"Devi rimanere attaccato a ogni situazione. Fino a un certo punto l'ho visto ma 60 minuti non bastano in A contro nessuno, se non ci metti quel qualcosa in più non basta. Abbiamo ripetuto il primo tempo di Monza, c'eravamo ma non ci arrivavamo mai, il Monza se voleva fare 20 passaggi li faceva e non va bene, perché se sei lezioso in area avversaria lo sei anche nella tua e il calciatore che calcia da 3 metri fa gol e non è possibile in Serie A, quindi devo pretendere di più, è finito il momento di accompagnare i giocatori, ora devono dare, altrimenti gioca un altro. Non è uno scaricare su chi è subentrato perché chi ha giocato ha fatto anche bene altre volte, ma quello fatto prima non conta, conta anche quello non fatto negli ultimi 20-30, i cambi li rifarei ma a prescindere quando li pensi pensi che siano la cosa giusta da fare. Bisogna fare di più, io faccio delle scelte in settimana, devono lavorare per giocare e devono dimostrarlo".

"Magari qualcuno pensa di poter giocare, poi alla fine hai il tuo spazio e non lo sfrutti, allora la prossima non la giochi, giocherà quello che è partito titolare perché non è possibile che alcuni che sono partiti dall'inizio danno di più di quello che entrano e queste sono le cose che fanno la differenza. C'è da guardarsi allo specchio e ripartire lunedì perché non c'è tempo per pensare, le partite sono sempre di meno".

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Parole in fotocopia, le prime pronunciate da mister Dionisi in conferenza stampa al termine di Bologna-Sassuolo, le seconde pronunciate poco dopo da Martin Erlic in zona mista. È vero, come abbiamo già scritto, quelle dichiarazioni pronunciate da un giocatore, anche se tra i più esperti, sono pesanti, ma al tempo stesso va sottolineato un altro aspetto: quelle dichiarazioni sono esattamente in linea con il pensiero dell'allenatore e, se vogliamo, questa è una risposta importante (anche se poi le risposte migliori devono arrivare dagli atteggiamenti sul campo) per dare un segnale di compattezza tra squadra e allenatore e anche un senso di attaccamento alla maglia.

Ovviamente, certe parole pronunciate da un compagni di squadra, seppur uno dei nuovi leader della squadra, cioè Erlic, che quest'anno è stato vice capitano più volte e ha indossato anche la fascia, forse potranno non fare piacere a qualcuno ma, come sottolineato non è tempo di fare i permalosi. Bisogna trovare la forza e ripartire proprio da queste dichiarazioni. Uniti. Compatti. Tutti insieme. Per il bene del Sassuolo.

Sezione: News / Data: Lun 05 febbraio 2024 alle 17:46
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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