Roberto De Zerbi, ospite di Rai Sport, ha parlato della sua nuova esperienza con il Brighton. Ecco il racconto dell'ex Sassuolo: "In Premier mi sto divertendo, forse perché sono rimasto forzatamente fermo per 10 mesi, da dicembre a ottobre. Ero in astinenza da calcio e mi diverto. La Premier è un campionato un po' differente rispetto al calcio di casa nostra. Di sicuro la passione negli stadi è molto più forte e si avverte anche in campo. Entusiasmo che contagia  anche i calciatori. Qui vivono l'impegno della partita in modo differente. Hanno meno pressione legata al raggiungimento a tutti i costi del risultato e di conseguenza c'è un maggior gusto nel giocare a calco. Si pensa molto di più ad attaccare, anche quando, per come consideriamo il calcio in Italia, non ci sarebbero le condizioni per puntare la porta avversaria. Poi, io sono italiano, sono orgoglioso di essere italiano e l'Italia mi manca, la prendo come una esperienza per migliorare e imparare cose che restando sempre nello stesso paese non potresti imparare. L'Ucraina? Il mio legame con gli uomini dello Shakhtar resterà sempre, questo è sicuro".

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Il tecnico ha parlato dei Mondiali e anche di Iran-USA: "Ho vissuto in Ucraina e certe dinamiche e credo che per l'Iran sia stata una partita molto difficile. Dai loro volti, all'inizio della partita, si percepiva una tensione che non era solo legata all'evento sportivo. E in effetti vivono una situazione che va al di là di una semplice partita di calcio. I calciatori sono stati coraggiosi nel mandare i messaggi, ma è la FIFA a doverli inviare e non credo sinceramente che in questo Mondiale lo abbiano fatto. Decidere di ammonire chi voleva indossare la fascia arcobaleno è davvero un qualcosa di brutto. Il club ha invitato dei bambini ucraini all'allenamento. Ho avuto piacere ad averli ospitati. Sono molto sensibile al riguardo, è un popolo orgoglioso e spero che possano ritrovare serenità".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Mer 30 novembre 2022 alle 16:14
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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