Partiamo da un presupposto: si critica sempre, sempre e comunque. Tutti avevamo fatto l'acquolina in bocca a quel 'maledetto' primo posto che sembra non appartenere al Sassuolo. Per ben 3 volte i neroverdi si sono ritrovati al secondo posto potendo puntare al primo e per ben 3 volte hanno fallito l’occasione: sconfitta 1-2 contro la Juventus nel settembre 2018, pareggio 3-3 lo scorso 23 ottobre contro il Torino e pareggio contro l’Udinese ieri. I friulani hanno imbrigliato ancora una volta i neroverdi. Gotti ha piazzato il pullman davanti alla porta come non si vedeva da tempo. Non è calcio moderno. Non piace agli esteti (che noia ieri, meglio le repliche di Californication sul MySky) ma è tremendamente italiano. Ci abbiamo costruito dei Mondiali con quel catenaccio e contropiede. E certifica, ancora una volta, lo status raggiunto dal Sassuolo.

Tre pareggi interni contro Cagliari, Torino e Udinese con tre squadre che hanno abbassato terribilmente il loro baricentro per non concedere spazio al Sassuolo. Contro Cagliari e Torino però c'era in campo un giocatore che in questo avvio ha fatto la differenza, ovvero Djuricic, ieri e a Napoli non c'era ei l Sassuolo - non può essere un caso - ha fatto più fatica a costruire, anche se ha leggermente modificato il suo modo di giocare. E qui arriviamo alla maturità non solo della squadra ma anche dell'allenatore. Quante volte abbiamo rimproverato a mister Roberto De Zerbi di pensare solo ed esclusivamente alla bellezza e un po' meno al risultato finale? Quante volte lo abbiamo criticato perché ha seguito solo ed esclusivamente il suo credo - che sin qui ha dato ottimi risultati - e per non aver modificato, anche solo leggermente, il suo modo di pensare per portare a casa almeno un punto?

Il De Zerbi di un anno fa, che i suoi detrattori paragonano a Zeman (calcio brillante e offensivo, spregiudicato, e fatto in una sola maniera), avrebbe perso questa partita e avrebbe perso anche a Napoli. Anche il tecnico, al terzo anno a Sassuolo, è maturato, è cresciuto, ha imparato dai suoi errori e ha capito che di fronte c'è anche un avversario che ti legge, ti studia e lavora sui tuoi difetti. Il Sassuolo di un anno fa avrebbe ottenuto applausi ma 0 punti contro Napoli e Udinese. Il Sassuolo di quest'anno, una grande squadra, ha strappato 4 punti agli azzurri e ai bianconeri. Dunque, De Zerbi non è Zeman (non è un peccato esserlo, per carità, ma questo è un messaggio ai detrattori) ma è De Zerbi, un allenatore ora definitivamente maturo. I 3 punti di Napoli sono arrivati per merito del mister, il punto di ieri è arrivato per merito (non demerito) del mister. In classifica la squadra di De Zerbi si avvicina alla capolista Milan, restando una delle tre formazioni imbattute del campionato con i rossoneri, la Juventus e la Roma (sconfitta a tavolino contro il Verona per i giallorossi ma non sul campo). Cagliari, Torino e Udinese hanno giocato innanzitutto per non perdere e poi per vincere. Ma il Sassuolo ha di che essere orgoglioso: tutti lo affrontano ritenendolo una grande squadra, per la prima volta nella sua storia il club neroverde è imbattuto nelle prime 7 partite stagionali giocate in Serie A, e la classifica continua a sorridere. Non è poi tutto così brutto. A parte la partita di ieri, ovvio!

Sezione: Editoriali / Data: Sab 07 novembre 2020 alle 14:29
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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