Un cammino tortuoso quello del Sassuolo in questa stagione. Un Sassuolo che come il Sommo Poeta ha perso la diritta via. Ci si attendeva un po' di più, inutile nasconderlo, da questo Sassuolo versione 2021/2022. Le prestazioni non sono quasi mai mancate (uniche eccezioni la gara con il Torino e il secondo tempo di ieri con l'Udinese). Sì perché la ripresa del match della Dacia Arena è da annoverare tra le pagine negative e brutte dell'attuale stagione. Una metamorfosi inspiegabile quella tra primo e secondo tempo da parte del Sassuolo. Ero in collegamento con una radio durante la gara e tessevo le lodi della formazione neroverde, capace di non fare una piega dopo lo svantaggio iniziale di Deulofeu e di reagire alla grande con un fantastico uno-due targato Berardi-Frattesi.

Una mazzata che aveva stordito l'Udinese, incapace di reagire. La sensazione, fino al gol, casuale, del 2-2 realizzato da Molina, era che in campo ci fosse una squadra sola: il Sassuolo. Bianconeri troppo brutti per essere veri. E un grande Sassuolo. Ma come al solito ai neroverdi è mancata la stoccata, il colpo del ko. E ancora una volta è arrivata una rimonta subita. Che fa male. E' vero che la formazione neroverde non vince con l'Udinese da ben 8 incontri, ma è altrettanto vero che l'Udinese attraversava un periodo buio, con 2 sole vittorie in campionato. La panchina di Gotti era in bilico. E la squadra friulana ha mostrato tutti i suoi limiti. Poi il blackout. Neroverde però. Il gol del 2-2 probabilmente è stata la chiave. Il gol arrivato nel momento migliore del Sassuolo, con una sola squadra in campo. Un tiro destinato a finire fuori o al massimo tra le braccia di Consigli, deviato però malamente da Frattesi alle spalle del portiere neroverde.

Il gol del 2-2 ha fatto scoccare la scintilla bianconera e ha spento la fiamma neroverde. Poi l'errore di Berardi ha consegnato palla all'Udinese e ha permesso loro di trovare il 3-2 con Beto. Solite amnesie difensive. Soliti problemi. Mi ha colpito molto una dichiarazione di mister Dionisi, rilasciata in esclusiva a SassuoloNews.net, sulla squadra: "Siamo una squadra che deve far partita e creare occasioni perché a livello difensivo come squadra non siamo bravi come lo siamo a livello offensivo, dobbiamo trovare l'equilibrio e quello sta a me perché altrimenti devi giocare con più giocatori difensivi ma abbiamo talmente tanti giocatori bravi davanti che è un peccato non farli giocare perché vieni a Udine, fai 2 gol e non vinci e non va bene". Tutto giusto. E, appunto, il DNA del Sassuolo non deve cambiare. Gioco e calcio offensivo. Risultati. Forse, manca un pizzico di coraggio, nell'allenatore e nella squadra. Il dover pensare all'equilibrio, che il Sassuolo in questi anni non ha mai avuto, penalizza la squadra. E, per questo, è giusto non mettere mano al DNA della squadra, ma proseguire sulla diritta via. E progredire. Senza andare e guardarsi indietro.

Sezione: Editoriali / Data: Lun 08 novembre 2021 alle 19:24
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
vedi letture
Print