Festa Atalanta, un po' meno per Duvan Zapata. Il centravanti colombiano sta pagando lo scotto per l'infortunio rimediato a inizio stagione. La Gazzetta dello Sport ha dedicato un focus al centravanti, prossimo avversario del Sassuolo: "Quanto segna l'Atalanta, come nessuno in Italia. Squadra meravigliosa, che in prospettiva potrebbe dare addirittura di più: magari concedendo meno in fase difensiva, oppure - là davanti - recuperando l'uomo più atteso. In fin dei conti, alla festa del gol, manca solo lui. E si va da Zapata, bomber che di questi tempi proverà a (ri)esplodere: "ri" perché la consacrazione è arrivata nel 2018-19 (28 gol in 48 presenze) e in questa stagione - dopo un avvio con sette reti in nove match - aspetta ancora di tornare gigante. Colpa dell'infortunio patito a ottobre in nazionale: ha rivisto il campo il 6 gennaio (5-0 al Parma) esultando due volte, a Torino su rigore e con la Fiorentina di rapina. Considerando i suoi standard, poca roba. E ora, per rendere ancor più forte una macchina spietata (63 reti in campionato), tocca al 91. E chissà che quella con il Sassuolo non possa confermarsi una partita "speciale": di solito Duvan si diverte. Anzi, sempre".

Ancora La Gazzetta: "C'è un dato particolare che lega il colombiano al prossimo avversario. In Serie A ha sempre segnato con la Dea: nel 2-6 datato 29 dicembre 2018, idem nel 3-1 del 26 maggio 2019 e nell'1-4 del 28 settembre. Score completato dal 2-0 con il Napoli (23 febbraio 2015) e dall'1-1 con l'Udinese (20 marzo 2016). Cinque reti, a nessuno ha fatto più male. Solo il Torino e proprio l'Atalanta hanno subito altrettanto sfidandolo.
Numeri che fanno parte del passato, il presente porta al Sassuolo e a un quarto posto da blindare: magari già domani, quando Zapata proverà a riprendere un certo feeling con la porta dopo che a San Siro, contro il Valencia, ha sprecato l' occasione del 5-1 che avrebbe definitivamente consegnato i quarti dell' Europa più bella".

E conclude: "Sfortuna? Un piccolo blocco mentale? Un po' di acido lattico? Sì, forse c' è un po' di tutto. Mercoledì Gasperini lo ha inserito al 75' per Caldara. Alla vigilia, Zapata era fiducioso di poterci essere dal 1', poi la rifinitura ha confermato il tridente Pasalic-Gomez-Ilicic. Così la voglia di "spaccare" - già alta - è aumentata. E forse si è rivelata nemica: quando Malinovskyi gli ha concesso la ripartenza del pokerissimo, infatti, non è stato il solito killer. Non c'è allarme, i tifosi hanno capito il momento (subito il coro ad hoc) dettato da una normale flessione fisica. Ci sta che un "peso massimo" possa frenare: a un mese e mezzo dal rientro, si fanno sentire i carichi di lavoro, ma la sensazione è che il periodo in "riserva" stia finendo. E che presto possa raggiungere il top. Nelle gambe e nella testa, con l'obiettivo di sgomitare nelle settimane calde: nel rush finale, quando la benzina («Degli avversari», dirà Gasp) sarà in esaurimento. E a quel punto il "fresco" Zapata potrà guardare dritto negli occhi il periodo clou della stagione. Non c'è controprova sul fatto che per (ri)esplodere gli serva una magia delle sue, ma chi lo conosce bene sa che non ci sarebbe miglior "medicina". Magari strappando, trascinando i difensori e mettendola dentro: come con il Toro all'andata, oppure - a proposito di Sassuolo - bissando la frustrata di testa di un girone fa. Che perla, una delle sue preferite tra le 37 che ha regalato a Bergamo. Di questi tempi, ne servirebbe una tanto bella, prepotente. Una, semplicemente, alla Zapata.

Sezione: Non solo Sasol / Data: Sab 22 febbraio 2020 alle 18:38
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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