Aster Vranckx si presenta. Il centrocampista del Sassuolo, uno dei colpi del mercato estivo neroverde, ha parlato ai canali ufficiali del club neroverde raccontando le sue precedenti avventure e non solo. Ecco le sue parole trascritte per voi da SassuoloNews.net: "Ho scelto il Sassuolo perché è un grande club con molti buoni giocatori che sono passati qui e ho sentito che ero in una fase in cui volevo, prima di tutto, ottenere più minuti in campo e ho sentito davvero che il Sassuolo fosse il luogo perfetto per farlo. Prima di venire ho chiesto a mio cugino di poter parlare con Fadera perché non lo conoscevo direttamente, per chiedergli come si stava trovando a Sassuolo".

Quali sono state le tue prime impressioni sul Sassuolo?
"L'intensità che abbiamo in allenamento è buona. All'inizio, quando sono arrivato, non conoscevo tutti i giocatori, quindi non sapevo bene cosa aspettarmi ma penso che il livello sia davvero buono al club. Sapevo che il livello fosse buono, ma non sapevo che fosse così buono".

SCELTI DA SASSUOLONEWS:

Stipendi Sassuolo 25/26: Berardi re, Pinamonti insegue. Matic e Vranckx top

Sassuolo, il nuovo corso sta prendendo forma. E Grosso è il normalizzatore

Berardi infortunio: il segnale del Sassuolo sul rientro con il Lecce

Grosso?
"Dall'inizio, quando ho parlato con mister Grosso, ho avuto una buona sensazione della maniera in cui mi ha parlato. Non sentivo di parlare con un allenatore, che dà le solite risposte generiche quando fai loro una domanda. In questo caso ho avuto la sensazione di avere una persona reale davanti, sia da come parlava sia da come pianificava le cose con me. Abbiamo avuto sin da subito un buon feeling".

Che rapporto hai con la famiglia?
"Il rapporto con la mia famiglia sin da quando sono giovane, è sempre stato intimo e abbiamo sempre seguito i passi l'uno dell'altro. Sapevamo che mio cugino, mio fratello avrebbero fatto qualcosa. Andavamo avanti sempre sostenendoci a vicenda. E adesso era arrivato il mio turno di festeggiare un traguardo. Quindi erano tutti lì, è stato bello.

C'è grande qualità a centrocampo...
"La miglior cosa di giocare insieme a giocatori di qualità è che loro si adattano facilmente al modo in cui giochi e io a come giocano loro. Quindi riusciamo a trovare un buon equilibrio tra di noi e non è stato poi così difficile trovare un modo per adattarsi al loro gioco, con il centrocampo che abbiamo.

Raccontaci la tua carriera...
"Quando ho iniziato, giocavo nell'Hoegaarden. Non so se conosci la birra Hoegaarden. È una famosa birra belga. Lì ho iniziato la mia carriera, ho giocato lì due stagioni. Poi sono andato al Tienen. Una città molto famosa per lo zucchero in tutto il mondo. Ho giocato lì tre anni. Quando avevo 13 anni sono andato nel Malines. Ho fatto l'under 14/15/16, poi sono passato direttamente agli under 20 per un anno e mezzo e successivamente in prima squadra per due anni. Sono passato al Wolfsburg dove ho giocato un anno. Sono andato una stagione in prestito al Milan, sono rimasto poi al Wolfsburg per due anni e ora sono qui".

Hai fatto il primo gol all'Anderlecht...
"Il match contro l'Anderlecht. dove ho segnato, per me è stato l'inizio della mia carriera dove il mio nome ha iniziato a girare di più. Penso che l'Anderlecht sia una delle più grandi squadre in Belgio, quindi ha fatto molto scalpore quando un ragazzo giovane segna contro di loro. E da quel momento in poi, tutti gli occhi erano più puntati su di me quando giocavo nel Malines perché ero un giocatore giovane. È stata una giornata fantastica perché anche Kompany giocava allora e lui è una leggenda in Belgio, quindi è stato ancora più bello aver segnato contro la sua squadra. Sì, è stata una giornata fantastica per me.

Che rapporto hanno i giocatori belgi con l'Italia?
"Penso che la maggior parte dei giocatori belgi giochi bene e che si adattano bene in Italia. E anche gli italiani apprezzano i giocatori belgi, ecco perché li scelgono sempre. Per noi giocatori belgi è molto bello giocare in Italia".

Qual è stato il miglior giovane talento belga?
"Il miglior giovane talento belga è stato Charles De Ketelaere. Io e Charles avevamo un bel rapporto anche al Milan quando giocavamo insieme. Veniva spesso a casa mia in estate per rilassarci fuori e fare qualche chiacchiera. Siamo ancora in contatto, stiamo bene.

Witsel?
"È strano perché io e Witsel avevamo esattamente lo stesso taglio di capelli e abbiamo giocato entrambi a centrocampo quindi penso che sia iniziato da lì.

Il Milan?
"Nel mio periodo al Milan ho imparato molto tecnicamente, perché venendo in Italia per la prima volta non è facile. Devi imparare la lingua. Poi gli italiani sono molto coinvolti nelle tattiche difensive quindi era sicuramente qualcosa a cui mi dovevo abituare, ma è stata una bella esperienza. Penso che mi abbia aiutato a migliorare le mie doti difensive perché ci passavamo molto tempo su e sono davvero grato per questo perché è qualcosa che posso aggiungere nel mio gioco. Sono felice per averlo imparato bene".

Come ti sembra la Serie A?
"Conoscevo già la Serie A, mi piace la Serie A, penso che sia anche un motivo per cui sono tornato. E riguardo al club, come ho detto prima, ho avuto davvero un buon feeling con la squadra e la qualità che abbiamo può fare la differenza in questa stagione".

Nazionale maggiore?
"Abbiamo imparato molto in Nazionale, ma sai, in Nazionale il tuo sogno è sempre quello di andare in prima squadra. Parlavamo sempre di come sarebbe stato bello e io sono riuscito a fare il mio debutto due anni fa. È stato fantastico. Il mio sogno è sempre stato quello di diventare un calciatore professionista. Sono felice di poter vivere questo sogno in questo momento e diventare la versione migliore di me stesso, di fare sempre meglio nella vita. Che sia il calcio, o la mia famiglia...con tutto Voglio dare il massimo. Questo è il mio sogno: essere la versione migliore di me stesso".

Hai una famiglia di sportivi...
"Mio padre passava più tempo con i miei due fratelli più grandi. Era molto appassionato di boxe e quando ho iniziato a crescere, in realtà hanno iniziato ad avvicinarsi di più al calcio perché tutti nel quartiere hanno iniziato a giocare a calcio quindi sono stato fortunato in quel momento che quando ero lì si giocava di più. Ovviamente, secondo mio padre io non facevo molto boxe come i miei fratelli più grandi ma la boxe è sempre stata in famiglia e mio fratello fa ancora boxe ma io gioco a calcio.

C'è qualcosa che la gente non sa di te?
"Amo molto gli animali, penso che sia qualcosa che che la gente non sa di me. Sì, ho dei cani, ho anche dei gatti, ho delle galline ma non a casa mia, i Belgio, dove sono cresciuto con mio padre: lì avevamo molti animali a casa".

Sezione: News / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 16:09
Autore: Sarah G. Comotto
vedi letture
Print