Nuovo stop per il Sassuolo Calcio, frenato dal Cagliari, ultimo in classifica. E ora il calendario recita: Milan e Napoli. In 10 giorni. Due grandi sfide consecutive. E' vero che quest'anno il Sassuolo ha mostrato grandi lampi contro le big (bene con l'Inter per la prima ora anche se arrivò la sconfitta in rimonta, con la Juventus è arrivato uno storico successo, con la Roma è arrivata la sconfitta per 2-1 con il gol finale di El Shaarawy al 91' ma dopo una grandissima partita neroverde) ma ora la situazione psicologica potrebbe complicare i piani del Sassuolo perché la classifica continua a piangere. Non si piange ancora a dirotto ma bisogna continuare a guardarsi indietro. E la sensazione è che quest'anno, nonostante il potenziale, ci si debba soprattutto guardare indietro.

E' l'anno zero, lo sapevamo, perché è iniziato un nuovo ciclo con un nuovo allenatore, dopo 3 anni di ciclo De Zerbi. Sapevamo potessero esserci delle difficoltà, forse ce ne aspettavamo di meno. Forse anche Dionisi si aspettava meno difficoltà quando ha accettato l'offerta del club emiliano. Con il Cagliari si è visto tutto sommato un buon Sassuolo con una gara che fotografa la situazione di questa: un buon gioco, buone trame, diverse occasioni da gol create ma solite disattenzioni difensive, ormai croniche, e poco cinismo in zona gol con San Berardi ancora lì a metterci una pezza, stavolta dal dischetto. Insomma, il traguardo è lontano e bisogna vedere anche come ci si arriva.

Conta una cosa: tutti compatti, tutti uniti nella stessa direzione. Ovviamente, è normale essere delusi, dopo l'ottavo posto dell'anno scorso, ma bisogna anche dare delle attenuanti al nuovo tecnico. E poi è in arrivo il mercato di gennaio. E non sappiamo se sarà una manna, perché potrebbero arrivare almeno un paio di rinforzi, o una sciagura perché potrebbe partire Berardi e sarebbe un grave errore (cederlo è un grave errore sempre, cederlo a gennaio con una situazione di classifica non particolarmente brillante sarebbe un clamoroso autogol). Un clamoroso autogol che non bisogna commettere. Ha aspettato 10 anni per spiccare il volo, 6 mesi in più non faranno la differenza. Vero Mimmo?

Sezione: Editoriali / Data: Lun 22 novembre 2021 alle 21:15
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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