Kevin Prince Boateng ha parlato al Corriere della Sera, tornando sul suo addio al Sassuolo: “Come inizia la mia avventura con la Fiorentina? Ero in procinto di avviare una conference call con l’Eintracht quando Pradè chiama il mio procuratore. Parla con lui al telefono e dopo cinque minuti mi dice “ti amo”. Dopo dieci Commisso dà l’ok al mio ingaggio”.

Ci può dire come è arrivato a giocare al Barcellona?
"Guardi, nella mia vita ho avuto momenti bui perché non stavo bene fisicamente o avevo la testa calda. Ma ho imparato che quando serve occorre muovere due passi indietro, lavorare e stare muti. Io sono andato a giocare a Las Palmas che nessuno conosceva e ho vissuto una stagione perfetta. semplicemente i blaugrana avevano bisogno di un giocatore esperto con le mie caratteristiche. Far parte della squadra più importante al mondo è stato un sogno. Io sono stato titolare al Camp Nou con il Barcellona, pochi al mondo possono dirlo".

L’allenatore da cui ha imparato di più?
"Ho sempre cercato di carpire da ogni fuoriclasse un segreto. Da Ibra la professionalità, da Pirlo la calma, da Ronaldinho la gioia, da Messi di evitare di tirare come un matto in porta. Allegri mi ha insegnato l’importanza di difendere. Klopp è il migliore di tutti: ha carisma, vai in campo e vorresti morire per lui".

Un bilancio?
"Quando finirò sarò felice. Non mi interessa vincere coppe tutti gli anni o essere il campione con cui i ragazzi si mettono in posa per i selfie. Io voglio che la gente si possa ricordare di me dicendo “quel tipo è matto ma è uno giusto. Lo voglio toccare”. Mi piacerebbe che la gente pensasse che ho lasciato qualcosa. Caspita, ho fatto una carriera fantastica".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Gio 21 novembre 2019 alle 21:39
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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