Il Sassuolo ripartirà dalla Serie B con Fabio Grosso in panchina, Francesco Palmieri direttore sportivo e Giovanni Carnevali a dirigere le operazioni. Abbiamo intervistato in esclusiva Niccolò Ceccarini, ex giornalista di SportMediaset e direttore di TuttoMercatoWeb, esperto di mercato, per commentare i primi passi del nuovo Sassuolo che l'anno prossimo dovrà lottare con tutte le sue forze per riprendersi quella Serie A scivolata via dalle mani dopo 11 anni consecutivi. 

Partiamo dall’annata che si è conclusa da poco. Sassuolo in B con 30 punti nonostante il 10° monte ingaggi della Serie A. Quali sono stati i problemi principali di questa stagione?
"I problemi principali non saprei dirtelo ma sono stati fatti tanti errori perché quando si retrocede si fanno tanti errori, è evidente, è sotto gli occhi di tutti. Le responsabilità sono da dividere tra la società, la squadra, l'allenatore. È andato tutto storto chiaramente con la responsabilità di tutte e tre queste componenti e poi penso che abbia pesato tanto anche l'infortunio di Berardi perché nel momento di maggiore difficoltà del Sassuolo è venuto a mancare dal punto di vista sportivo forse l'unico giocatore che avrebbe potuto trascinare la squadra, essere un riferimento e segnare gol importanti, quindi quell'infortunio rimediato al Bentegodi ha dato il colpo finale a un Sassuolo che si è ritrovato in una posizione di classifica non abituale per la sua storia recente, quindi lottare per non retrocedere è stato quasi un fulmine a ciel sereno e il Sassuolo non è stato in grado di venirne fuori e purtroppo per i neroverdi è arrivata questa retrocessione, ma credo che tutti abbiano capito dove hanno sbagliato".

Con l’addio di Magnanelli è venuto a mancare secondo te un po’ di senso di appartenenza? Ha pesato l’assenza di una figura che avrebbe potuto fare da collante e avrebbe potuto spiegare poi ai nuovi pregi e difetti dell’ambiente Sassuolo?
"Dall'esterno non riesco a capire quanto possa pesare della sua partenza. Magnanelli è stato importante in tutti questi anni e, al di là dell'uscita anche di un giocatore importante come Frattesi, una figura storica come Magnanelli, ma la squadra non era da retrocessione, anche se la squadra poteva avere delle difficoltà aveva tutto per potercela fare. È andata male per errori complessivi e credo che queste cose qui possano aver aggiunto qualcosa ma la sostanza è che questa squadra non era da retrocessione".

Il Sassuolo ha voltato pagina con l’arrivo di Fabio Grosso. È l’allenatore giusto per la risalita? Può inserirsi nel solco dei grandi allenatori neroverdi come Di Francesco, De Zerbi, Allegri, Pioli e compagnia?
"Condivido molto questa scelta fatta da Carnevali e da Palmieri perché Fabio Grosso ha ottenuto una promozione molto importante con il Frosinone, conosce molto bene il campionato di Serie B, ed è l'uomo giusto al posto giusto perché se ha firmato con il Sassuolo vuol dire che ha tanta motivazione e tanta voglia di voler riportare il club in Serie A. Il Sassuolo nel giro di 10 giorni dalla retrocessione ha avuto l'ok per chiudere con Grosso e penso potesse essere la miglior soluzione possibile. Ci sono tanti allenatori bravi ma penso che Grosso sia adatto per l'ambiente Sassuolo, credo sia stata una scelta giusta, poi ovviamente servono i risultati perché un allenatore può essere molto bravo ma poi, come tutti noi, viene giudicato dai risultati".

Hai scritto un articolo qualche giorno fa di cui condivido il pensiero: giusto ripartire da Giovanni Carnevali. Sarai impopolare tra i tifosi che lo hanno contestato però al netto dell’ultima annata dove sono stati commessi degli errori, resta un dirigente che ha saputo dare tanto a questa società per un decennio…
"Purtroppo un'annata negativa c'è nella carriera degli allenatori, dei giocatori e ci può essere nella carriera dei dirigenti ma bisogna guardare anche i 10 anni precedenti in cui il Sassuolo ha fatto bene, è arrivato a fare i gironi di Europa League e vuol dire che un percorso c'è stato. Il Sassuolo è da 11 anni in A, sono 11 anni che arrivano dei giocatori a Sassuolo e poi vanno in grandi squadre, vuol dire che c'è un lavoro dirigenziale alla base molto buono. Io ribadisco che secondo me Carnevali è un ottimo dirigente ed è la figura giusta per riportare il Sassuolo in Serie A. Lui ce l'ha proprio a cuore il Sassuolo, conosce benissimo l'ambiente, sarà stato dispiaciutissimo per la retrocessione, ma è giusto che il club riparta da un dirigente che conosce a menadito questa società ed è anche un ottimo dirigente".

SCELTI DA SASSUOLONEWS:

Carnevali: "Grosso a febbraio ha preferito dire di no al Sassuolo: il motivo"

SN - Calciomercato Sassuolo: da Viti a Pedersen a Cragno, ultime sui riscatti

Fabio Grosso significa ambizione. Ora va riportato il Sassuolo al centro di tutto

Via Rossi, promosso Palmieri. Come leggi questa mossa anche in chiave scelte future?
"Conosco sia Rossi che Palmieri e sono sicuramente degli ottimi professionisti. Credo che Rossi fosse arrivato alla chiusura di un percorso al Sassuolo e gli auguro le migliori fortune. Lo abbiamo visto al Viola Park quando il Sassuolo ha vinto il campionato Primavera ed era felicissimo per il risultato che credo gli abbia reso meno amaro non solo l'addio ma anche il percorso finale di questa annata. Credo che per lui ci siano anche altre possibilità e quando capitano queste cose, se si deve arrivare alla fine di un percorso, forse questo è stato il momento giusto per prendere una decisione in questo senso. Palmieri secondo me è bravo, anche lui conosce molto bene l'ambiente, ha molta voglia di fare, ha lavorato tanto nel settore giovanile: per me la soluzione interna penso potesse essere la migliore che potesse trovare il Sassuolo adesso. La promozione sicuramente lo motiverà molto, gli permetterà di crescere e migliorare, magari farà qualche errore ma farà più cose buone che errori, questo poi fa parte della carriera di un dirigente".

In uscita invece che mercato bisogna aspettarsi? Carnevali ha detto che non sta pensando alle cessioni ma le voci non mancano, a cominciare da Berardi...
"Ci vogliono giocatori adatti a un tipo di campionato come la B dove ogni domenica si lotta tanto dal punto di vista agonistico e bisognerà fare le scelte giuste. In questo momento non ho dei nomi ma la Serie B è differente dalla Serie A, c'è più agonismo, e credo che servano certi tipi di giocatori. Io sono un estimatore da una vita di Berardi, un esterno così che fa tutti questi gol e tutti questi assist, che è così decisivo, che porta un sacco di punti, permette agli altri di segnare. Quello che gli è accaduto non ci voleva ma mi hanno detto che sta recuperando bene. Carnevali ha detto 'lo aspettiamo' e quindi la prima cosa che conta per lui è tornare a lavorare in gruppo e tornare a giocare, poi se lui e il Sassuolo valuteranno che dovranno prendere delle strade diverse penso che non ci sarà alcun tipo di problema perché Berardi è da una vita al Sassuolo ma ora penso che la cosa più importante sia farlo tornare a giocare perché uno come lui fa sempre la differenza, poi una soluzione la troveranno, la stagione è lunga e nel caso c'è anche il mercato di gennaio".

Infine non posso non farti una domanda sullo Scudetto Primavera. Eri al Viola Park a vedere la finale. Che impressione ti hanno fatto i neroverdi? Hai appuntato qualche nome sul taccuino?
"Del Sassuolo Primavera ho visto solo la finale e in quella gara sono rimasto impressionato dal terzino Cinquegrano, dal capitano Kumi, dal difensore centrale Corradini e poi dal centravanti Flavio Russo. Mi è cascato l'occhio su questi ragazzi ma tutta la squadra si vedeva che era ben organizzata. Ho visto una squadra completa in ogni reparto, ben costruita e mi è piaciuto tutto lo spirito del Sassuolo perché, bisogna essere onesti, nei primi 20 minuti la Roma è andata ripetutamente vicina al vantaggio, poi il Sassuolo è venuto fuori e ha fatto 1-2-3 gol che gli hanno permesso di vincere questo Scudetto. Emiliano Bigica è stato confermato, era felicissimo di fare la Supercoppa con la Fiorentina. Ho visto una bella squadra e mi è piaciuto anche l'entusiasmo attorno, complimenti per lo Scudetto che era inaspettato ma meritato perché il Sassuolo ha battuto l'Atalanta, l'Inter e la Roma, tutte squadre che potevano essere candidate ad andare avanti, e invece il Sassuolo le ha battute con pieno merito".

Si ringrazia Niccolò Ceccarini per la disponibilità e la cortesia dimostrate in occasione di questa intervista.

Sezione: Esclusive / Data: Mar 11 giugno 2024 alle 13:48
Autore: Antonio Parrotto
vedi letture
Print