Nasce dal basso, cioè dai più piccoli, da quelli che sono appena venuti al mondo un'iniziativa in collaborazione tra il Sassuolo e il Comune che va in direzione futura con il baby kit in omaggio per i neonati. Giovanni Carnevali, ha raccontato a margine della conferenza di presentazione, il nuovo progetto neroverde. Ecco le sue parole ai cronisti presenti, compreso l'inviato di SassuoloNews.net: "Beh credo che sì, questo è un bel progetto, un progetto nuovo per crescere insieme perché diamo la possibilità a tutti i bimbi e tutte le bimbe nate di dare in omaggio subito un bavaglino e un piccolo body con il logo del Sassuolo e con il claim che noi abbiamo identificato. Credo che debba essere un'iniziativa che stiamo portando avanti con il comune di Sassuolo ed è una delle tante iniziative che si fanno tutti assieme proprio perché penso che l'obiettivo è quello di cercare di legare un po' tutti, anche i piccoli nati alla comunità nuova, alla comunità della città e credo che questo progetto che entra a far parte un po' del progetto Generazione S sarà ancora una delle tante iniziative che poi andremo a fare ancora nel futuro".

Cosa vuol dire lanciare iniziative come questa anche al di là di Sassuolo, al di là dell'Italia, come avete fatto con Generazione S?
"Io credo che noi stiamo lavorando appunto proprio per cercare di far sì che il logo Sassuolo, il marchio Sassuolo, la squadra Sassuolo ma anche la città Sassuolo in tanti ambiti possa crescere, possa crescere non soltanto sotto l'aspetto sportivo ma anche su tutte quelle iniziative che possono essere iniziative sociali, iniziative che possano dare anche un'immagine positiva, perché penso che oggi tutti noi non è che dobbiamo pensare soltanto al calcio giocato, ma dobbiamo pensare anche a tante altre opportunità, in questo caso dedicata a quei bimbi e le bimbe che nascono, ma tante volte si fanno anche iniziative che possano essere legate anche a persone che possono aver bisogno".

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E avere a fianco una famiglia forte è importante.
"Credo che questo sia determinante perché io penso sempre che tutto per prima cosa parte dalla proprietà, poi dopo si scende con la società, con i dirigenti della società, per poi dopo arrivare all'allenatore e i giocatori. Se non c'è una proprietà forte e una proprietà che ti dà la possibilità di lavorare, come in questo caso è la famiglia Squinzi, difficilmente puoi portare avanti un progetto come quello del Sassuolo Calcio, che è un progetto ormai che penso che sia un po' riconosciuto da tutti come un progetto una società di calcio che comunque ha una sua immagine ed è ritenuta comunque qualche cosa di particolare".

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Sezione: News / Data: Mar 30 dicembre 2025 alle 13:25
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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