L'ex difensore del Sassuolo, Paolo Cannavaro, è in Cina. Ora è assistente del fratello Fabio al Guangzhou. Paolo ha parlato su Instagram del momento attuale: "Quando in Cina c’è stato il blocco definitivo e nessuno poteva uscire, scattava l’arresto perché mettevi in pericolo altri cittadini. Una scelta drastica, ma è stata una strada vincente. Chi sbaglia paga. Non si tratta di essere rigidi. Ci sono regole che vanno rispettate. Quando saremo zero contagiati, avremo la certezza che il virus può arrivare solo dall’estero ma i controlli sono serrati e lo si scopre”.

Cannavaro ha poi sottolineato i punti su cui l’Italia deve ancora lavorare per sconfiggere il virus: “In Italia, oltre alle regole, ci vorrebbe del buon senso da parte di tutti. La regione Campania ha imposto vincoli, obbligando alla quarantena chi veniva da fuori regione. Mia moglie, che è rientrata da Modena a Napoli, si è autodenunciata, mettendosi comunque in quarantena. Pur non avendone bisogno - riporta sosfanta - Era partita il 7 mattina, poteva evitarlo. Stiamo vivendo un’emergenza senza precedenti. Ci stiamo auto-distruggendo. Qui in Cina la tutela è per il cittadino. I benefit dati dal governo cinese consentono ai lavoratori di stare a casa senza problemi. Mascherine? Ora anche chi vendeva auto si ritrova a fare mascherine. In più, se vengono vendute a un solo centesimo in più rispetto al valore di mercato, c’è la multa, l’arresto e l’annullamento della licenza per vendere farmaci. C’è una seria intenzione di dare vera assistenza al popolo. Tutti abbiamo sottovaluto la cosa, anche io dicevo che non era troppo diversa dalla polmonite e credevo ci fosse tanto allarmismo. Serve un vaccino per risolvere la situazione, ma la nostra vita deve cambiare. Se siamo bravi, lo possiamo fare in poco tempo”.

Sezione: Non solo Sasol / Data: Sab 21 marzo 2020 alle 15:09
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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