Sconfitta per 4-2 in casa della Roma. Le aspettative erano alte, specie dopo gli ultimi due colpi di mercato (Chiriches e Defrel). Lecito aspettarsi qualcosa in più da un Sassuolo che vuole alzare l'asticella e spera di combattere per posizioni 'illustri', migliorando l'undicesimo posto della scorsa stagione. L'approccio, a nostro modo di vedere, non è stato sbagliato. Spiccano però le solite amnesie difensive, che hanno condizionato pesantemente la gara. Dopo il rigore prima dato e giustamente annullato dal Var, il Sassuolo è andato sotto con un gol di Cristante da azione d'angolo. I neroverdi hanno tentato una timida reazione con Defrel, che ha colpito il palo (poi il gol annullato a Caputo per fuorigioco) dopo un'azione manovrata 'alla De Zerbi'. La reazione dei neroverdi, nel primo tempo, è stata tutta lì. Troppo poco per una formazione che può e deve fare di più.

I neroverdi hanno incassato altri 3 gol mettendo a nudo i propri limiti e ripetendo alcuni errori già visti nella passata stagione. Il secondo gol di Dzeko, ad esempio, arriva da un errore individuale di Ferrari ma anche da un regalo a centrocampo dei neroverdi. Il terzo gol di Mkhitaryan arriva da un errore di Locatelli in uscita ma va dato merito alla Roma che con quattro passaggi, sfruttando l'asse Cristante-Dzeko-Pellegrini-Mkhitaryan è arrivata in porta e ha fatto male a Consigli. Il quarto gol forse è arrivato per scoramento e per la voglia di provare a ribaltare il risultato ma il posizionamento difensivo, con la linea vicina alla linea del centrocampo è sicuramente da rivedere. Nella ripresa, a nostro modo di vedere, il copione della gara non è cambiato. La Roma ha colpito il palo con Pellegrini, una traversa con Dzeko (da solo in mezzo all'area di rigore) e un altro palo con Mancini. Nel mezzo il gol su calcio piazzato di Berardi (un'autentica magia). Senza voler mancare di rispetto a nessuno, la sensazione all'Olimpico è stata di un'autentica supremazia giallorossa. La Roma ha dilagato e solo dopo aver staccato la corrente e allentato la tensione (ha anche sfiorato il 5-2 con Pastore nel finale, errore clamoroso il suo), il Sassuolo ha messo fuori la testa, arrivando al secondo gol con un'azione 'alla Sassuolo', una tra le più belle della partita, e creando un altro paio di circostanze pericolose non sfruttate a dovere. Doveva essere una bella partita e lo è stata. Era lecito aspettarsi qualcosa in più dal Sassuolo, al cospetto di una grande squadra come la Roma che però ha dimostrato di essere ancora un cantiere e di poter concedere qualcosa di 'troppo' agli avversari.

Ora comunque bisogna imparare dagli errori e andare avanti. Bisogna ripartire e il calendario viene incontro al Sassuolo. Il prossimo ciclo di 4 partite, anche se siamo solo all'inizio della nuova stagione, può dire molto sulle reali ambizioni dei neroverdi. Il Sassuolo affronterà Spal, Parma, Atalanta e Brescia: tre formazioni sicuramente alla portata come Spal, Parma e Brescia, il test più difficile contro l'Atalanta. Quattro sfide importante in cui ci sarà modo di constatare sul campo, l'unico vero giudice supremo, le ambizioni del Sasol.

Sezione: Editoriali / Data: Lun 16 settembre 2019 alle 14:26
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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