Il tridente offensivo ma non solo. Nel pittoresco e variegato mondo di Maurizio Sarri ci sono parecchi tratti distintivi che lo rendono unico. Non solo le peculiarità da allenatore, ma anche delle caratteristiche che ne esaltano il personaggio o, come spesso capita, diventano anche la sua stessa criptonite. Lui, l'allenatore da campo. L'ex bancario che vive in tuta e che ha pagato il suo modo d'essere genuino quando è stato chiamato da Madama. Nonostante tutto, è riuscito a vincere l'ultimo Scudetto della storia bianconera (almeno sin qui).

Vive in tuta e con un pacchetto di sigarette in mano. Una descrizione che naturalmente non basta ma se fosse una definizione sulla Settimana Enigmistica la risposta avrebbe cinque riquadri bianchi da completare. Se ne può aggiungere però anche una sesta perché oltre al tridente e all'amore per il 4-3-3 Fabio Grosso, meno dogmatico però rispetto al collega, condivide con Maurizio Sarri anche alcuni aspetti extra-campo come il vizio per le sigarette e l'amore per la tuta.

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Due personaggi all'apparenza diversi. Toscanaccio e più incline alla battuta e al sorriso (e anche a qualche vaffa) uno, abruzzese e più introverso l'altro. Ognuno vive il calcio (e la vita) a modo suo provando a ricambiare l'amore per il pallone. Da calciatore, partendo dal basso, uno ha lasciato un segno indelebile (ma non ricordateglielo troppo spesso perché come ogni grande autore arriva a 'odiare' il suo capolavoro anche se è storia), l'altro invece ha battuto i polverosi campi di provincia da allenatore, partendo dal basso, e arrivando a vincere uno Scudetto in Italia e anche un Europa League con il Chelsea scrivendo però pagine di rara bellezza nel mondo pallonaro e scatenando, suo malgrado, il dibattito tra giochisti e risultatisti.

"È un grandissimo allenatore e per me un onore affrontarlo. Ha fatto la storia del calcio con un'identità molto precisa che gli appartiene e dà alla squadra. A me piace, si riconosce la sua filosofia. Complimenti al tecnico e alla persona" ha detto il tecnico neroverde parlando del collega laziale. Domenica si sfideranno al Mapei Stadium per la prima volta. E chissà, magari alla fine della partita, si fumeranno anche una sigaretta insieme. Lontano dalle telecamere. Per stemperare la tensione. Perché a loro piace così. E tra una boccata e l'altra magari parlando delle mosse dell'uno dell'altro. Il tridente, sì. Ma rigorosamente in tuta e con una sigaretta in bocca.

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Sezione: News / Data: Sab 13 settembre 2025 alle 10:05
Autore: Antonio Parrotto
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