Fa più male la botta di Empoli o quella di Bologna? Vi dico la verità, non ho ancora sciolto le riserve: da una parte una prestazione senz'anima con la squadra che forse sperava di portare a casa uno 0-0 per inerzia, dall'altra parte una prestazione senz'anima con la squadra che, pur avendo sbagliato atteggiamento proprio come al Castellani, ha avuto un paio di lampi, ma sono stati solo un paio di lampi in mezzo al buio che non sono bastati a illuminare di neroverde il cielo sopra il Dall'Ara. Perché poi la prima grande occasione è capitata sui piedi di Traorè ma vista come è andata a finire appare anche inutile 'recriminare'. Il Bologna si è saputo riprendere immediatamente dopo il 6-1 subito a San Siro contro l'Inter, il Sassuolo si è cullato sull'1-1 interno con la Roma. Vi racconto un retroscena della serata al Dall'Ara. In tribuna stampa ho incontrato un paio di colleghi bolognesi. A fine primo tempo erano increduli: "Ma è questo il Sassuolo?". Al netto delle assenze (ieri mancava Maxime Lopez squalificato, Berardi e Traorè non possono essere ancora in condizione ed è come se non ci siano stati in questa prima parte di stagione), il Sassuolo ha cambiato modo di giocare ma ha perso la sua essenza, quella legata al suo marchio di fabbrica: il gioco spettacolare e offensivo. Dispiace dirlo ma devo raccontare quello che penso (come sempre) e quello che ho visto. Magari qualcuno mi toglierà definitivamente il saluto ma il bilancio di queste prime 15 giornate, e non solo per i 3 punti in meno rispetto all'anno scorso, è negativo. E credo che nemmeno lo stesso Dionisi possa essere felice dell'involuzione neroverde nella seconda parte di questo inizio di stagione.

Dionisi ha avviato un nuovo percorso, questo è il suo Sassuolo. Non che quello dell'anno scorso non lo fosse ma, lo abbiamo rimarcato più volte, lo scorso anno entrò in punta di piedi, ripartendo in maniera intelligente da una solida base, senza buttare via il lavoro fatto dalla precedente gestione. Non sono mancati gli alti quest'anno ma ci sono stati tanti bassi. La squadra nella seconda parte di stagione sembra quasi aver interrotto il suo processo di crescita, sembra di essere tornati a un anno fa, quando criticavamo il Sassuolo non solo per i troppi gol subiti ma soprattutto per l'atteggiamento contro le piccole. Lo scorso anno se ricordate criticavamo Dionisi e la squadra per i troppi gol subiti e per l'atteggiamento con le squadre di simile classifica. Ora abbiamo esaltato i 5 clean sheets ma nelle ultime 7-8 partite la squadra ha vinto una sola partita, contro l'Hellas Verona ultimo in classifica che perde da 9 giornate consecutive (quella con il Sassuolo era la sesta). In trasferta la media è da retrocessione (5 punti soltanto), forse perché alla squadra manca quella spregiudicatezza che a volte le consentiva di andare oltre. La grande fortuna è che nel frattempo dietro viaggiano a un ritmo lentissimo. È vero che da gennaio inizierà un nuovo campionato ma nel frattempo si sono giocate 15 partite! Troppo poco, troppo poco, troppo poco. C'è da stare contenti? Secondo il sottoscritto, no! Poi, ovviamente, non bisogna fare drammi ma devono iniziare a suonare i campanelli d'allarme perché nel 2023 - forse la sosta per i neroverdi arriva nel momento giusto - bisognerà iniziare a capire cosa vorrà fare da grande il Sassuolo. L'Europa è meglio non nominarla ma di questo passo anche la zona sinistra della classifica potrebbe diventare una chimera. Bisognerà cambiare marcia per non bivaccare e per non finire nelle parti basse della classifica. 

P.S.
Il titolo di questo editoriale, a scanso di equivoci, è solo una citazione. L'originale recita: "Ho fatto una svastica in centro a Bologna ma era solo per litigare". Si tratta di una frase di "Gaetano" di Calcutta.

Gaetano
Sezione: Editoriali / Data: Dom 13 novembre 2022 alle 14:19
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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