c'è sempre il solito discorso, non è che il Sassuolo non è che non abbia gamba, il Sassuolo quando fa i cambi non ha i cambi all'altezza o non riesce a rimettersi a posto come è, perché abbiamo visto i primi tempi del Sassuolo, il Sassuolo ha perso 22 punti da situazione di vantaggio. Dagliene la metà, anche meno della metà, saresti oltre i 30. Ora però anche l'infortunio di Mimmo dice guardiamoci in faccia, diamo il massimo, perché forse il massimo non può bastare. Ma con gli scontri diretti hai ancora la possibilità nelle tue mani di decidere chi vuoi essere e cosa vuoi essere".
Eri a bordocampo, ci sono stati due grandi episodi che hanno indirizzato il match: prima l'infortunio di Mimmo e ti chiedo di raccontare quei momenti, e poi l'errore di Matheus Henrique che forse è la fotografia del momento del Sassuolo...
"Nel momento in cui Henrique non c'era, in un centrocampo depauperizzato tu hai tolto Frattesi, ok per il bilancio, hai preso Racic, e non va bene. Hai preso Lipani, che arriva dalla Primavera 2. Hai preso un Boloca che ha intuizioni, ha qualche passaggio chiave, qualche ingenuità, qualche paura, ed è da strutturare in nuovo, perché è nuovo in Serie A. Matheus Henrique l'ho visto mentalizzato, dentro il gruppo. Ora ha fatto un paio di errori. Qui purtroppo gli è rimbalzata male, il più grave è quello di Napoli, proprio concettuale. Ma qui non c'era da temere niente, la fisicità del Verona mi sembrava fosse gestita bene. Il Sassuolo giocava, i suoi uomini di qualità giocavano. È stato un insieme di situazioni. A volte, e questo me lo diceva anche Gigi Buffon, lui aveva la fortuna che vedeva prima tutto e per questo era un fuoriclasse, però in genere bisogna vedere prima certe situazioni, in questo caso bisogna scegliere e aggredire, e non subire. L'infortunio di Mimmo? Quando riceve la palla, perché sono messi bene i neroverdi in quella situazione, dico vabbè, l'ha preso Mimmo ed è gol, non penso ad altro perché può scegliere quello che vuole senza pressione. Poi quando si gira indietro ha una faccia proprio strana. A volte purtroppo le etichette che gli hanno affibbiato non sono giuste. Inizialmente ho pensato alla caviglia perché in quel punto il campo non era messo benissimo, c'era una zolla che si era tirata su, non c'era un gran fondo, devo dire. Allora ho pensato alla caviglia, però poi ho pensato, o mi sono ricordato altri tendini che ho visto saltare, ne ho visti saltare parecchie, mi ricordo, nei miei 32 anni di bordo campo. Mi ricordo Beckham...ne ho visti saltare. E tante volte la prima cosa che fanno i giocatori, oltre a sentire il grano del dolore, sentono un rumore strano, si girano e dicono 'chi mi ha dato un calcio, non c'era nessuno'. E quindi ho capito che è dura, è arrivata subito questa cosa. Sono dispiaciutissimo per Mimmo, era appena tornato. I giorni difficili saranno i prossimi, quando il clamore sarà minore, quando dici, ma come ho lavorato un mese e mezzo per tornare, mi sono rovinato per correre, essere pronto, e ora si riparte: 8, 7, 9, 10 mesi per essere di nuovo a posto e salto l'europeo. È dura, è dura. Io ho visto tante volte il durante della riabilitazione e del recupero di un giocatore perché non si è un comune mortale che deve fare le scale. È dura, dolorosa e poi ci vuole pazienza. Mi dispiace molto".
Hai avuto modo di sentirlo?
"Solo un paio di messaggi di in bocca al lupo. Ho capito che ha bisogno di conforto. Detto questo, l'altra cosa che posso dirti è che appunto ho sentito Spalletti, dispiaciutissimo, preoccupato proprio per il ragazzo, per l'uomo, perché come ti dicevo, Spalletti mi ha detto 'lo chiamerò, non adesso, lo chiamerò quando saranno le notti difficili'. Perché i problemi difficili sono quando viene sera, sei da solo, hai finito otto ore di recupero e di riabilitazione. E quindi il problema è quello lì, il giorno dopo devi tornare, la gamba ti farà ancora male, e gli altri andranno all'Europeo. Tu sei campione d'Europa e soprattutto in questa nazionale era più che prezioso. Mi ha detto il c.t. che lui ha una elasticità tattica, tecnica, sa fare cose con la palla, senza palla, sa inventare, sa interpretare, sa leggere. E il cambio di fronte che ha Mimmo ce l'hanno in pochi, Locatelli ci prova ma non ci arriva perché il cambio di gioco lo fai agli 80 all'ora, lo fai a 50, il morbidone te lo leggono tutti. A Mimmo non sai mai cosa leggere. Se va via nell'uno contro l'uno, spalle alla porta. E soprattutto, come mi diceva il c.t., è insostituibile per certi versi, perché lui fa cose che non si insegnano, ma che sono già al servizio della squadra. E io gli ho detto, che facciamo con il 4-3-3? Ora, intanto il 4-3-3 va bene. Ok, è un'idea. Lì era Mimmo e Chiesa, con un primo punta Scamacca-Retegui. Retegui-Scamacca nell'ordine, poi c'è l'altro interprete del centravanti, che è Raspadori. Nessuno come lui, per intelligenza e per capacità, ma lui già a Napoli lo stava utilizzando sottopunta, in quella zona centrale tra le due linee, dove molto si determina nel calcio moderno. Detto questo, a destra chi ci può andare? Ci può andare Chiesa, che può giocare a destra e a sinistra, a destra può andare giù in fondo di destro, oppure entrare dentro sul sinistro, cosa che non può fare a sinistra. C'è Politano, che non è altro che un apprendista stregone. È un uomo che salta l'uomo e per quello se lo portò all'Inter, Spalletti, ma è un uomo che, se non ha la riga di fianco, è qualcosa e si perde. Poi sì, viene a giocare con la solita giocata. Sposto, appoggio, sposto, appoggio e poi tiro. Sinistro molto bene. Poi è cresciuto, anche a livello internazionale, ha avuto esperienza. Il 4-3-3 te lo puoi giocare con Zaccagni, Chiesa, Politano, Orsolini fa alcune cose, ma non le fa tutte bene. E allora tra uno che gioca da 7 e da 4, preferisce uno che giochi da 6, Spalletti, e su cui può lavorare nei giorni di ritiro pre-europea. Ora arriverà l'Europeo ma ci sarà un cambiamento, vedremo un 3-4-2-1. E quei 2-1 li possono essere Chiesa-Pellegrini. Raspadoni-Pellegrini. Lo stesso Gnonto è un uomo che gioca lì, poi c'è un uomo prezioso come El Shaarawy. Tra tutto questo Berardi mancherà tantissimo. Zaniolo non lo so, perché Zaniolo ha avuto poche opportunità, ma il suo nome non viene mai fuori nei chiacchierate. Ci sono tanti modi sia che si faccia il 4-3-3, che sia il 3-4-2-1, sarebbe andato benissimo, perché sa venire a giocare dentro Mimmo, sia che si giochi in queste due maniere, come si giocherà nelle due amichevoli della prossima tournée americana, sia che si giochi così, Mimmo mancherà tanto. Ti ripeto, ho visto un sincero dispiacere da parte di molti addetti ai lavori, a parte alcuni latrati, non so come chiamarli, pseudo tifosi, ma uomini di sport, chi è giocatore, chi è allenatore, chi ha in mano le sorti del calcio italiano con idee nuove, nuove, con idee forti, con sentimenti e valori forti, come Spalletti, sono molto dispiaciuti e preoccupati".
L'assenza di Mimmo farà male alla nazionale, purtroppo probabilmente al Sassuolo, dieci partite senza di lui e un solo punto conquistato. Questo molte volte è stato preso come un alibi dalla squadra. Ora però il tempo degli alibi è finito...
"Certo, però ora l'alibi non c'è, lui non torna. Come ha detto Ballardini, cambiamo qualcosa nell'atteggiamento, cambiamo qualcosa nel sistema, perché a volte le parole, poi ci sono i fatti, è il campo che ti impone il cambiamento e ora c'è l'urgenza. Tutti gli esperti di team building, queste robe qui, sanno come l'urgenza, il tagliarsi i ponti dietro, impone fare una scelta. Chi ci vuole stare ci sta, ma adesso bisogna mettere seduti quelli che non ci vogliono stare, o che dicono, ma veramente non so se sono all'altezza. No, allora non sei all'altezza, perché il mercato non c'è, e chi deve starci si deve mettere là a sedere. Ballardini ha sempre fatto molto bene queste cose, è uno che sa fare queste cose, e poi ha uno staff di cui si fida, Regno è uno molto bravo, e poi c'è una struttura forte, come quella del Sassuolo, che ha già capito da tempo che le cose sono diverse, e quindi si va in campo per sporcarsi le mani, per fare falli, per correre all'indietro, per recuperare la palla, perché recuperare la palla è la cosa che più rompe i coglioni, che non dà la felicità, come dice Spalletti, e non a caso lui porta sempre a esempio quel recupero contro il Sassuolo, con nove/undicesimi della sua squadra che perdono palla in zona offensiva e si ritrovano in superiorità numerica, immediatamente, nella fase difensiva, nella propria area, proprio quello contro il Sassuolo, scappano tutti, per consapevolezza, per idee digerite, e dovrà digerire in fretta anche il Sassuolo questo".
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Senza Berardi tutti dovranno dare di più, a cominciare da Laurienté: può diventare l'uomo chiave? E cosa gli è successo quest'anno?
"Si è seduto, ha pensato che i sette gol e i tanti assist fossero sufficienti, ha pensato che forse la qualità bastasse, ma in Serie A non va bene così. Non c'è pressione di nessun tipo a Sassuolo, va bene, però un gol a Sassuolo non va bene, devi capire, salti l'uomo con facilità bene perché gli è rimasta la possibilità di saltare l'uomo che aveva devastato al suo arrivo, perché non lo conoscevi, l'ho visto spesso scegliere di tirare quando c'è da passare e viceversa, e non credo che non ci fossero situazioni codificate o allenate, anzi, ho visto domenica appunto, lui venire via, creare uno spazio riconosciuto subito da Thorstvedt che andava dentro a giocare, l'ho visto anche abbastanza cattivo nell'andare a provare a recuperare palla quando la perde, non chiedere all'arbitro, allora cosa faccio? L'ho visto tante volte in questo molto assente, deve continuare a stare dentro la partita se no sta giù. Certo, lì non so chi puoi farci giocare, io farei sempre giocare Defrel, ma capisco che la fisicità è importante e non ce l'ha, ci sono dei motori di Panda, dei motori di Alfetta, dei motori di Ferrari, e molte squadre hanno delle Ferrari, la Panda puoi cambiarle qualcosina, limi qualcosa, ma alcuni giocatori devono sapere che son così, altri devono dire 'ok con la gamba che va meno mi devo allenare meglio, e devo dare qualcosa in più'. Io spero che Kumbulla sia pronto, che Erlic possa allenarsi bene, perché lui ha l'Europeo e vuole salvare questo Sassuolo, sono due cose importanti, forse poteva anche essersi operato a quest'ora, e non lo ha fatto per queste cose, però forse quando non ti puoi allenare e non puoi recuperare vai sempre a rincorrere qualcosa, e spero che Volpato si imponga, perché i numeri ce li ha per sparigliare, perché tu devi fare la superiorità numerica là davanti, però là davanti ci deve arrivare senza aver paura di chi è dietro, e se perdi la palla non puoi stare a guardare".
Il Sassuolo è in una situazione difficile. Una mano forse poteva arrivare dal calciomercato Sassuolo di gennaio. L'a.d. Giovanni Carnevali, a mia precisa domanda, ha risposto che non è stata sottovalutata la situazione a gennaio, ma che secondo lui il club ha fatto quello che riteneva necessario. Ormai la mano dal mercato non può più arrivare, ma ti chiedo, si poteva fare qualcosina in più a gennaio? Come si esce da questa situazione?
"Il terzino sinistro lo dovevi prendere e lo hai preso (Doig, ndr), non mi sta convincendo più di tanto ma va bene, ma quali sono i terzini sinistri pronti che erano sul mercato? Valeri? Poi un centrale difensivo, Ruan è perduto, è perduto per atteggiamenti, per il colpo in canna contro chi c'ha sempre, anche se ha qualità, però non riesce a metterle insieme come vorrebbe. Forse si poteva fare qualcosa a centrocampo, ma bisognava forse trovare giocatori pronti, di esperienza, che sappiano guidare la squadra in campo e guidarla durante una settimana per dare una mano a Mimmo, ai Consigli, ai Pegolo, non ce n'era. Io non lo so, un paio di uomini in mezzo di esperienza, di esperienza, ma non ce n'erano. C'è Roberto Soriano che è svincolato e si sta allenando con il Bayern Monaco e sta recuperando, è un uomo che gioca a due, gioca a tre, per dire, io avrei fatto uno sforzo a cercare dei giocatori così nel campionato italiano, poi c'è stato anche l'indice di liquidità che a suo tempo aveva frenato un po' le cose...È un'annata con difficoltà, non è facile, poi ti vengono a prendere il collo, allora non è giusto che vai a svenarti, anche se la Serie A non val bene una messa".
Domanda secca: riuscirà il Sassuolo a salvarsi?
"Credo che Ballardini abbia le opportunità, dovrà uscirne di squadra, il Sassuolo deve capire questo, di partite sporche, di palle in tribuna, di calci, di non errori sotto porta, perché il Sassuolo finora si era sempre distinto per un'alta percentuale di occasioni create e quindi quando ce l'aveva, era preciso, ha perso questa cosa qui adesso. Bisogna mettere nelle condizioni Pinamonti di guardare la porta degli altri e non quella del Sassuolo. Bisogna anche vedere che tipo di calendario hai. Il Sassuolo si salva facendo bene, facendo delle buone imprese. In questo momento hai, molti di questi in casa, gli scontri diretti: non li devi perdere, li devi vincere, e devi viaggiare a una media di 1.2-1.3 punti a partita, allora sì, te la puoi giocare ed è per questo che il Sassuolo può essere fiducioso. I giocatori ci sono, c'è qualità, però bisogna che si sentano squadra e vogliono farlo fino in fondo".
Si ringrazia Marco Nosotti per la cortesia e la disponibilità dimostrate durante l'intervista.
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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